Gianni Minà – Il giornalista dell’empatia 29 Marzo 2023 – Posted in: Biografie – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Gianni Minà

(Torino, 17 maggio 1938 – Roma, 27 marzo 2023)

 “Il giornalismo non è solo riportare le notizie, si tratta di raccontare le storie delle persone e le loro lotte per una vita migliore”.

Gianni Minà è stato uno scrittore e conduttore radiofonico italiano e tra i giornalisti più noti nel panorama internazionale. La penna di Gianni Minà e le sue opinioni hanno fortemente influenzato l’Italia e la sua idea del mondo oltreoceano.

Gianni Minà ha origini siciliane, da parte di suo padre: sua nonna Cesira proveniva da Asti mentre il nonno veniva da Castelbuono, un piccolo paese montano della Sicilia; la madre di Gianni Minà era invece di Lipari e si salvò con la madre, ovvero la nonna di Minà, dal terremoto del 1908 poiché trascorrevano le vacanze di Natale a Siracusa; il nonno materno Gianni invece fu colto nel sonno e in quel terribile terremoto perse la vita.

Fu proprio quel terremoto a portare una gran parte della famiglia di Gianni fuori dalla Sicilia e a far nascere lo scrittore a Torino. Gianni Minà era soprattutto noto per essere un grande giornalista e appassionato di musica e per i reportage accurati fatti in America Latina.

“Il lessico della mia famiglia era il siciliano stretto di mia nonna Nella, il siciliano elegante di mia madre Francesca, per la famiglia Checchina, il cui nomignolo l’ha ereditato la mia seconda figlia Francesca (Chicca per noi), il torinese stretto di mia nonna Cesira, burbera, ma dal un cuore soffice, e di mio padre, avvocato presso le Assicurazioni Generali.”

Questo giornalista così influente dopo aver compiuto gli studi in Filosofia ha iniziato la sua carriera nei primi anni Sessanta lavorando non solo per numerosi giornali ma anche per l’ANSA ovvero l’agenzia stampa italiana.

All’inizio degli anni Settanta Minà si interessò alla politica e alla cultura del Sud America e così cominciò a viaggiare come giornalista per parlare delle questioni politiche così spinose in quegli anni arrivando a coprire con i suoi reportage:

  • La rivoluzione Sandinista in Nicaragua;
  • Il colpo di stato militare del ’73 in Cile.

Come giornalista musicale ha spesso parlato in qualità di esperto di world music e ha condotto diversi programmi radiofonici; pochi sanno che nella sua vita ha collaborato con musicisti come Rubén Blades, Mercedes Sosa e Gilberto Gil delle vere leggende dalla musica latinoamericana.

“La musica non è solo intrattenimento, è un’espressione fondamentale della cultura e della storia umana”.

Come uomo di mondo e giornalista molto famoso in Italia e nel mondo Gianni Minà è conosciuto anche per aver stretto diverse amicizie molto famose come:

  • Gabriel Garcia Marquez: con questo autore premio Nobel conosciuto nei primi anni Settanta Minà ha intrattenuto una vera amicizia fraterna;
  • Pier Paolo Pasolini: oltre che amico intimo del giornalista Pier Paolo Pasolini scrisse anche una poesia dedicata a Minà nel 1974.

Infine, come intervistatore Minà ha intervistato personaggi famosi come Maradona del quale era molto amico e che rispose pubblicamente ai giornalisti Rai dopo una partita estremamente importante:

Sono qui per parlare con Minà. Sono d’accordo con lui da ieri. Se avete bisogno di me prendete contatto con l’ufficio stampa della Nazionale argentina. Se ci sarà tempo vi accorderemo qualche minuto.”

Tra i personaggi noti italiani Minà ha intervistato anche Pino Daniele che espresse una sua visione del mondo artistico, direttamente, davanti a microfono del giornalista dicendo:

L’artista, in amore, deve essere derubato perché più soffre e più scrive meglio” e Massimo Troisi che di lui disse “Lo invidio per la sua agendina, qui ci sono tutti da Fidel Castro ai Moncada, da Toquinho a Little Tony” e nello scherzo Troisi disse una grande verità in quanto tra i personaggi storici intervistati da Gianni vi sono stati anche il Dalai Lama e Fidel Castro che rilasciò diverse interviste e che strinse un rapporto di reciproca fiducia con il giornalista italiano.

Infine, chiudiamo con un aneddoto davvero divertente e che riguarda una delle sue foto più celebri quella che lo vede a cena con Muhammad Alì, Sergio Leone, Robert De Niro e Gabriel Garcia Marquez! All’inizio la cena doveva essere solo tra Minà e Muhammad Alì ma una volta che i suoi amici internazionali seppero che avrebbe conosciuto il mitico campione della boxe si autoinvitarono uno ad uno all’evento.

“Il ruolo del giornalista non è quello di essere neutrale, ma quello di essere leale e giusto nel riportare la verità”.

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Citazioni di Gianni Minà

[Su Pietro Mennea] Una volta l’ho intervistato per due ore, poi mi sono accorto di non aver acceso il registratore, e lui mi ha rifatto l’intervista: un uomo d’altri tempi.

«Che ricordi ha di Pietro Mennea?» Di un grande, grande, grande, grande. Di un uomo verticale che ha dovuto lottare non solo sulle piste di tutto il mondo, ha dovuto lottare anche contro l’incomprensione di un ambiente, che è molto egoista. Ha dovuto sempre correre e fare il suo mestiere con pochissimi soldi. Per lui non c’erano mai soldi. Poi, certo, aveva un carattere tutto d’un pezzo e quindi c’erano sempre molti attriti con la federazione.

Il giorno dopo i quattro concerti all’Adriano, tutti li aspettavano al Piper, inaugurato solo da qualche mese. I Beatles ne avevano già sentito parlare, volevano visitarlo. Ma appena arrivati scorgemmo una fila che partiva da piazza Buenos Aires, per i romani piazza Quadrata. Non era il caso di rischiare, e così optammo per il Club 84, un night più rétro, in via Veneto. Tirammo tardi, fino al mattino, e poi tornammo al Parco dei Principi, era il giugno del ‘65.

[Sulle Madri di Plaza de Mayo] Il loro primo copricapo è stato un pannolino, poi un vero e proprio fazzoletto bianco con il nome dei propri figli, fino ad arrivare alla scritta “Aparicion con vida”. Erano diventate, con quella scritta, le madri di tutti, non solo dei loro figli. Molte di loro si sono ammalate, altre hanno trasformato il dolore in lotta.
[Su Hebe de Bonafini] In Plaza de Mayo, nell’Argentina nel ’77, una donna si trasformò in pietra di inciampo per i collusi della dittatura. E le violenze, il denaro, nemmeno il tempo riuscirono a piegarla.

[Su Luis Sepúlveda] Patriota e guerrigliero, scrittore militante. Una sera arrivò a casa con un gruppo di ex esuli cileni e mi lasciò un tappeto di bottiglie vuote. Io mi ero arreso alle 4 del mattino, chiesi solo di chiudere la porta. Un’altra volta venne con me a San Vittore insieme alla sua Carmen. Non era preoccupato solo per il suo Paese, mise in letteratura una coscienza ambientalista, da vero cittadino del mondo.

Citazioni su Gianni Mina

“Minà Gianni. Killer del congiuntivo. Dicono che nel corso della sua carriera ne abbia ammazzati tremiladuecentoquindici”. (Enzo Costa)

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