Marius Jacob – L’Uomo che ispirò Arsenio Lupin! 14 Settembre 2023 – Posted in: Biografie – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Marius Jacob

“Ho visto il mondo e non è bello”

Quando immaginiamo un ladro gentiluomo tutti pensiamo ad Arsenio Lupin, una figura che ha dato vita a romanzi, anime e perfino serie tv.

Tutti noi siamo affascinati dalla patina di mistero che avvolge un ladro capace di mantenere la sua parte di umanità, il suo fare gentile ed un aplomb completamente diverso da quello del mondo del crimine eppure pochi di noi sanno che una persona così è realmente esistita.

Marius Jacob era un anarchico francese, noi oggi non lo conosciamo ma è davvero facile che l’autore Leblanc, colui che diede vita alla leggenda di Arsenio Lupin, non solo ne conoscesse la storia ma si fosse ispirato addirittura a lui.

Secondo le ricostruzioni storiche fu Jules Bonnot, ex bandito anarchico a introdurre a Leblanc le gesta del fuorilegge anarchico: Jules Bonnot fu infatti autista dello scrittore.

Con il personaggio di fantasia Marius Jacob ha in comune una notevole abilità di travestimento e un modus operandi che fa della galanteria un vero e proprio marchio di fabbrica; notevole somiglianza vi è anche nella capacità di mettere a segno furti e rapine audaci e al limite dell’impossibile.

Le origini

Alexandre Marius Jacob nacque a settembre 1879 a Marsiglia, patria di numerosi altri banditi e marinai; suo padre Joseph apparteneva proprio a questa seconda categoria e a Marsiglia abbandonato il mare si mise a fare il fornaio.

Il giovanissimo Marius leggeva Verne e affascinato dal mondo decise che non avrebbe mai vissuto nelle condizioni povere e scarne della sua famiglia. Il fuorilegge amava le avventure e le fughe rocambolesche e decise di voler vivere la sua vita proprio come un personaggio dei libri avvincenti che leggeva.

“Ambarabà cicì cocò due civette sul comò che fuggivano all’impazzata e la polizia rimase fregata.” (cit. Monkey Punch, Arsenio Lupin III)

Ecco che Jacob a 11 anni si imbarca come mozzo per un viaggio che da Marsiglia l’avrebbe portato a Sidney; proprio in Australia lasciò la sua nave e si imbarcò come baleniere su di una nave che in realtà era popolata da pirati.

Fu in questo periodo che assistette ad arrembaggi, uccisioni e razzie: qualcosa di davvero lontano dalla vita avventurosa del baleniere che aveva immaginato.

Finita la sua carriera per mare tornò quindi a Marsiglia e iniziò a studiare oceanografia per divenire capitano di vascello ma la sua salute cominciò a peggiorare ed è così che pian piano studiò e si fece carico delle emozioni anarchiche: unendosi allora al circolo operai e anarchici e fu arrestato per le sue idee politiche!

Uscito dal carcere dopo sei mesi la sua fedina penale macchiata non gli permise di trovare molti lavori ed è così che divenne un noto criminale e bandito.

Il suo primo colpo fu un travestimento da gendarme, qui si recarono a un banco dei pegni per controllare che non vi fosse un orologio venduto benché rubato e lì il 31 marzo 1899 nacque la sua leggenda dove per colpire i potenti cominciò una vita fatta di travestimenti e rapine ingegnose.

Il Primo Colpo non si scorda mai!

Il suo scopo primario, nella sua rapina d’esordio, fu ridicolizzare la polizia che con un arresto fasullo aveva cercato di impedirgli di vivere una vita pacifica solo per le sue idee politiche.

Durante gli anni si finse pazzo per evitare la galera e trovò tantissimi altri escamotage eroici e avventurosi, tutti necessari a Leblanc per dare vita a un personaggio storico.

L’”Arrestation d’Arsène Lupin” fu infatti il primo racconto che nel 1905 diede vita ad Arsenio Lupin e fu seguito da 18 romanzi.

“Volevo in primo luogo dimenticare. Non ridere: l’avventura era stata incantevole, e ne custodisco ancora il tenero ricordo. E poi, io sono un pochino nevrastenico! La vita è tanto febbrile, oggi! Bisogna saper fare, in certi momenti, ciò che si chiama una cura d’isolamento. Questo luogo è sovrano per i regimi di questo genere. Vi si pratica la cura della Salute in tutto il suo rigore.” (cit. Arsenio Lupin, Maurice Leblanc)

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