La giornata dei calzini spaiati 9 Maggio 2023 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Oggi 9 maggio si celebra la giornata in memoria dei calzini spaiati

Una domanda sorge spontanea a questo punto: “un calzino spaiato ritroverà mai il suo compagno?”

Ogni anno, infatti, innumerevoli calzini restano soli dopo un lavaggio in lavatrice!

In ricordo di chi è rimasto solo si celebra oggi la giornata in memoria del calzino spaiato.

Quante volte abbiamo ripetuto di metterlo da parte per un futuro abbinamento ma in cuor nostro siamo ben consci che un amontagna di calzini spaiati abbandonati nell’armadio crescerà anno dopo anno, e che difficilmente la situazione migliorerà, soprattutto se si hanno dei bambini.

Per ricordare questi eroici capi d’abbigliamento, gli USA celebrano il 9 maggio la Giornata in memoria del calzino spaiato (Lost sock memorial day), una giornata dalle origini confuse -come il destino dei calzini che ricorda – che in Italia si celebra il 4 febbraio.

La ricorrenza del 4 febbraio, però,  non è legata al bucato che viene smarrito in lavatrice o in fondo ai cassettoni.

La giornata dei calzini spaiati nasce, invece, per celebrare la diversità, per sottolineare l’importanza dell’inclusività e del rispetto reciproco.

Chi ha inventato i calzini?

Il termine calza (da cui deriva calzino) viene dal latino medievale “calcea”, che a sua volta deve le sue origini al latino “calceus”, nome con il quale si indicava la scarpa o lo stivaletto in cuoio utilizzato dai romani nella loro quotidianità fuori casa.

La prima maglieria esiste in realtà dal 1500 a.C. La prima maglieria è stata trovata nello Jutland. Le prime calze vere e proprie sono state trovate nelle tombe egizie e risalgono a circa il 500 d.C.

Per molto tempo i calzini sono stati il privilegio dei ricchi, soltanto donne illustri si occupavano dell’arte del lavoro a maglia.

Nel Medioevo, i calzini erano collegati insieme ai pantaloni – quindi a una specie di collant. Solo molto più tardi è stato possibile sostituire i calzini ai pantaloni, che col tempo si sono trasformati in capi d’abbigliamento separati.

Nel 1589, il reverendo William Lee sviluppò una macchina da maglieria. Questa macchina potrebbe produrre un numero di calzini sei volte superiore a quello dei calzini lavorati a mano.

L’idea di questa costruzione gli venne mentre guardava sua moglie lavorare a maglia i calzini. Tuttavia, gli è stato negato il brevetto per la macchina da maglieria.

In seguito, però, è riuscito ad aprire una fabbrica in Francia e le calze hanno potuto essere prodotte in serie. I calzini sono diventati più economici e sono diventati un prodotto che molti ora possono permettersi. Grandi e bambini potrebbero indossare i calzini di lana o di seta.

I calzini come primo capo di abbigliamento prodotto industrialmente

Poi, all’inizio del XIX secolo, la macchina per maglieria è stata nuovamente rivista e sviluppata. È da lì che sono state utilizzate le prime macchine circolari per maglieria.

Con questi, una produzione puramente meccanica potrebbe essere garantita in larga misura. Questo significava che molte persone non avevano più bisogno di produrre calze. Molti hanno perso il lavoro per questo motivo.

D’altra parte, le calze sono diventate ancora più economiche e sono state prodotte anche calze per bambini e c’è stata una vera e propria moda di calze. C’erano calzini diversi per uomini e donne con materiali diversi. I calzini divennero così il primo indumento prodotto industrialmente.

Oggi ci si trovano calzini per ogni occasione

Oggi è possibile acquistare calzini fatti apposta per ogni occasione.

Che si tratti di calzini sportivi, calze da tennis, calzini da lavoro, calzini da sci o da bambino, in più ci sono molti materiali diversi. Per esempio, i calzini di bambù aiutano con i piedi sudati – vedi il nostro post a questo proposito. Quindi lo sviluppo delle calze non si fermerà mai e siamo

in attesa di ciò che deve ancora venire.

Si stima che nel 2019 siano state vendute oltre 21 miliardi di paia di calzini, e secondo Statista il mercato è destinato a crescere ogni anno del 2,86%. Ma molte coppie di calzini sono destinate a separarsi: secondo un’indagine di qualche anno fa, ogni cittadino del Regno Unito perde in

media oltre 15 calzini l’anno, il che significa che ogmi anno oltre un miliardo di calzini britannici “svanisce misteriosamente”.

MA PERCHÉ LI PERDIAMO?

La domanda a cui nessuno ha saputo mai rispondere….

Quando si tratta di cose serie, la scienza viene sempre in nostro aiuto: ed è così anche in questo caso, perché uno studio commissionato da Samsung qualche anno fa ha definito una formula matematica per calcolare il rischio di trovarsi con una montagna di calzini spaiati.

Secondo i ricercatori i fattori principali che influenzano la perdita dei calzini sono la complessità del lavaggio (la divisione dei colori, la scelta della temperatura, ecc) e il numero di calzini presente in ogni lavaggio; e i calzini in realtà non svanirebbero nel nulla, ma verrebbero seminati in

reconditi angoli della casa: dietro a un termosifone, sotto i mobili, o vicino alla stessa lavatrice, più per distrazione che per altri motivi.

La formula per calcolare questo rischio sarebbe dunque:

Indice di perdita del calzino = (B + C)-(P x A)

Dove B sta per grandezza del Bucato (numero di persone in famiglia x numero di lavatrici settimanali), C sta per Complessità di lavaggio (numero di lavaggi diversi x numero di calzini lavati ogni settimana), P sta per Positività nei confronti del lavaggio e A sta per grado di Attenzione

riposto nelle operazioni pre-lavaggio (controllo delle tasche, srotolamento dei calzini, ecc). Più l’indice è alto, maggiore è il rischio di ritrovarsi con un calzino ogni due.

Tutto più chiaro?

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