LE FIGURE DEL PRESEPE – IL VINAIO 14 Dicembre 2023 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Il Vinaio (l’Oste)

“Le osterie sono un bene universale.” (Ersilio Tonini)

A dicembre parleremo di una figura tipica del presepe ogni giorno, questo è il mese del Natale, dei regali e della magia del presepio.

Scoprire cose curiose sulla nostra tradizione è davvero divertente ed è per questo che oggi, continuando il nostro viaggio parleremo del vinaio (l’oste), una figura non solo interessante ma che riveste un determinato ruolo codificato.

Fare il presepe è un’antica tradizione popolare che si compone di tantissime cose di miti leggende e cristianesimo intrecciate insieme a dare quella valenza simbolica e magica del presepe che ha conquistato ogni nazione divenendo una presenza consolidata e codificata all’interno del Natale.

Prima allora di iniziare a spiegare il nostro protagonista del giorno vediamo una brevissima introduzione al presepe e alla sua tradizione piena di curiosità e aneddoti divertenti.

Il Presepe

Il presepe serve a rappresentare nel modo più fedele possibile e secondo una tradizione ben strutturata con regole precise la natività ovvero quel momento caro ai fedeli per la nascita di Gesù bambino messo al mondo da Maria. Questa è una storia antichissima che ancora oggi festeggiamo in tutto il mondo.

Il termine presepe o presepio deriva direttamente dal latino praesepium o praesepe.

Questi termini, tradotti in italiano indicano il gregge e la mangiatoia ovvero quei luoghi vicino ai quali nacque Cristo.

Non è quindi sicuramente un caso se la maggior parte dei personaggi del presepe vengono dalla tradizione contadina e popolare.

Vediamo adesso una curiosità interessante: chi fu il primo a mettere in scena la nascita del salvatore? Fu San Francesco d’Assisi che diede il via a una tradizione che dura ancora oggi nel lontano 1233.

In Italia abbiamo una tradizione consolidata e forte sul presepe e ogni singolo personaggio viene riprodotto in statuine meticolosamente disegnate con caratteristiche peculiari e adatte alla parte che la tradizione ha assegnato loro di interpretare.

Tra le tradizioni quella napoletana è tra le più famose al mondo. Andiamo insieme allora a scoprire tutto quello che serve sapere sul vinaio o oste in maniera divertente e curiosa

“L’acqua divide gli uomini; il vino li unisce.” (Bovio)

Il Vinaio (l’Oste)

Il vinaio ha un ruolo davvero importante all’interno del presepe e questo nonostante possa sembrare un semplice venditore di cibo e vino.

Ovviamente non è così poiché rappresenta qualcosa di molto più sacro: l’eucarestia.

il vinaio

Dopo la morte di Gesù e dopo i suoi miracoli, infatti, vino e pane sono diventati simbolo del sangue e della carne del salvatore ed è per questo che il vinaio non manca mai all’interno di un presepe.

Raffigurato sempre con le vesti semplici di un venditore e con vicino le sue botti di vino in alcune rappresentazioni ha addirittura la bottega a fare da sfondo.

Il vinaio nel presepe napoletano è anche protagonista di un binomio della tradizione che gioca con il sacro e il profano poiché viene accostato a Ciccibacco che invece rappresenta la versione del vino pagana ovvero Bacco dio dell’ebbrezza e delle libagioni.

Non solo, il vinaio è compreso anche fra i 12 venditori ovvero un gruppo di personaggi che rappresentano ognuno uno dei mesi dell’anno, in questo senso il Vinaio, insieme al cacciatore rappresenta il mese di ottobre.

Vediamo insieme gli altri protagonisti:

  • Gennaio: macellario/salumiere.
  • Febbraio: venditore di formaggi.
  • Marzo: venditore di polli e galline.
  • Aprile: venditore di uova.
  • Maggio: gli sposi con un cesto di frutta.
  • Giugno: panettiere.
  • Luglio: venditore di pomodori.
  • Agosto: venditore di anguria.
  • Settembre: seminatore/venditore di fichi.
  • Ottobre: vinaio o oste/cacciatore.
  • Novembre: venditore di castagne.
  • Dicembre: pescatore/pescivendolo.

“Piacere è andar in compagnia, ora ad una locanda ora ad un’osteria,
far preparar talvolta la cena ad un casino, far che serva da cuoco l’oste del Pellegrino, e ridere, burlare e bere una bottiglia…”
(Goldoni)

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