Pantheon: 20 Curiosità (davvero) poco note 6 Giugno 2025 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: #ArchitetturaRomana, #Cupola, #CuriositàStoriche, #fenomenologia, #losapeviche, #MisteriDiRoma, #Oculus, #Raffaello, #Roma, #RomaAntica, #StoriaRomana, #TurismoCulturale, curiostà, pantheon
Pantheon: 20 curiosità (davvero) poco note
Non solo colonne e cupole: un monumento che nasconde storie, simboli e stranezze degne di nota
1. Non fu costruito da Adriano (e nemmeno da Agrippa)
Il Pantheon che vediamo oggi è il risultato di almeno tre ricostruzioni. Quello di Agrippa (27 a.C.) fu distrutto da un incendio. Adriano lo fece ricostruire (118–128 d.C.), ma lasciò l’iscrizione originaria per rispetto. Un gesto “politico” tipicamente romano.
2. Il nome è ancora un mistero
“Pantheon” significa tempio di tutti gli dèi, ma non sappiamo esattamente a quali divinità fosse dedicato. Alcuni ritengono fosse più un luogo di culto dinastico imperiale, piuttosto che un tempio tradizionale.
3. È perfettamente proporzionato
Il diametro della cupola (43,3 m) è identico all’altezza dal pavimento all’oculus. Risultato? Un volume sferico perfetto. Un’opera di geometria pura, che anticipa di secoli le regole dell’architettura rinascimentale.
4. La cupola è ancora un record mondiale
È la più grande cupola in cemento non armato del mondo. Nessuno, neanche Michelangelo, osò replicarla così com’era. “Sembra opera di angeli, non di uomini”, disse Brunelleschi.
5. Una cupola alleggerita con… pomice
Man mano che si sale, il calcestruzzo cambia composizione: alla base è denso di travertino, in cima contiene pomice vulcanica. Questo accorgimento riduce i carichi strutturali senza perdere stabilità.
6. L’oculus non ha mai avuto vetri
Il foro centrale da 9 metri di diametro è aperto. Nessuna copertura, mai. Fa entrare pioggia e luce: l’acqua viene smaltita da un sistema di 22 fori nel pavimento, ancora funzionanti.
7. Fu anche una gigantesca meridiana
Secondo studi recenti (Robert Hannah, 2009), l’oculus serviva per indicare momenti simbolici: il sole illumina l’ingresso il 21 aprile, Natale di Roma. Coincidenze? No: astronomia e potere erano una sola cosa.
8. C’è un fantasma famoso: Umberto I
Si dice che il fantasma di Umberto I di Savoia, sepolto nel Pantheon, appaia di notte ai militari di guardia. Una leggenda urbana nata nel 1930… e mai del tutto smentita.
9. L’ape nascosta nel marmo
Simbolo della famiglia Barberini (Papa Urbano VIII), un’ape è scolpita nella pietra del Pantheon. Ma dove? Sta a voi trovarla. È piccola, in alto, e se la notate… siete veri “occhi di lince”.
10. La porta potrebbe non essere originale
Alta 7 metri, pesa circa 20 tonnellate. Alcuni studiosi ritengono sia una replica medievale della porta romana andata perduta. Ma il mistero resiste, anche sotto le lenti più scrupolose.
11. Un tempo era su una scalinata monumentale
Il livello stradale antico era più basso. Si saliva al Pantheon con una scalinata oggi scomparsa, sommersa dai secoli e dal “rialzo naturale” della città eterna.
12. I petali cadono dal cielo
Durante la Pentecoste, migliaia di petali di rose rosse vengono lasciati cadere dall’oculus, come simbolo dello Spirito Santo. Una liturgia spettacolare, ripresa nel 1995, e ormai attesa ogni anno.
13. Una volta era decorato in oro
La cupola era rivestita di bronzo dorato, riflettendo la luce solare in modo abbagliante. I Barberini lo rimossero nel XVII secolo per farci cannoni e il baldacchino di San Pietro. Da qui il detto:
“Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini.”
14. Le colonne sono egiziane
Sono in granito rosso di Assuan, trasportate per nave fino al porto di Ostia e da lì a Roma. Pesano più di 60 tonnellate ciascuna. Roba che farebbe impallidire qualsiasi trasloco moderno.
15. Era anche… una stalla!
Nel Medioevo, alcuni testi parlano del Pantheon usato come rifugio per animali da soma. Le colonne, evidentemente, facevano comodo anche come punto d’appoggio per legare buoi e muli. Decadenza? Più che altro… adattamento.
16. Fu salvo grazie a un dono imperiale
Nel 609 d.C., l’imperatore bizantino Foca lo donò a papa Bonifacio IV. Venne consacrato come “Santa Maria ad Martyres”. Questo gesto lo salvò da distruzione e spoliazioni peggiori.
17. Raffaello volle riposare qui
Il pittore rinascimentale fu sepolto nel Pantheon. Accanto alla sua tomba, una Madonna del Sasso scolpita dal suo allievo Lorenzetto. Arte chiama arte, anche nella morte.
18. Non sappiamo chi fu l’architetto
Nessun nome è riportato nei documenti. Alcuni propongono Apollodoro di Damasco, altri ignoti progettisti imperiali. Il vero autore della cupola più famosa al mondo… resta senza volto.
19. Nel Rinascimento divenne… laboratorio di proporzioni
Brunelleschi, Michelangelo e Palladio studiarono a lungo il Pantheon. Lo misurarono, lo copiarono, lo riprodussero. Era la “Scuola del Classico” per eccellenza, fatta di pietra e silenzio.
20. La sua acustica è ancora studiata
La forma sferica genera un riverbero unico. Musicisti, architetti e fisici si sono interrogati su come la voce si propaghi in modo così puro sotto la cupola. E ancora oggi, stupisce.
In conclusione
Il Pantheon è molto più di un tempio. È una macchina simbolica, un orologio celeste, un enigma architettonico e una testimonianza viva del passaggio tra il mondo pagano e quello cristiano.
Chi entra al suo interno non guarda solo verso l’alto. Guarda indietro nel tempo.
E ogni pietra sembra rispondere, anche in silenzio.
Bonus
Frammento poetico – “Dentro il Pantheon”
Silenzio rotondo,
dove la luce cade come un pensiero antico.
Le colonne non reggono pietra,
reggono il tempo.
Una ferita nel cielo guarda l’uomo,
e l’uomo non domanda,
resta.
Perché il Pantheon non si visita,
si ascolta.
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