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QATAR – CURIOSITA’ SUI MONDIALI E NON SOLO 30 Novembre 2022 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

I tifosi italiani non saranno i soli a non godere delle gesta dei propri beniamini. Nel tabellone sudamericano, a sorpresa, si è qualificato, con il quarto slot riservato a quella parte del globo, l’Ecuador. A farne spesa sono state Cile e Colombia dopo delle qualificazioni non all’altezza.

Due nazionali che dal 2010 in poi hanno avuto una parabola ascendente, complici i grandi giocatori affermatisi in Europa (James Rodriguez, Alexis Sanchez, Duvan Zapata e Arturo Vidal), ma che non hanno avuto negli ultimi due anni un ricambio generazionale adeguato. Rojos e Cafeteros sono arrivati rispettivamente sesti e settimi nel girone di qualificazione e non potranno replicare gli exploit dei mondiali del 2010 e del 2014.

Il costo dei Mondiali

Si sa, il Mondiale è una kermesse che attrae investimenti e grandi capitali, ma allo stesso tempo rappresenta anche un costo non indifferente per i Paesi ospitanti. Dal 1994, quando la Coppa del Mondo volò negli Stati Uniti, ad oggi il costo della competizione è aumentato a livelli esponenziali, ma non ha mai raggiunto le cifre di quelli di Qatar 2022. 220 miliardi di dollari è stata la cifra spesa in totale per la costruzione degli stadi e l’organizzazione dell’evento. Nel 1994 erano costati 500 milioni. Francia 1998 fu il primo mondiale a sforare il miliardo di dollari, mente nel 2002, per i mondiali asiatici di Corea e Giappone, si arrivò a 7 miliardi. Germania 2006 vide una flessione fino a 4.3 miliardi, che si aggravò per Sudafrica 2010 con un calo della spesa  fino a 3.6 miliardi. Brasile 2014 costò 15 miliardi e, infine, Russia 2018 11.6.

Il logo dei Mondiali

Se il simbolo di Italia ‘90 era Ciao, la statuetta stilizzata più brutta del design italiano, il logo dei Mondiali del Qatar 2022 si ispira alla cultura araba. Si tratta di uno scialle di seta, ricamato con figure geometriche e floreali, in grado di ruotare e creare un perfetto cerchio: rappresenta la Terra ma anche un pallone da calcio. Poi si intreccia sino a formare un otto: il numero degli stadi in cui si svolgerà la competizione, ma anche il simbolo dell’infinito.

Arabia Saudita e Qatar

I padroni di casa, impegnati nel Gruppo A, e l’Arabia Saudita sono le uniche due squadre ad avere al loro interno solo giocatori che militano nei rispettivi campionati nazionali. Nella squadra qatariota ci sono 13 giocatori che militano nell’Al-Saad, squadra che ha vinto 16 campionati qatarioti e 18 coppe dell’emiro.  In quelle fila ha giocato e allenato anche Xavi, campione del mondo con la Spagna e attuale allenatore del Barcellona . Il Ct dei sauditi, Hervè Renard, ha invece deciso di convocare 13 giocatori che militano nell’Al-Hilal, vincitrice di 18 campionati sauditi.

Questione di età

Alfredo Talavera avrà 40 anni e 63 giorni quando il torneo prenderà il via, facendo di lui il giocatore più anziano del Qatar. Il portiere del Messico potrebbe diventare solo l’ottavo uomo a giocare in Coppa del Mondo a 40 anni dopo Dino Zoff, Pat Jennings, Peter Shilton, Roger Milla, Faryd Mondragon e Essam El Hadary. Il più giovane, invece, è Youssoufa Moukoko della Germania. L’attaccante tedesco compirà 18 anni il giorno in cui inizierà Qatar 2022 e, se dovesse giocare in qualsiasi momento, supererà Christian Eriksen e diventerà il secondo giocatore europeo più giovane a partecipare ai Mondiali dietro a Norman Whiteside, che aveva 17 anni e 41 giorni quando ha giocato contro la Jugoslavia a Spagna 1982.

La quinta presenza

Quattro calciatori sono stati inclusi in una squadra di Coppa del Mondo per la quinta volta. Sono Andres Guardado e  Guillermo Ochoa del Messico, oltre agli intramontabili Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Antonio Carbajal, Lothar Matthaus e Rafa Marquez sono gli unici altri uomini ad aver partecipato alla Coppa del Mondo per le loro nazioni in cinque occasioni. In Italia i più vicini a questo record sono stati «lo Zio», Beppe Bergomi, campione del mondo nel 1982 e non convocato da Sacchi nel 1994, e Gianluigi Buffon, che non disputò il quinto torneo internazionale per via della mancata qualificazione dell’Italia.

I campionati più rappresentati

Troneggia in questa classifica la Premier League con 124 giocatori convocati. Al secondo posto si trova la Liga con 80 giocatori, seguita a poca distanza dalla Bundesliga con 75 partecipanti. Fuori dal podio Italia e Ligue 1, rispettivamente con 67 e 54 giocatori. Menzioni anche per la Mls (35), la Championship inglese (33), il campionato saudita (33) e la Qatar Stars League (33). La singola squadra con più giocatori convocati per la kermesse è il Bayern Monaco con diciassette. Seguono Barcellona e Manchester City con 16.

Altre Curiosità sul Paese

Le dimensioni? Non contano

Il Qatar è poco più grande dell’Abruzzo (11.437 contro 10.795 km quadrati). Questo ne fa il 167esimo paese al mondo per superficie. Ma è il più ricco per PIL procapite: 127.800 dollari per

Compro tutto

Fare l’elenco delle recenti acquisizioni dei fondi di investimento riconducibili al Qatar è difficile. Nel 2005 è stata creata l’Autorità di investimento del Qatar, con lo scopo di “fare shopping” in tutto il mondo e ridurre così l’esposizione del paese al prezzo del petrolio. Tra le più famose, la squadra di calcio del Paris Saint-Germain, il 10% della società spagnola El Corte Inglès (la più grande catena di grandi magazzini dell’Europa occidentale) e i grandi magazzini Harrods, il grattacielo Shard e moltissimi edifici nella città di Londra.

Qatar made in Italy

Ai fondi di investimento del Qatar piace anche l’Italia. Tra i pezzi pregiati acquisiti da fondi di investimento del piccolo emirato ci sono il quartiere Porta Nuova a Milano (nella foto), la Maison Valentino, la compagnia aerea Meridiana e hotel di lusso come Four Seasons e Hotel Gallia di Milano, il Baglioni e il St Regis Florence a Firenze, Westin Excelsior e Grand Hotel St Regis a Roma, Palazzo Gritti a Venezia.
Anche la Costa Smeralda è in mano al Qatar: possiede i 4 alberghi più lussuosi, la marina di Porto Cervo, il Pevero Golf Club e 2.300 ettari di terreni immacolati.

Oro nero

Da dove viene tanta ricchezza? Il Qatar produce 620mila barili di petrolio greggio… al giorno.
Il Qatar però non è un produttore di spicco di petrolio, ma è il primo fornitore di Gas naturale liquefatto al mondo (Gnl), con esportazioni per 77,2 milioni di tonnellate nel 2016, un terzo dell’offerta totale.
Prima della scoperta del petrolio, avvenuta attorno all’inizio degli anni 40, era un paese “in via di sviluppo”, dove in tanti si guadagnavano da vivere con la pesca di ostriche da perla.
Solo negli ultimi 9 anni, il suo Pil è cresciuto del 12,4%.

Oro color miele

Ma il vero “oro” del Qatar per i suoi abitanti ha un altro colore: quello del miele, al centro di una fiorente industria e della cultura alimentare del paese.
È tradizione in Qatar mangiare un cucchiaio di miele durante la notte e la mattina.

Filantropi

Se pensate che gli investimenti del fondo sovrano del Qatar siano confinati soltanto al calcio, al lusso e alla finanza, vi sbagliate.
La Qatar Charity, formalmente organizzazione non governativa ma strettamente legata a membri della famiglia reale, ha obiettivi prettamente filantropici: l’assistenza e il miglioramento delle condizioni di vita della comunità bisognose del Qatar e di altri luoghi; la promozione della cultura islamica.
In Italia sta finanziando 43 nuove moschee e centri islamici, per un esborso totale da 25 milioni di euro.

Le accuse per i mondiali di calcio

Il Qatar ospita i Mondiali di calcio. Non senza polemiche: le prime hanno riguardato possibili tangenti pagate ai delegati Fifa per vincere l’assegnazione; poi ci sono state quelle relative al clima torrido in cui giocheranno le squadre di calcio.
Ben più gravi, le accuse di molte ONG sulle condizioni di semi- schiavitù a cui sono sottoposti gli operai – esclusivamente stranieri provenienti dal sud-est asiatico – impegnati nella costruzioni degli stadi: costretti a vivere ammassati in strutture fatiscenti, percepiscono salari molto bassi e non hanno la possibilità di lasciare il paese perché i loro passaporti sono stati confiscati dai datori di lavoro.
Secondo molte ONG sarebbero morti più di cinquemila operai per i Mondiali Fifa 2022.
Nel rendering la curiosa forma del Al Wakrah Stadium, che ospita le gare principali.

Look qatariota

Il “thobe” è il costume tradizionale degli uomini del Qatar: una tunica bianca lunga che viene indossata sopra pantaloncini o pantaloni lunghi di cotone bianco. La differenza con gli altri stili di thobe, diffusi negli altri paesi arabi, è nel copricapo, la cui forma ricorda la testa di un cobra.
Le donne del Qatar indossano invece un lungo mantello nero conosciuto come Abaya, che lascia scoperte le mani, i piedi e il capo, che spesso coprono con la Shayla.

Stop all’indecenza

Il Qatar è forse il più permissivo tra gli emirati, riguardo al look: al punto che nel 2012, un’associazione ha organizzato una campagna chiedendo una stretta sulla “pubblica decenza”, perché riteneva che il governo non controllasse troppo come vestono gli stranieri, che costituiscono la maggioranza della popolazione del paese.

Lavoro e Tv

La settimana di lavoro inizia la domenica. Il fine settimana dura venerdì (giorno di preghiera per i musulmani) e sabato.
Gli uffici governativi aprono presto, già alle 6 del mattino e quelli commerciali alle 7.30 (vale anche per le banche).
Al Jazeera, il principale network del mondo arabo, ha base in Qatar ed è finanziato in parte dalla famiglia reale qatariota.

Giovane democrazia (?)

Il Qatar, come lo conosciamo oggi, è poco più che maggiorenne, fino al 1971 era un protettorato britannico.
Poi, ottenuta l’indipendenza, il potere è tornato alla famiglia reale Al Thani. Gli esperti di Medio oriente fanno risalire la democratizzazione dell’emirato al 1999, quando il Qatar ha indetto le elezioni municipali, alle quali hanno avuto diritto di voto anche le donne.
Dopo il referendum costituzionale del 2003 l’emirato è diventata formalmente una monarchia costituzionale che prevede l’elezione diretta di 30 dei 45 membri dell’Assemblea consultiva mentre 15 vengono scelti dall’emiro.
Le prime elezioni sono state più volte rimandate; di fatto il potere è concentrato nelle mani dell’emiro. Non sono neppure permessi i partiti politici.

La crisi

Recentemente il Qatar è al centro di una crisi con gli altri paesi del Golfo.
Cosa è successo? In sintesi, i paesi vicini accusano il Qatar per il sostegno ai Fratelli Musulmani, un gruppo islamico considerato un’organizzazione terroristica da Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, e non vedono di buon occhio i suoi rapporti con l’Iran, con cui condivide il più grande giacimento di gas naturale sottomarino del mondo.
L’ipotetico sostegno al terrorismo è paventato anche dai vertici dell’amministrazione Trump.
Tuttavia il Qatar ospita la più grande base militare americana dell’area mediorientale. Secondo la CNN la chiusura delle relazioni coi paesi del Golfo al ricco Qatar causerà più che altro un aumento dei prezzi dei generi alimentari: importandoli soprattutto dall’Arabia Saudita, oggi è costretto a prenderli altrove e pagarli molto di più.

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