Momento Curiosità – I Re Magi 6 Gennaio 2024 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , , , , , , , ,

L’Epopea dei Re Magi

Accogliete, o curiosi e amanti delle storie, il racconto di una tradizione tanto amata quanto avvolta nel mistero: l’epopea dei Re Magi!
Questi enigmatici personaggi, protagonisti della scena del presepe, sono avvolti in un velo di leggenda e storia, un intreccio che affascina da secoli.

I Re Magi: Mito o Realtà?

Era una volta, in una terra di sabbia e stelle, un trio di saggi, i Magi, il cui viaggio verso un neonato re ha incantato generazioni.
Ma chi erano questi personaggi? Re in mantelli sfarzosi o semplici astronomi in tunica? 
La storia ci parla di magi, sacerdoti zoroastriani, interpreti di sogni e scrutatori del cielo. Non re, ma sapienti, avvolti nel mistero delle antiche religioni persiane.
«I tre re pagani vennero chiamati “Magi” non perché fossero versati nelle arti magiche, ma per la loro grande competenza nella disciplina dell’astrologia. Erano detti magi dai Persiani coloro che gli Ebrei chiamavano scribi, i Greci filosofi e i latini savi.»
Nella tradizione cristiana i Magi (singolare Magio) sono alcuni saggi astrologi che, secondo il Vangelo di Matteo (2,1-12), seguendo «il suo astro» giunsero da Oriente a Gerusalemme per adorare il bambino Gesù, il «re dei Giudei» che era nato.

Gli storici e alcuni biblisti cristiani interpretano questo racconto evangelico come un particolare leggendario, mentre altri biblisti e il Magistero della Chiesa cattolica ne sostengono la veridicità.

Il particolare ha comunque avuto una straordinaria fortuna artistica, in special modo nelle rappresentazioni della natività e del presepe.

Il racconto evangelico li descrive in maniera estremamente scarna e la successiva tradizione cristiana vi ha aggiunto alcuni particolari: erano tre (sulla base dei tre doni portati, oro, incenso e mirra) e si chiamavano MelchiorreBaldassarre e Gaspare.

Nel tardo medioevo si ritenne che fossero oltre che sapienti anche dei re, venuti simbolicamente a rendere omaggio al bambino Gesù dalle tre parti del mondo allora conosciuto: Asia, Europa e Africa.

Per questo motivo nelle raffigurazioni artistiche uno dei magi a volte è raffigurato con la pelle scura. Secondo la simbologia bizantina spesso sono raffigurati come le tre età dell’uomo: il giovane, l’uomo maturo e l’anziano.

Regalità, natura divina, passione di Cristo. Questo rappresentano i doni che i tre re Magi portano a Gesù bambino. Si tratta nell’ordine di: oro, incenso e mirra.
Di Gaspare, Baldassarre e Melchiorre ne parla, tra i quattro vangeli canonici, solo quello di Matteo.

Baldassarre e l’oro

Baldassare Re Moro RM002 | federicoiaccarino

Baldassarre viene spesso raffigurato come un giovane africano (un Moro), simboleggiante quindi il Continente nero, ed il cui nome deriverebbe da BelshatzzarBel-šarrum-naṣāru, dall’accadico, ovvero Dio protegga il Re.

Sebbene di aspetto africano, egli pare giungesse invece dalle terre caldee-babilonesi, attraversando poi l’antica città siriana di Palmira, e portando con sé dell’oro.

Melchiorre e l’incenso

Melchiorre Re Vecchio RM001 | federicoiaccarino

Il nome è da attibuirsi probabilmente a melekh (o melk, “re”, da cui anche Malco e Melchisedech) e or (“luce”), con il significato complessivo di “re della luce” o “il mio re (cioè Dio) è luce”. Simboleggia il continente europeo, che allora si spingeva fino al Vicino Oriente, provenendo egli probabilmente da terre persiane, presumibilmente da popoli Medi, gli attuali Curdi, anche se altri ipotizzano una sua origine fenicia.

Egli portò dell’incenso, sostanza utilizzata accesa per i riti sacri e che si ricava dalla pianta di boswellia.

Gaspare e la mirra

Gaspare Re Giovane RM004 | federicoiaccarino

Gaspar, Gasparre o Caspar deriverebbe da varie ipotesi, tra le quali il persiano khazāndār (o ganibar o kansbar), ovvero tesoriere, oppure dal sanscrito gathasparispettore del tesoro, o dal greco galos-sampa, che significa “nobile che arriva da Saba”, identificandolo o con il ricco regno biblico a sud della Penisola arabica, l’attuale Yemen, ma più probabilmente con la città persiana di Saveh, da dove, per la tradizione iranica, essi partirono.

Gaspare viene spesso raffigurato con tratti somatici arabi, mentre altri ritengono fosse invece originario dell’India; in entrambe le ipotesi è di solito raffigurato con carnagione semi-scura e simboleggia l’allora subcontinente asiatico più conosciuto, in particolare, Medio Oriente ed Indie.

La mirra che portò in dono era una preziosa e profumata resina vegetale utilizzata nell’antichità per le unzioni sacre.

Il Quarto Magio

Secondo una leggenda, vi sarebbe stato anche un quarto re magio, di nome Artaban, o Artabarre, che non riuscì ad arrivare in tempo dal bambino Gesù, essendosi attardato ad aiutare dei bisognosi.

Tale leggenda fu messa per iscritto dallo scrittore Henry van Dyke nel 1896, in forma di romanzo.

Un Mago diventa Re

Curioso è il racconto di un mago, Smerdi, che si impadronì del trono di Cambise II, regnando per un breve lasso di tempo. Lui fu l’eccezione che confermò la regola: i magi non erano re.

La Nascita di una Tradizione

La storia dei Magi, nel corso dei secoli, è diventata un racconto ricco di simbolismo e allegorie. Dalle prime immagini che li ritraggono con berretti frigi, simili ai Puffi, alla straordinaria interpretazione di Giotto, che li dipinse sotto una cometa, la loro leggenda si è evoluta, arricchendosi di dettagli e sfumature.
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L’Epifania e i Suoi Festeggiamenti in Italia

In Italia, l’Epifania è un giorno di celebrazioni, dove la figura dei Magi si intreccia con quella della Befana.
Dai falò di “Brusa la Vecia” a Verona all’incantevole Regata della Befana a Venezia, ogni città aggiunge un capitolo a questa affascinante storia.
A Roma, i festeggiamenti in Piazza Navona trasformano la leggenda in un vivace spettacolo di luci e colori, mentre a Firenze, la Cavalcata dei Magi rievoca l’atmosfera medievale della città dei Medici.

La Stella di Betlemme: Un Enigma Astronomico

La misteriosa stella che guidò i Magi continua ad affascinare astronomi e studiosi. Era forse una congiunzione astrale, un fenomeno celeste che segnò un’epoca e ispirò una storia?
Enigma svelato. Dunque a che astro alludevano i testi antichi?
«Il fenomeno astronomico più probabile» risponde Corrado Lamberti, direttore della rivista Le Stelle «è una congiunzione Giove-Saturno che ebbe luogo nel 7 a. C.: quell’anno i due pianeti si trovarono nel cielo uno vicino all’altro per ben tre volte. La tesi ha una certa credibilità, anche perché sono state trovate effemeridi babilonesi (cioè tavolette col calcolo dei movimenti degli astri, ndr) relative all’evento, segno che al fenomeno si accordò notevole importanza».

La teoria non è recente: a formularla fu l’astronomo tedesco Johannes Kepler. Nel 1603 osservò una congiunzione fra pianeti, che abbinati sembravano un’enorme stella.

Colpito, calcolò se il fenomeno poteva essersi verificato anche nell’Anno Uno: concluse di no, ma scoprì che una congiunzione c’era stata più volte nel 7 a. C. Scrisse perciò un trattato (De anno natali Christi) in cui sosteneva che la data di nascita di Gesù andava anticipata.

Può sembrare una conclusione eccessiva, ma in effetti il nostro calendario sbaglia. L’errore risale a un monaco del VI secolo, Dionigi il Piccolo, che inaugurò l’uso di contare gli anni dalla nascita di Gesù, ma partì da una data posteriore a quella vera.

Oggi si dà per certo che Cristo, paradossalmente, nacque avanti Cristo: minimo 4 anni, massimo 8.

Stando così le cose, tre fatti appaiono certi: che intorno all’anno della nascita di Gesù ci fu davvero una “stella” anomala; che questo astro apparve più volte a intermittenza, come dice Matteo; e che certi astronomi orientali (“magi”) l’avevano notato, come provano le effemeridi di cui parla Lamberti.

I Magi nell’Arte e nella Cultura Popolare

Da Giotto a oggi, i Magi hanno ispirato artisti e narratori. Le loro figure, evolute da semplici sacerdoti a re maestosi, ci ricordano che le storie, anche le più antiche, continuano a crescere e a cambiare, arricchendosi di nuovi significati.
In questa storia dei Re Magi, si intrecciano verità e leggenda, storia e simbolismo, ricordandoci che ogni racconto ha molte facce, e ogni faccia rivela una verità diversa.

I Carovanieri: La Fantasia degli Apocrifi

Tra le pagine dorate degli apocrifi, quei testi esclusi dal canone ufficiale della Bibbia, troviamo la figura più colorata dei Magi.
Qui, la loro storia assume tinte vivide e dettagli stravaganti. Il Vangelo armeno dell’infanzia, ad esempio, ci racconta di un viaggio lungo nove mesi, accompagnato da una carovana che supera in ricchezza e magnificenza ogni immaginazione.
Oltre ai noti doni di oro, incenso e mirra, la carovana era carica di preziosità esotiche: aloe, perle, lino, e perfino libri esoterici.

Un Viaggio Ricco di Fantasia

Secondo questi racconti, i Magi non erano semplici viaggiatori, ma re di terre lontane, guidatori di un imponente corteo che attraversava deserti e montagne.
Erodoto, con la sua penna da storico, ci avrebbe forse descritto un corteo degno di un re persiano, con tesori che sfidavano il sole stesso con il loro splendore.

Una Trama Ricamata di Mirabilia

La tradizione apocrifa si tinge di mirabilia, quel gusto per il meraviglioso che trasforma i Magi in eroi di una storia quasi fiabesca. Ecco dunque che i tre saggi si trasformano in sovrani di potenti regni, accompagnati da migliaia di cavalieri, attraversando paesaggi da mille e una notte.
In queste versioni apocrife, i Magi sono trasfigurati, elevati da umili sacerdoti a sovrani di favolose contrade, facendoci sognare di un Oriente lontano, ricco di misteri e di avventure.

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