Essere con il culo per terra 31 Marzo 2023 – Posted in: Lo Sapevi che, Modi di dire – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

L’acculata – Essere con il culo per terra

“Con il culo a terra si sta bene, comodi… se non fosse per quel piccolo pregiudizio che i soldi fanno la felicità e per quel piccolo dato di fatto che le cose belle si ottengono tutte con i soldi.” (cit. Anonimo)

Scoprire i modi di dire italiani è davvero un percorso interessantissimo che apre la mente e ci mette di fronte a tantissime curiosità che non ci saremmo mai immaginati.

Perché un detto che usiamo frequentemente ha un passato dal quale si è originato che ci permette di conoscere davvero a fondo non solo noi stessi ma anche la cultura italiana e il suo passato.

Per esempio, essere con il culo per terra, da dove nasce?

Da dove si genera questo modo di dire figurativo che ci parla di essere rimasti senza soldi o in condizioni economiche completamente svantaggiose?

Una Pratica Antica : “La Pietra dello Scandalo”

“Bonorum cessio culo nudo super lapidem” ovvero: “cessione dei beni a natiche denudate sopra una pietra”.

È bene precisare che questa pratica veniva utilizzata già nell’antica Roma e si è protratta sino al tardo Medioevo, ed era rivolta ai debitori e i commercianti falliti.

Persino il grande Giulio Cesare, ma anche Ottaviano Augusto, furono costretti ad intervenire più volte per regolamentare il recupero crediti. Che pur mitigando le pene rimanevano comunque molto pesanti e spietate.

Già perché prima di questa pratica si prevedeva la morte del debitore.

A Firenze, ad esempio, chi aveva debiti ingenti e chi era trovato a fare il falsario subiva una pena davvero singolare, un metodo che oggi troveremmo crudele e bizzarro era utilizzato per punirli in pubblica piazza condannandolo alla Pietra dello Scandalo (Lapis scandali).

Sul pavimento della Loggia del Porcellino, laddove ancora oggi si fa mercato possiamo vedere una placca in marmo bianco con sfumature verdi capace di ricordare la ruota di un piccolo carro, qui veniva eseguita in tempi antichi la pena dell’acculata, una punizione molto umiliante e che spesso comportava per chi la subiva l’esilio volontario dalla città per scappare alla vergogna.

L’acculata comportava, per colui che doveva essere punito, l’essere spogliato e legato braccia e gambe e poi sollevato e scagliato a terra in pubblica piazza su questo marmo, nel momento di maggior affluenza di mercato. Da quianche il detto: “essere sul lastrico

Chi subiva questa pena oltre al dolore fisico di cadere con il sedere nudo per terra vi era una grandissima vergogna.

Infatti in presenza dei creditori e del magistrato che lo aveva condannato, il debitore doveva descrivere e quantificare il valore dei suoi beni, affinché fossero messi a verbale e quindi manifestare la volontà di cederli per ripagare il suo debito gridando fino ad esaurire la voce:

“Poiché io ho gestito male i miei affari così da non poter soddisfare i miei creditori, io (indicando il proprio nome), cedo tutti i miei beni” .

Ecco da dove nasce il detto avere il culo per terra o essere con il culo per terra famoso in tutta Italia: da una pena, l’acculata, davvero singolare e crudele ideata a Firenze e nei territori da lei controllati.

“Sono così povero che non sono solo con il culo a terra, io ci sto steso a terra!” (cit. Anonimo)

Altre “Pietre dello Scandalo” sono visibili ancora, in tutta Italia .

A Roma per esempio la “pietra dello scandalo” era un macigno vicino al Campidoglio. A Firenze abbiamo già parlato appunto della Loggi adel Porcellino presso il Mercato Nuovo.

E a Napoli?

A Napoli invece sembra che non venisse usata una “pietra” ma stranamente una “colonna”.

Già, un prezioso lascito della Napoli greco romana che divenne presto l’ incubo di ogni debitore della città.

E a tal proposito ancora oggi seppur inconsapevolmente i napoletani spesso imprecando dicono proprio :

“Mannaggia ‘a culonna”.

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