BESTIARIO DELLA DISSONANZA COGNITIVA DELL’ITANGLESE MEDIO 5 Maggio 2021 – Posted in: Parole

BESTIARIO DELLA DISSONANZA COGNITIVA DELL’ITANGLESE MEDIO

Quando qualcuno glielo fa notare e gli itanglesi si aggrappano a qualsiasi idiozia pur di giustificare i palmi sudati causati dalla lingua superiore, appunto, l’inglese.

1- Perché dovete dire [parola in itanglese] quando esiste perfettamente [parola in italiano]?
Risposta del cervello itanglese: Ma la parola in italiano é brutta, evoca cose brutte/vecchie.

2- Ma questo lo dici tu. Allora che fai, ti prendi in giro da solo illudendoti di evitare un brutto concetto mentre lo stai esprimendo lo stesso peró in inglese? Ma ti rendi conto?
Risposta del cervello itanglese: No, vabbé, ma la parola inglese ha uno spettro semantico piú ampio, significa tutto. Per esempio “caregiver” significa badante, assistente familiare, a pagamento, persino autista e persino ora fornitore di cure. Tra poco lo useremo persino per parlare di cose zuccherate per dire che ti da la carie. O per parlare di cose che ti fanno venire i calli o per parlare di un cargo.

3- Ma cosa stai dicendo? Non é vero. Lo spettro semantico lo avete deciso voi che é piú ampio nelle parole inglesi, perché molto spesso le deformate e le cambiate arbitrariamente voi italiani. Se la stessa creatività la metteste con le parole italiane, si rigenererebbe e tornerebbe ad essere una lingua viva, come era prima.
Risposta del cervello itanglese: Vabbé, peró l’inglese é piú rapido. Le parole sono piú brevi, non come in italiano.

4- Sicuro? A Salvini piace dire misunderstanding, non mi sembra tanto breve. E tata non é forse piú breve di “babysitter”?
Risposta del cervello itanglese: Sí peró si puó dire la Champions invece della Coppa dei Campioni, i “reality”, il “walk-in” invece di “un inatteso”, e tante altre cose.

5- Ma tu davvero quando parli ti metti a misurare i nanosecondi di differenza tra una parola e l’altra? E il tempo che perdi a riflettere se una parola inglese é piú breve non é forse tempo perso?
Risposta del cervello itanglese: Sí, vabbé ma se lo dico in inglese posso comunicare a livello internazionale. Ormai é la lingua franca.

6- Ma stiamo parlando di quando si parla TRA ITALIANI! Non a livello internazionale! É un altro discorso completamente.
Risposta del cervello itanglese: Beh, peró é arrivato il momento per gli italiani di imparare finalmente l’inglese, siamo tra i peggiori del mondo.

7- Imparare l’inglese non ha nulla a che vedere con mischiare l’italiano e l’inglese. Cosí non ci capiscono nulla né milioni di italiani e nemmeno uno straniero in Italia, specialmente con le parole pseudoinglesi come “smart working”.
Risposta del cervello itanglese: No, no, bisogna adattarsi ai tempi. É il progresso. Non si puó arrestare il progresso.

8- Anche se cosí muore la tua lingua?
Risposta del cervello itanglese: Sono fenomeni che non puoi controllare artificialmente. Se muore, che muoia, dobbiamo adattarci. É il progresso. É la globalizzazione.

9- Ma allora accettiamo il progresso su tutti i fronti. Demoliamo edifici antichi e celebriamo la delocalizzazione delle imprese, i contratti precari, l’aumento dell’etá della pensione, e tutti gli altri aspetti della globalizzazione. Non ho capito perché la morte dell’italiano ti va bene e le altre cose no.
Risposta del cervello itanglese: Le lingue sono barriere culturali. É una cosa buona che si parli tutti una lingua franca.

10- Sicuro che le barriere cosí non diventano ancora piú alte, proprio nella vita quotidiana di tante persone? E quelli che per motivi di studio, di tempo, di etá, di possibilitá economiche e sociali non hanno potuto imparare l’inglese…che ne facciamo? Li discriminiamo? Che si arrangino? Siccome i tuoi genitori ti hanno pagato il mesedi viaggio/studio a Brighton non significa che a Scampia, al Esquilino, al San Paolo, o a Quarto Oggiaro se lo possano permettere tutti?
Risposta del cervello itanglese: Mia madre di 82 anni é bravissima con lo smartphone e con Google Translate.

11- E quelli che non si destreggiano cosí bene con le tecnologie?
Risposta del cervello itanglese: Ecco, sempre le solite scuse per incutere paura sul nuovo. É sempre stato cosí. Le lingue si sono sempre evolute.

12- Certamente. Tutte le lingue si sono evolute e tutte lingue hanno sempre preso termini in prestito e/o hanno adattato. Peró le lingue sono anche morte. E questa non é un’evoluzione normale e fisiologica. Ti rendi conto che ormai negli ultimi dieci anni il 50% dei neologismi nati ogni anno sono tutti anglicismi o pseudoanglicismi?
Risposta del cervello itanglese: No. É il 33%.

13. Va bene. Facciamo che sia solo il 33%. Ogni anno. Ma anche se fosse il 20% all’anno, e non lo é. Ti sembra salutare? Se una lingua smette di creare parole nuove o di adattare termini nuovi, inizia la sua morte. Come fa a vivere una lingua se non crea piú parole nuove o adatta quelle giá esistenti?
Risposta del cervello itanglese: Ma anche all’estero usano un sacco di parole italiane. In Inghilterra dicono tiramisú, pasta, pizza e tutte le parole musicali come per esempio adagio, allegro e andante.

14. Ecco, bravo. Sono limitate ad alcuni ambiti e sono sporadiche e, specialmente, sono state assorbite nel corso dei secoli, quasi sempre per descrivere una cosa nuova (il tiramisú in Inghilterra non esisteva, né la pizza). Anche in Italia prima si faceva cosí e infatti non si é tradotto parole come jazz, blues, rock, bar, magari anche internet o CD-ROM. Poi é iniziata la valanga e i termini anglo sono ovunque, non solamente informatica, ma anche politica, moda, sport, scienza, medicina, spettacolo, musica, persino la gastronomia! In Italia ora si dice “food” invece di cibo e “wedding” invece di matrimonio.
Risposta del cervello itanglese: No, ma in America dicono anche gnocchi. É un intercambio normale e salutare. Viva gli scambi linguistici!

15. Ma ti pare uno scambio questo? Confronta un giornale britannico o vai su un sito britannico, e a parte – forse- la sezione di recensioni gastronomiche o qualcosa specifica sulla musica lirica o un terminie sporadico come “marina”, non c’é paragone. Confrontalo con qualsiasi pubblicazione italiana dove gli anglicismi straripano IN TUTTI GLI AMBITI, da lockdown a red carpet, da recovery fund a cluster, da fashion a penalty e da gossip a bodyshaming. Dimmi quanti italianismi vedi sul sito della London School of Economics e dimmi quanti anglicismi vedi sul sito italiano della Luiss Business School?
Risposta del cervello itanglese: Vabbé ma é cosí. Che dobbiamo fare L’inglese é la lingua dominante, lo fanno anche gli altri Paesi.

16- Questo lo fanno solo in Italia. Basta guardare i francesi, che ci tengono molto di piú alla loro lingua.
Risposta del cervello itanglese: Vabbé ma i francesi sono esagerati. Quanto sono snob. Traducono persino computer.

17- Ma non sono solo i francesi. In Spagna usano sempre le loro parole.
Risposta del cervello itanglese: Ma é perché in Spagna c’era la dittatura di Franco.

18- Guarda che Franco é morto 46 anni fa.
Risposta del cervello itanglese: Sí ma io sono stato in Spagna e ho visto parole inglesi anche lí.

19. Ah quindi Franco ora non c’entra nulla?
Risposta del cervello itanglese: Ma impara a mettere gli accenti bene e le virgole. Fascista!

(Fonte FB Viva l’italiano ?? Abbasso l’itanglese ❌)