Natale in Casa Cupiello – Le Meraviglie Nascoste 21 Febbraio 2024 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , , , , ,

Riscoprire il Fascino Eterno di “Natale in Casa Cupiello”: Un Viaggio tra Emozioni e Tradizione Napoletana

“Natale in Casa Cupiello” non è soltanto un’opera teatrale: è un viaggio emozionale nel cuore di Napoli, una città dove il Natale si vive tra le mura domestiche con intensità e passione.
Questa commedia, capolavoro indiscusso di Eduardo De Filippo, si svela non solo come una critica sociale ma anche come una celebrazione dell’amore, della famiglia e delle tradizioni che resistono al passare del tempo.
Quando Eduardo proferisce le parole “Te piace o’ presepe? No. Nun me piace o’ presepe.”, non sta soltanto recitando una battuta; sta dipingendo l’essenza di un popolo che vive il Natale come un momento di profonda riflessione, ma anche di genuina allegria.
“Natale in Casa Cupiello” è diventato un rituale immancabile per molti napoletani, che lo rivedono ogni anno con lo stesso entusiasmo, scoprendo sempre nuovi dettagli in questa opera profondamente stratificata.
Il debutto di questa opera nella notte di Natale del 1931 al Teatro Kursaal di Palazzo Mannajuolo, oggi noto come cinema Filangieri, segnò l’inizio di un successo straordinario che si prolungò ben oltre le undici rappresentazioni inizialmente previste. Ciò determinò l’inizio a un anno di collaborazione tra i fratelli De Filippo sotto il nome di “Teatro Umoristico i De Filippo”
Natale in casa Cupiello: storia, trama e attori del capolavoro di Eduardo De Filippo
Ciò che molti non sanno è che l’opera nacque come un atto unico, per poi evolversi nel corso degli anni in un’opera completa in tre atti, una crescita che Eduardo descrisse metaforicamente come un “parto trigemino con una gravidanza di quattro anni”.
La commedia è intrisa di riferimenti personali e aneddoti familiari di Eduardo stesso, come i personaggi di Luca e Concetta, ispirati ai suoi nonni materni, testimoni di un amore profondo per le tradizioni natalizie.
Interessante è anche la rivalità fraterna sul palcoscenico: Peppino De Filippo rivendicò la paternità di alcune delle scene più famose, sebbene non vi siano prove concrete a sostegno di tali affermazioni.
Un aneddoto particolarmente affascinante riguarda Luca De Filippo, figlio di Eduardo, che nel 1977 interpretò Tommasino utilizzando una parlata peculiare, in omaggio a Pietro De Vico, il macchiettista che precedentemente aveva dato vita al personaggio con il suo inconfondibile difetto di pronuncia.
E non possiamo dimenticare l’ombrello regalato a Concetta, opera del maestro artigiano Mario Talarico, simbolo di una Napoli dove l’artigianato si mescola alla quotidianità.
“Natale in Casa Cupiello” è dunque molto più di una semplice commedia: è un affresco vivido di Napoli e delle sue tradizioni, una storia di famiglia che, attraverso le vicende dei Cupiello, parla a tutti noi.
Ogni visione è un’occasione per ridere, riflettere e, forse, scoprire qualcosa di nuovo non solo sull’opera ma anche su noi stessi. Perché, in fondo, come ci ricorda Eduardo, “non è perché è Natale, ma perché è Napoli“.

Alcune Curiosità

Quest’opera non è solo un pilastro del teatro italiano, ma anche un vaso di Pandora pieno di curiosità affascinanti. Ecco alcune gemme nascoste che potrebbero stupirvi:
  1. Una Struttura Evolutiva: Inizialmente rappresentata come un atto unico, corrispondente all’odierno secondo atto, la commedia fu arricchita negli anni successivi dalle scene che oggi conosciamo e amiamo, tra cui i dialoghi tra Luca e Concetta e le dispute familiari, fino a completarsi nel 1934 con l’aggiunta del terzo atto.
  2. I Nomi dei Protagonisti: Poco noto è il fatto che i nomi Luca ed Eduardo derivano dai nonni materni di De Filippo, testimoniando l’intreccio tra vita personale e arte che caratterizza molte delle sue opere.
  3. Sonnecchiando Sotto le Coperte: Luca De Filippo ha rivelato di essersi realmente addormentato durante le scene del primo atto, un aneddoto che svela la naturalezza e l’immedesimazione nei personaggi tipica degli attori della famiglia De Filippo.
  4. Rivendicazioni Fraterne: Peppino De Filippo ha sempre sostenuto di aver ideato la celebre battuta “Nun me piace ‘o presepio” e la commovente lettera di “Nennillo”, evidenziando la dinamica competitiva ma creativa tra i fratelli.
  5. La Colla Come Metafora: L’ossessione per la colla, elemento centrale sin dall’apertura dell’opera, va oltre il comico per toccare il simbolico. Eduardo la utilizza per rappresentare il desiderio di Lucariello di mantenere unita la famiglia, simboleggiando l’adesione e la coesione familiare.

Queste curiosità non solo arricchiscono la visione di “Natale in Casa Cupiello” ma rivelano anche il profondo legame tra l’opera e la vita di Eduardo De Filippo, offrendo uno sguardo più intimo su una delle commedie più amate d’Italia.

Personaggi

  • Luca Cupiello (chiamato affettuosamente Lucariello): è il protagonista della storia, capofamiglia dei Cupiello. Si tratta di un signore della bassa borghesia dai modi pacati e a volte eccessivamente pomposi, reso bizzoso e irascibile dall’età (cosa che in realtà rimprovera a sua moglie). Molto legato ai valori familiari e alla tradizione, è entusiasta di costruire il suo presepe, cui lavora alacremente ignorando le critiche dei parenti. Pur essendo un personaggio prevalentemente comico, nel corso della commedia appare chiaro che nasconde una grave malattia, i cui sintomi si manifestano nelle sue difficoltà motorie e linguistiche.
  • Concetta: moglie di Luca, è anche lei piuttosto avanti con l’età. Pragmatica e diretta, Concetta è un po’ il contraltare di Luca: è lei che sopporta le sue lamentele e, più in generale, tutte le piccole e grandi difficoltà della famiglia. Come il marito, nonostante la forte componente umoristica del suo personaggio, anche in lei è ravvisabile la negatività, data dalla pena di essere l’unica a conoscenza delle vicissitudini sentimentali di Ninuccia; spesso e volentieri nel corso del dramma sarà sopraffatta da tutti questi carichi, che spezzeranno l’apparente sua forza e le causeranno crolli emotivi.
  • Tommasino (detto Nennillo): secondogenito di Luca e Concetta, incarna il personaggio del giovane fannullone e sfaticato e ladro in contrasto con la famiglia e apparentemente senza voglia di lavorare e atto a procurarsi soldi in tutti i modi, anche i meno puliti. Nel terzo atto queste caratteristiche avranno però un completo ribaltamento, e Nennillo si trasformerà in un figlio devoto che farà di tutto per confortare i genitori nella difficoltà.
  • Ninuccia: prima figlia di Luca e Concetta. La ragazza, intrappolata tra un matrimonio infelice (con Nicolino) e un amore impossibile (per Vittorio), appare quasi sempre scontenta e malinconica, arrivando talvolta a reazioni furiose. Da alcune frasi dette da Luca, Ninuccia viene dipinta come una ragazza sognatrice e piena di voglia di libertà, tuttavia rimane sempre e comunque asservita alla sua famiglia.
  • Nicolino: marito di Ninuccia, è un grosso commerciante che incarna il ruolo del borghese arricchito. Nicolino appare infatti elegante e distinto, ma è in realtà rozzo, trasandato e per nulla adeguato allo status sociale che ha raggiunto. Inoltre vede Ninuccia come un oggetto di sua proprietà, e pur trascurandola e rendendola infelice, ne è incredibilmente geloso.
  • Vittorio: l’amante di Ninuccia. Vittorio è dipinto come personaggio speculare a Nicolino: più povero, ma realmente distinto ed elegante, è bruciato dal desiderio di Ninuccia, che lo spinge anche ad azioni irrazionali.
  • Pasqualino: fratello di Luca e suo coinquilino, Pasqualino è uno scapolo di mezza età dai modi collerici e vittimistici; è il bersaglio preferito di Tommasino, che in effetti è particolarmente dispettoso nei confronti dello zio.

© copyright 2024– tutti i diritti sono riservati.