ENNIO MORRICONE – IL MAESTRO 10 Novembre 2022 – Posted in: Biografie – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Il Maestro : Ennio Morricone

(Roma, 10 novembre 1928 – Roma, 6 luglio 2020)

“Io penso che, quando fra cento, duecento anni, vorranno capire come eravamo, è proprio grazie alla musica da film, che lo scopriranno.”

Mentre si pensa a Ennio Morricone non si può fare a meno di sentire nella testa le note delle sue celebri colonne sonore. Compositore, direttore d’orchestra, autore di canzoni e arrangiatore, Ennio Morricone è stato tutto questo e molto di più: ha creato musica memorabile che non si può fare a meno di associare a grandi film della storia del cinema. Compositore italiano conosciuto in tutto il mondo al quale sono stati assegnati diversi premi durante tutta la sua carriera.

Ennio Morricone è nato a Roma nel 1928 e si è diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia in tromba, composizione e direzione d’orchestra sotto la guida di Goffredo Petrassi. Ed è da subito che inizia a lavorare suonando in diverse jazz band fino ad approdare alla composizione per il cinema per film come La voglia matta.

“Nell’amore come nell’arte la costanza è tutto. Non so se esistano il colpo di fulmine, o l’intuizione soprannaturale. So che esistono la tenuta, la coerenza, la serietà, la durata.”

In questo credeva Ennio Morricone, nella dedizione, nel lavoro e nella costanza.

Inizia infatti a lavorare con artisti come Paul Anka, Gianni Morandi, Gino Paoli, Edoardo Vianello, Jimmy Fontana, ma uno solo sarà l’incontro determinante, l’incontro che ha scritto una delle pagine più belle della storia del cinema, quello con il regista Sergio Leone. È il 1965 e il film in questione è Per un pugno di dollari, al quale seguono i successivi della serie: Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo, C’era una volta il west e Giù la testa fino a C’era una volta in America.

“I film di Sergio Leone sono dei capolavori. E basta.”

Questo diceva Ennio sui film di cui aveva diretto le musiche utilizzando strumenti particolari, come l’armonica, gli archi in maniera struggente e la voce.

Tutte le sue musiche sono riconoscibili, hanno quell’intensità che serve a rendere una scena memorabile, unica e di grande impatto. Ma Ennio Morricone restava una persona umile e nella sua grandezza soleva dire di aver semplicemente fatto il suo lavoro:

“Purtroppo sono talmente scettico sulle congratulazioni che mi fanno che penso soltanto se ho fatto il mio dovere.”

Ha firmato colonne sonore per film di Tornatore e Bertolucci, ma anche per Verdone e successi internazionali come Gli intoccabili, Il gioco di Ripley, Bastardi senza gloria e The Hateful Eight di Quentin Tarantino che gli è valso nel 2016 l’oscar alla miglior colonna sonora.

La collaborazione con Franco Zeffirelli invece non andò a buon fine: nella colonna sonora di Amore senza fine infatti, il regista fiorentino voleva inserire a tutti i costi una canzone di Lionel Richie. Per fortuna però, le notte che Ennio Morricone aveva creato per quel film ed erano state “scartate” furono quelle utilizzate da Sergio Leone nelle leggendarie scene di C’era una volta in America.

Un capolavoro nato per casualità o forse per destino.

“Quando scrivo nessuno mi può aiutare, perché chi scrive ha qualcosa di personale da dire” ù

Ennio Morricone è morto il 6 luglio 2020, all’età di 91 anni. Nella sua vita Ennio Morricone ha sposato Maria Travia nel 1950 e dal loro matrimonio sono nati quattro figli. Si conobbero in ospedale, lei era amica della sorella di Morricone e aveva subito un incidente d’auto:

“Maria ebbe un incidente con la macchina di suo papà. Un attimo di distrazione, e andò a sbattere. La ingessarono dal collo alla vita, come si faceva allora. Soffriva moltissimo. Io le sono rimasto vicino. E così, giorno per giorno, goccia dopo goccia, l’ho fatta innamorare”

I due si sono amati per 70 anni, fino alla morte di lei. Restano memorabili le parole da lui pronunciate ai ringraziamenti per l’Oscar:

“Per ultima Maria (ma non ultima). A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio”.

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