Le storie dei 10 pirati più feroci di sempre 2 Luglio 2021 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , ,

I PIRATI

Anche se sono stati largamente celebrati in innumerabili libri e film,

questi individui erano temuti tanto quanto sono temuti i grandi criminali dell’era moderna.

Nelle acque dei Caraibi, i pirati rimarranno sempre in vita nei ricordi e nelle paure delle popolazioni che hanno terrorizzato. Tutti i pirati hanno goduto di un breve e specifico periodo di successo nelle acque in cui erano soliti agire.

Alcuni di loro hanno goduto di una fama tale che i loro nomi rieccheggiano ancora nei racconti locali, a distanza di secoli. Ecco le storie dei 10 pirati più feroci di sempre.

1. François l’Olonese, l’esperto torturatore che mise in scacco Gibilterra

Originariamente Jean-David Nau, era un pirata francese attivo negli Anni 60 del 1600.
Arrivato ai Caraibi attorno al 1650, iniziò a lavorare come servo a contratto, al termine del quale diventò un bucaniere una volta arrivato a Santo Domingo. Quando la sua nave venne assaltata dai soldati Spagnoli vicino a Campeche, in Mexico, quasi tutto l’equipaggio venne ucciso, ma l’Olonese riuscì a salvarsi coprendosi di sangue e fingendosi morto come gli altri membri.
Una volta che i soldati spagnoli lasciarono la nave l’Olonese, con l’aiuto di pochi schiavi fuggiti, tenne in ostaggio una città spagnola chiedendo un riscatto. Quando il governatore dell’Avana mandò una nave per uccidere l’equipaggio del l’Olonese, questi decapitò chiunque sulla nave in arrivo.
Nel 1666 salpò da Tortuga con una flotta di otto navi ed un equipaggio di 440 pirati per saccheggiare la città di Maracaibo (l’attuale Venezuela). Dopo aver saccheggiato la città, si accorse che la maggior parte degli abitanti era fuggita nascondendo i propri tesori. Ordinò quindi al suo equipaggio di rintracciare ciascuno dei residenti, torturandoli finché non avessero rivelato la posizione dei loro possedimenti. Si narra che l’Olonese fosse un esperto torturatore, era solito infatti tagliare pezzi di carne delle vittime con una spada,per poi bruciarle vive. Inoltre, era solito annodare una spessa corda attorno alla testa della vittima fino a causare l’espulsione dei bulbi oculari.
Gli uomini dell’Olonese violentarono, saccheggiarono e bruciarono gran parte di Maracaibo prima di salpare per San Antonio di Gibilterra, dove massacrarono 500 soldati della guarnigione di Gibilterra e detennero la città per ottenere un riscatto, nonostante fossero in netta minoranza numerica. Anche dopo che il riscatto venne pagato per intero, l’Olonese continuò a saccheggiare la città.
Per la sua seguente spedizione nel continente centroamericano, 700 pirati si registrarono con lui.
Nel 1667, dopo aver saccheggiato Puerto Cavallo, l’equipaggio dell’Olonese cadde nell’imboscata di numerosi soldati spagnoli. L’Olonese riuscì a scampare alla morte catturando poi due soldati, estirpando e mangiando il cuore di uno di essi sotto gli occhi sbalorditi e terrorizzati dell’altro, che decise quindi di collaborare mostrando all’Olonese un chiaro itinerario per San Pedro. Quando con il suo equipaggio raggiunsero la costa di Darién, una provincia di Panama, si diressero verso l’interno per trovare cibo. Lì, furono catturati dalla tribù dei Kuna, che uccise e mangiò l’Olonese.

2. Cheng I Sao, da prostituta a pirata spietata

Prostituta cinese divenuta un pirata, decapitava chiunque le disobbedisse e nel corso della sua vita ebbe sotto il suo comando ben 80.000 fuorilegge, e fu una tra i pochissimi pirati che si ritirarono dalla pirateria senza perdere il proprio bottino.

Cheng I Sao era una prostituta cantonese che lavorava in un piccolo bordello a Guangzhou. Suo fratello fu catturato dai pirati guidati da Zheng Yi. Cheng I Sao allora sposò Zheng Yi e si fece strada nella posizione di comando dopo la morte di suo marito.
È nota per aver emanato le più dure leggi della storia della pirateria al fine di unire il suo equipaggio e tenerlo sotto controllo. Prima di tutto, chiunque avesse dato i propri ordini, ovvero ordini che non provenivano direttamente da Cheng I Sao o che disobbedivano ai suoi ordini, doveva essere decapitato sul posto.
In secondo luogo, era vietato rubare dal fondo pubblico o da qualsiasi abitante del villaggio che riforniva i pirati.
Terzo, tutti i beni presi come bottino dovevano essere presentati per l’ispezione di gruppo.
In quarto luogo, il denaro reale doveva essere consegnato al comandante della squadriglia che restituiva solo una piccola quantità al sequestrante, in modo che il resto potesse essere utilizzato per acquistare rifornimenti per le navi meno efficaci.
Aveva anche uno speciale codice di leggi per le donne prigioniere. Anche se la maggior parte delle donne è stata rilasciata immediatamente, alcuni membri dell’equipaggio erano noti per scegliere come mogli le più attraenti. Nella nave di Cheng, i pirati che violentavano le prigioniere venivano uccisi.
Un’altra delle sue severe punizione veniva attuata nei confronti dei disertori, a cui faceva tagliare le orecchie per poi costringerli a sfilare attorno al loro squadrone.
Sposò Cheung Po Tsai, il figlio adottivo di suo marito. Con il suo aiuto, chiese la protezione dalle comunità costiere. Né la dinastia cinese né i cacciatori di taglie erano in grado di sconfiggere il suo esercito di fuorilegge. Nel 1810 venne sconfitta dall’esercito portoghese, e grazie ad un’amnistia offerta dal governo cinese e si ritirò dalla pirateria mantenendo il suo bottino.

3. Black Bart, da prigioniero dei pirati a comandate della ciurma in sole 6 settimane

Originariamente Bartholomew Roberts, fu un pirata gallese che saccheggiò oltre 400 navi, e una volta bruciò un’intera nave con 80 schiavi vivi poiché il capitano si rifiutava di pagare il riscatto. Durante l’attacco ad una nave da guerra con 52 cannoni, appese il Governatore della Martinica alla sua stessa nave per poi torturare ed ucciderne l’equipaggio prima di impossessarsi dell’imbarcazione.

La sua carriera iniziò come terzo ufficiale della nave Princess, trasportante schiavi, sotto il capitano Abraham Plumb, che venne assaltata dai pirati guidati dal capitano Howell Davis, anch’egli gallese.
Dopo essere stato catturato, Roberts insieme a molti altri membri dell’equipaggio vennero costretti ad affiliarsi come pirati. Le abilità di Roberts come navigatore furono rapidamente scoperte dal capitano Davis, che iniziò a confidargli informazioni in gallese.
Dopo la morte di Davis, Roberts salì al comando dopo sole 6 settimane dalla sua cattura. Il suo primo compito come capitano fu di vendicare la morte del capitano Davis, ucciso durante un’imboscata da parte dei portoghesi. Roberts e il suo equipaggio sbarcarono quindi su un’isola portoghese di notte, uccidendo gran parte della popolazione maschile e rubando tutti gli oggetti di valore.
Durante una delle sue incursioni, scoprì 22 navi mercantili, abbandonate dai capitani e dagli equipaggi in preda al panico. Black Bart fu così irritato da costringere i capitani a seguirlo sulla sua nave, minacciando di bruciarne le navi. Le sue depredazioni portarono il commercio marittimo a un punto morto nel 1721.
Il 10 febbraio 1722, il capitano Chaloner Ogle dell’HMS Swallow si imbatté nelle navi di Black Bart, il cui equipaggio era ubriaco e quindi non in grado di difendersi a dovere. Black Bart fu ucciso dalla mitraglia che lo colpì alla gola mentre si trovava sul ponte. Prima che il suo corpo potesse essere catturato, il suo desiderio di essere seppellito in mare  fu soddisfatto dal suo equipaggio. Attaccarono una zavorra al suo corpo e lo gettarono fuori bordo, dopo averlo avvolto nella vela della nave. Non è mai stato trovato.

4. Anne Bonney, amante di un pirata e tenace guerriera

Amante del famoso pirata Calico Jack, si vestiva da uomo per combattere a fianco dell’equipaggio maschile.

Figlia illegittima della servitrice Mary Brennan e del suo principale, l’avvocato William Cormac. Già dalla tenera età Anne presentava un temperamento focoso. All’età di 13 anni, si racconta, pugnalò una serva con un coltello da tavola.
Divenuta adulta, sposò un povero pirata chiamato James Bonny, il quale la sposò mirando ad ottenere il possesso delle proprietà del padre di Anne. Quest’ultimo, però, rinnegò la figlia, che si trasferì a Nassau. Qui ricevette il perdono dal governatore Woodes Rogers e divenne una sua informatrice.
Durante la sua permanenza alle Bahamas, Anne cominciò a mescolarsi con i pirati nelle taverne locali, incontrando il pirata inglese John “Calico Jack” Rackham, capitano della corvetta pirata Revenge, che divenne il suo amante. Dopo aver divorziato da James Bonny, si unì a Rackham e continuò la vita da pirata, sposandolo mentre era in mare.
Competente ed efficace in combattimento, era rispettata dai compagni di nave nonostante fosse una donna.
Quando la marina britannica si mosse per catturare lei, il marito e il resto dell’equipaggio,questi erano tutti ubriachi e si diressero sottocoperta per nascondersi. Anne, insieme a un’altra donna pirata, Mary Read, fronteggiò gli ufficiali britannici trattenendoli per ore prima di venire sopraffatte. Rackham e il suo equipaggio vennero portati in Giamaica e condannati all’impiccagione dal governatore Lawes. Anne e Mary, entrambe incinte, furono imprigionate poiché la legge inglese prevedeva una sospensione temporanea della condanna a morte, fino a parto avvenuto. Mary morì in prigione, molto probabilmente per la febbre post parto.

5. Hayreddin Barbarossa, il pirata stratega che fondò l’Algeria

Insieme ai suoi fratelli, spopolò l’intera isola del Giglio che contava 1200 persone, deportandone 1.000 come schiavi e uccidendo i restanti 200. Fu esiliato da così tanti paesi che finì per fondare nel 1525 il proprio paese (Reggenza di Algeri), con la benedizione dell’Impero ottomano, che divenne l’attuale Algeria, la Tunisia e parti di Marocco.
Fu per sua iniziativa che l’Algeria e la Tunisia diventarono parte dell’impero ottomano.
La sua attrazione per la pirateria fu intensificata dall’odio per gli spagnoli e portoghesi che attaccarono il Nord Africa tra il 1505 e il 1511.

Khayr al-Dīn, questo il suo nome, era uno dei quattro figli di un turco dell’isola di Lesbo. Lui e suo fratello Arūj speravano che, con l’aiuto di turchi e musulmani emigrati dalla Spagna, sarebbero stati in grado di strappare per se stessi un dominio africano. Quando Arūj fu ucciso dagli spagnoli nel 1518 Khayr, temendo di perdere i suoi possedimenti a causa degli spagnoli, offrì un omaggio al sultano ottomano, ed ottenne in cambio il titolo di capo governatore oltre a rinforzi militari.
Nel 1533 fu nominato Ammiraglio Capo dell’Impero Ottomano, e l’anno successivo conquistò l’intera Tunisia per i turchi. L’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V guidò una crociata che catturò Tunisi e Goletta nel 1535, ma Barbarossa sconfisse la flotta di Carlo V nella battaglia di Preveza (1538). Riuscì a proteggere il Mediterraneo orientale per i turchi fino alla sconfitta nella battaglia di Lepanto nel 1571. Per tre secoli dopo la sua morte, le città e i villaggi costieri del Mediterraneo furono devastati dai pirati suoi successori.

6. Edward Teach, che si dava fuoco alla barba per somigliare al Diavolo stesso

Meglio noto come “Barbanera“, era un pirata inglese che operava nelle Indie occidentali e nella costa orientale delle colonie nordamericane britanniche. Non si sa molto della sua vita precedente, era probabilmente un marinaio su navi private.
Nel corso della sua carriera ha comandato quattro navi e ha avuto un esercito di 300 pirati. Ha sconfitto la famosa nave da guerra HMS Scarborough in una battaglia navale, ha catturato oltre 40 navi mercantili nei Caraibi e senza battere ciglio, ha giustiziato molti prigionieri. Era solito ferire o uccidere membri del suo stesso equipaggio per mantenere intatta la paura nel cuore dei suoi seguaci.
Barbanera e il suo esercito di pirati terrorizzarono i marinai nell’Oceano Atlantico e nel Mar dei Caraibi dal 1716 al 1718.
Una sua particolare tecnica di arrembaggio derivava dal fatto di essere in grado di determinare la nazionalità di una nave in avvicinamento, alzando poi la bandiera della stessa nazione sulla propria nave per apparire amichevole agli occhi delle vittime ignare. Una volta avvicinatosi, issava la sua bandiera pirata e saccheggiava la nave. Una volta conquistò una nave con a bordo 455 schiavi africani, molti dei quali diventarono pirati.
Il suo aspetto era terrificante: aveva un’enorme barba nera (da cui il nome “Barbanera”) che legava con nastri neri e intrecciava in spesse trecce. Secondo alcuni resoconti, la barba copriva tutto il suo viso, e gli arrivava alla vita. Prima di andare in battaglia, infilava nella barba e nei capelli dei pezzi di corda di canapa imbevuta di salnitro, per poi incendiarli. I pezzi di corda a lenta combustione emanavano nubi di denso fumo nero che gli davano l’apparenza del Diavolo stesso. Dopo una feroce battaglia, in cui spiccava per il fumo che si alzava dalla sua barba, fu sorpassato dalla Royal Navy e decapitato.

7. Edward Low, il sadico torturatore che faceva mangiare ai prigionieri i cuori dei loro capitani

Pirata inglese, apparteneva a una famiglia molto povera ed iniziò a commettere reati quando era piuttosto giovane. Crescendo, ha preso parte a crimini sempre più gravi. Decise quindi di lasciare l’Inghilterra e tentare la fortuna nel Nuovo Mondo. Dopo essere arrivato in America, viaggiò di città in città dal 1710 al 1714, per poi stabilirsi sposando Eliza Marble, che morì poco dopo la nascita della loro unica figlia.
Con la morte di sua moglie, Edward riprese la vita criminale. Lavorò come operaio portuale e marinaio di bordo, ma presto l’equipaggio si ammutinò contro il capitano e prese il controllo della nave. Divenne un capitano pirata e riuscì a catturare diverse navi mercantili al largo delle coste di Boston e New York.
Mentre la sua carriera di pirateria progrediva, così fece la sua notorietà. Riuscì a catturare 13 pescherecci al largo della costa della Nuova Scozia, e scelse uno dei più grandi come sua nuova nave ammiraglia, la Fantasia. I racconti dei suoi crimini erano famosi in ogni angolo e dell’Atlantico, molte delle vittime sopravvissute ai suoi attacchi lo descrivevano come un sadico psicopatico a cui piaceva infliggere dolore: incatenava, mutilava, bruciava i prigionieri, e li costringeva a mangiare il cuore del loro capitano. Una volta incendiò una nave con il cuoco legato all’albero perché sosteneva che lui fosse “un tipo unto”, e che avrebbe sfrigolato nel fuoco. In un altro caso, ha tagliato le labbra del capitano di una nave portoghese catturata con una sciabola, e costretto la vittima a mangiarle ancora calde.
Low e la sua squadra di pirati hanno catturato almeno 100 navi durante la sua breve carriera, bruciandone la maggior parte. Hanno rapito numerosi pescatori e li hanno costretti a unirsi al suo equipaggio.
Quando le autorità caraibiche non furono più in grado di sopportare i crimini di Low, inviarono una nave da guerra per ucciderlo. L’equipaggio di Low subì una sconfitta contro il capitano inglese Peter Solgard e la sua nave da guerra HMS Greyhound, ma Low riuscì a fuggire, proseguendo la sua carriera da pirata finché il suo equipaggio si ammutinò contro di lui e lo abbandonò.

8. Charles Vane, l’elusivo piromane che finì in rovina

Era un pirata inglese, protetto dal famigerato Barbanera, che depredava le spedizioni inglesi e francesi. La sua carriera nella pirateria iniziò nel 1716 quando divenne membro d’equipaggio di Henry Jennings. Nel 1718, Jennings si costituì al nuovo governatore di New Providence, Woodes Rogers, nominando Vane il capitano della sua nave.
Era uno dei pochissimi pirati che non accettarono mai il perdono del re. Quando la sua nave venne bloccata dalla flotta di Woodes Rogers, vi diede fuoco per poi indirizzarla verso le navi di Rogers, e mentre questi cercavano di evitare la nave in fiamme, Vane si allontanò ridendo.
Mentre i suoi attacchi diventavano minacce costanti, il governatore Spotswood della Carolina del Sud assunse molti abili cacciatori di pirati per catturarlo, ma nessuno di loro ebbe mai successo.
Vane aveva pochissimo rispetto per i membri del suo equipaggio e a causa di questo comportamento il suo secondo in comando, Yeates, accompagnato da alcuni seguaci, prese una delle navi della flotta di Vane con una parte del bottino, 90 schiavi, fuggendo da lui.
Con il suo equipaggio ha fatto a pezzi, ucciso o impiccato i membri dell’equipaggio delle navi saccheggiate prima di darvi fuoco. La sua caduta iniziò quando cercò di catturare una potente nave da guerra francese. Vane decise di fuggire dalla battaglia, costringendo i membri dell’equipaggio ad accusarlo di vigliaccheria ed eleggere un nuovo capitano.
Nonostante Vane riuscì a mettere insieme un’altra piccola flotta pirata, le sue navi furono distrutte da un uragano. Incagliato su un’isola e in attesa di soccorso, fu identificato dall’ex bucaniere, il capitano Holford, che lo consegnò alle autorità. Fu poi impiccato a Gallows Point a Port Royal, ed il suo cadavere venne appeso in catene a Gun Cay come avvertimento ad altri pirati.

9. Henry Every, che fuggì con un bottino millenario

Pirata inglese che operò negli oceani Atlantico e Indiano verso la metà del 1690. Ha guadagnato la sua fama diventando uno dei pochi capitani pirata a ritirarsi con il suo bottino senza essere arrestato o ucciso in battaglia.

Ha iniziato la sua carriera sul mare a bordo di navi slave senza licenza. Nel 1694 fu il primo ufficiale della Carlo II, una nave spagnola con 46 cannoni dotata di licenza per attaccare i contrabbandieri francesi. Venne organizzato un ammutinamento e fu scelto come nuovo capitano.
La più grande impresa nella carriera di Henry Every fu sicuramente la cattura della Gang-i-Sawai, la più grossa nave del convoglio dei Mughal dell’India, che grazie ai suoi 40 cannoni ha resistito per due ore al combattimento, finché uno dei cannoni non è esploso, danneggiando pesantemente il ponte. Senza una forte leadership e con una nave gravemente danneggiata, l’equipaggio di Gang-i-Sawai dovette arrendersi.
I sopravvissuti vennero brutalmente torturati, le passeggere stuprate, e alcune di loro si sono suicidate per evitarlo. La brutalità in questa epoca non era rara soprattutto a causa delle differenze religiose e razziali. I pirati contavano circa 600.000 libbre di saccheggio che includevano oro, argento e gioielli. Ogni pirata riceveva 1.000 sterline che valevano 80 anni di paga per un onesto marinaio. L’imperatore Mughal annunciò una taglia da 500 libbre per la sua testa, e non fu accolto nei Caraibi e nelle colonie inglesi.
Verso la fine della sua carriera da pirata, Every cambiò nome in Benjamin Bridgeman, e con il resto dell’equipaggio salpò per l’Irlanda. Alcuni di loro furono catturati e impiccati, ma Henry Every riuscì a scappare e svanì.

10. Henry Morgan, l’astuto pirata che riuscì a conquistare Panama

Pirata gallese che, quando l’attività spagnola aumentò a Cuba, fu scelto per guidare la flotta giamaicana.
Nel gennaio 1668, Henry, insieme a più di dieci navi e oltre 500 soldati, salpò per Cuba e conquistò facilmente la città di Puerto Principe, senza subire molte perdite. Questo raid però risultò essere un fiasco, con guadagni minimi per i pirati che, delusi, lasciarono Morgan.
Henry pianificò immediatamente un altro attacco, nonostante il suo esercito fosse dimezzato. L’obiettivo era Puerto Bello, una città fortificata e ben sorvegliata. La strategia che Morgan utilizzò durante questo conflitto risultò essere cruciale: dopo aver ancorato le sue navi lontano dalla città, si servì canoe per avvicinarsi alla città di notte senza emettere alcun suono. L’attacco fu rapido, le guardie non erano a conoscenza e due delle tre fortezze principali furono facilmente conquistate. La terza era quasi impossibile da occupare: qui Morgan ebbe la brillante idea di usare i monaci e le monache prigionieri come scudi umani, riuscendo a conquistare l’ultimo ostacolo. I bucanieri catturarono la città e il governatore di Panama fu costretto a pagare per gli schiavi.
Durante la sua carriera di pirateria, ha saccheggiato più di 400 navi, ma il suo più grande successo resterà la conquista della ricca città di Panama, con trenta navi e 1.200 uomini. Fu qui che venne arrestato, ma dopo essere stato nominato cavaliere dal re Carlo II venne rilasciato come vice governatore della Giamaica, dove visse una vita molto rispettata come agricoltore fino alla fine dei suoi giorni

(Fonte https://www.wonews.it/post/le-storie-dei-10-pirati-piu-feroci-di-sempre)