LE PIÙ BELLE PAROLE STRANIERE 4 Gennaio 2021 – Posted in: Parole – Tags: , , ,

Il mio animo da linguista mi porta spesso a soffermarmi sui termini, indagandone origini, storia e sviluppi.
Ogni tanto mi imbatto

in parole straniere incredibilmente belle: alcune sono traducibili, mentre altre no,perché solo nella lingua originale hanno quel particolare significato, quel senso, quella sfumatura che nella traduzione si perderebbe inevitabilmente.

Eccone alcune tra le mie preferite, in ordine alfabetico.

Fernweh

Fernweh, termine tedesco, esprime una sensazione particolare, ovvero la nostalgia per quei posti in cui non si è mai (o ancora) stati.

Fika

Questa parola svedese è un sostantivo, un verbo ma soprattutto un modo di vivere. Derivata da kaffi (termine svedese arcaico che indica il caffè) e nata dallo slang del XIX secolo, in cui le sillabe di una parola vengono invertite, fika in Svezia è ormai un’istituzione sociale: è una pausa caffè piacevole con i colleghi, gli amici o la famiglia. Nel fika il caffè, consumato spesso e volentieri dagli svedesi, o altre bevande calde possono essere accompagnati da biscotti, torte e dolci.

Friluftsliv

Parola norvegese che significa “connettersi con la natura“, il termine indica la sensazione che si prova quando si trascorre del tempo all’aria aperta e si sta in mezzo alla natura. È quel senso di pace e serenità che va in contrasto con la frenesia della quotidianità e che si può vivere facendo sport nella natura, ma anche semplicemente meditando o respirando aria buona, facendosi regalare energia dall’ambiente circostante.

Huge

Parola danese, la Hygge esprime quell’atmosfera accogliente e amichevole, quella sensazione di calore e benessere che si vive in casa, sul divano con una morbida coperta ed una tazza di tè caldo mentre fuori fa freddo o piove. A Copenaghen la Hygge è dovunque. In tedesco si può tradurre con Gemütlichkeit.

Kairos

Kairos nell’antica Grecia significava “momento giusto o opportuno” o “momento supremo”. Il tempo per gli antichi greci poteva essere espresso da due parole: χρονος (chronos) e καιρος (kairos). Chronos si riferisce al tempo cronologico e sequenziale ed ha una caratteristica quantitativa, mentre Kairos è qualitativo e significa “un tempo nel mezzo”, un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale accade qualcosa di speciale per chi utilizza questa parola.

ʻOhana

ʻOhana è una parola in lingua hawaiana che significa famiglia nel senso esteso del termine, perché include non solo la relazione stretta, ma anche quella adottiva o intenzionale. Parte della cultura hawaiana, nel concetto di ʻOhana famiglia e amici sono uniti, ed in questa relazione devono cooperare e ricordarsi gli uni degli altri.

“ʻOhana significa famiglia. Famiglia significa che nessuno viene abbandonato. O dimenticato.”

Pfand

Buffa parola tedesca, è la cauzione che si lascia per un bicchiere di birra al bar, una tazza di vin brulè ai mercatini di Natale, una bottiglia di plastica del supermercato. Una volta riconsegnato l’oggetto, viene semplicemente restituito il denaro della cauzione. È un ottimo sistema per evitare la maleducazione, diminuire gli sprechi e favorire il riciclo.

Resfeber

Termine svedese che indica una sensazione ben specifica, ovvero l’agitazione ed inquietudine che fa battere forte il cuore prima di una nuova partenza.

Saudade

Questo struggente termine portoghese esprime la nostalgia, quella nostalgia che attanaglia quando si pensa ad un momento, un amico, una situazione o un viaggio che rivivremmo subito.

Sehenswürdigkeit

Questa difficile parola tedesca significa un’attrazione che vale la pena di essere visitata in un luogo, una meraviglia da non perdere quando si viaggia in un particolare posto.

Sisu

Dal finlandese, il termine traduce un mix di coraggio, resilienza, tenacia e perseveranza con cui si può raggiungere i propri desideri, reagire alle circostanze ed affrontare i momenti difficili della vita.

Trouvaille

Parola francese che traduce una scoperta casuale, un incontro del tutto fortuito con qualcosa di inaspettato e meraviglioso. Si usa solitamente in campo artistico, ma può valere anche in viaggio, ad esempio quando si sale una scalinata, si gira l’angolo o si arriva alla fine di un vicolo e si rimane a bocca aperta davanti ad una meraviglia.

Ubuntu

Termine della lingua bantu, Ubuntu significa umanità verso gli altri, la sensazione del sentirsi parte di una grande comunità, secondo la filosofia che una persona è quella che è in virtù di ciò che tutti siamo. Chi ha ubuntu non può perseguire solo il vantaggio personale, ma è una persona aperta e disponibile e fa del bene che si diffonde in tutta l’umanità.

Wanderlust

Parola tedesca (adottata anche dall’inglese) e ormai quasi abusata tra gli amanti del viaggio, ha un significato particolare: esprime il perenne desiderio di viaggiare, quasi un’ossessione, una voglia perenne di partire per fuggire in qualsiasi luogo del mondo, l’importante è che sia lontano da casa. Nata dall’unione di “Wandern” (girovagare) e “Lust” (desiderio), la Wanderlust descrive anche una sindrome tipica dei viaggiatori seriali, ovvero il bisogno continuo di mettersi in viaggio. Una recente ricerca ha affermato l’esistenza del “gene del viaggio”, denominato appunto Gene di Wanderlust: ufficialmente si chiama DRD4 7r ed è il recettore della Dopamina D4, che regola il livello di curiosità e rende sensibili agli stimoli esterni.

E voi, quali sono le parole straniere che vi piacciono di più? Conoscete qualche termine che non ha una traduzione perfetta in italiano?

Lasciatemele nei commenti: questa lista è in continuo aggiornamento!

(Fonte https://www.viaggiandosimpara.org/le-piu-belle-parole-straniere/)