Carnevale – Chiacchiere e Sanguinaccio 20 Febbraio 2023 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Chiacchiere e sanguinaccio: le origini curiose di questi dolci

Chiacchiere e sanguinaccio, due dolci tipici ma talmente buoni da essere usciti al di fuori delle tradizioni che li hanno creati per diventare patrimonio nazionale. Pochi sanno però che oltre a un buonissimo gusto hanno anche una grande storia alle spalle, piena di curiosità da scoprire.

“L’arte di preparare dolci è molto più che saper eseguire ricette alla perfezione: è un vero e proprio gesto d’amore.” (cit. Ernest Knam)

Le chiacchiere

Vediamo allora la storia delle chiacchiere, chiamate anche bugie o frappe o sprelle.

Preparate durante il carnevale come dolce tipico hanno una storia che risale all’antica Roma, anche se avevano un nome del tutto diverso ovvero fritcilia poiché, all’epoca, venivano fritte nel grasso di maiale e mangiate durante il periodo dei Saturnali.

Nonostante la loro origine antichissima le chiacchiere sono un dolce legato a Napoli da un’antica storia che vede protagonista la Regina di Savoia.

Secondo la leggenda la regina, persa in chiacchiere di corte, si dimenticò di mangiare e presa da fame improvvisa chiese al cuoco di corte, un certo Raffaele Esposito, di prepararle un dolce. Ironicamente lo chef scelse come nome per il suo capolavoro proprio quello di chiacchiere.

Questa ovviamente è una leggenda curiosa di cui poco si conosce ma la verità è che le chiacchiere sono conosciute in tutta Italia e mangiate con gusto in ogni regione.

“Gr 400 di farina, 3 uova, gr. 50 di burro, gr. 70 di zucchero, gr. 5 di lievito per dolci, 3 cucchiai di limoncello, buccia grattugiata di mezzo limone, olio di semi di arachide per friggere, zucchero a velo Su una spianatoia di legno costruisci una “montagna” di farina

passata al setaccio. Al centro,nel buco, metti le uova, lo zucchero, il lievito per dolci, il limoncello, la buccia grattugiata del limone e il burro, e poi amalgama accuratamente tutti gli ingredienti, finché l’impasto non risulta compatto, ma morbido.

Trascorso il tempo di riposo, dividi il panetto in quattro parti. Comincia a lavorare una porzione alla volta stendendo l’impasto fino a raggiungere i 2 mm di spessore.

Se ti è difficile stendere la pasta a mano con il matterello, puoi utilizzare uno stendi pasta. Dopo aver tirato l’impasto, utilizza la rotella tagliapasta nel senso orizzontale per creare dei rettangolini. Incidi al centro di ogni rettangolo con la rotellina creando un taglio interno.

Metti a scaldare l’olio in una padella dai bordi alti e cuoci le chiacchiere. L’olio per friggere le chiacchiere di carnevale napoletane non deve mai superare i 180°C. Fai attenzione, perché essendo i “nastri” sottili, la cottura avviene in poco tempo..

Quando le chiacchiere saranno cotte, adagiale su un vassoio coperto di carta assorbente ( dal blog: giallo zafferano, la ricetta di Vale)”.

Il sanguinaccio

Il sanguinaccio è un dolce tipico napoletano che viene associato al carnevale ma che, in epoca antica, era preparato tradizionalmente a gennaio con il sangue dei maiali in un giorno specifico ovvero il 17 gennaio, un giorno speciale poiché si celebrava Sant’Antonio Abate.

Questo santo, padre del monachesimo, era protettore degli animali, della campagna, delle fattorie e degli agricoltori e dei fattori ed è per questo che viene sempre raffigurato con un maiale  al suo fianco.

Quando si macellavano i maiali allora si raccoglieva il sangue per creare un dolce nutriente con zucchero, cannella, cacao e molti altri ingredienti.

Il sangue filtrato veniva poi cotto in pentole di rame.

Oggi sono tantissime le versioni del sanguinaccio e molte hanno perso l’antica usanza di avere come ingrediente il vero sangue di maiale.

“Niente ci descrive meglio come i dolci che mangiamo.” (cit. Michele Renzullo)

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