IL POTERE DELLE PAROLE 7 Novembre 2022 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , , , ,

Il meraviglioso potere delle parole

Nel 2004 uno studioso giapponese di nome Masaru Emoto portò a termine una ricerca per dimostrare il potere delle parole.

L’esperimento consistette nel bollire del riso e distribuirlo in tre recipienti uguali. Uno di essi presentava un’etichetta positiva, l’altro una negativa e l’ultimo una neutra, da utilizzare come controllo.Nel corso di un mese, tutti i giorni rivolse al riso con l’etichetta positiva parole piacevoli e dolci e fece esattamente l’opposto con il contenitore con l’etichetta negativa, attraverso insulti, disprezzamenti, indifferenza e odio.

Conclusosi il mese, il riso che aveva ricevuto i messaggi piacevoli aveva conservato meglio il suo aspetto e non emanava un odore sgradevole. Il recipiente che ricevette parole sgradevoli e insulti si riempì di funghi, facendo assumere al riso un colore scuro e puzza di marcio.

Tale esperimento evidenzia il potere che esercitiamo attraverso i messaggi che trasmettiamo. Se succede con un semplice riso, cosa accadrebbe alle persone che ci circondano e con le quali comunichiamo ogni giorno?

Forse questo esperimento appartiene solo alla sfera della pseudoscienza e non pretendiamo in nessun caso di intenderlo come totalmente veritiero e scientifico, ma possiamo utilizzare il messaggio che ci trasmette e scoprire quanto sia meraviglioso il potere delle parole, sia scritte sia parlate.

Tutto sta nella parola…Tutta un’idea cambia perché una parola è stata cambiata di posto, o perché un’altra si è seduta come una reginetta dentro una frase che non l’aspettava e che le obbedì…Hanno ombra, trasparenza, peso, piume, capelli, hanno tutto ciò che si andò loro aggiungendo da tanto rotolare per il fiume, da tanto trasmigrare di patria, da tanto essere radici…Sono antichissime e recentissime…

-Pablo Neruda-

L’importanza del linguaggio che utilizziamo

Il linguaggio che usiamo ci porta a vedere la realtà in un modo o nell’altro, non è lo stesso dire “è impossibile da realizzare” che dire “può essere difficile, ma almeno devo provarci” Quando riusciamo a usare o a dare un’altra forma ai nostri messaggi, l’idea che abbiamo può cambiare completamente.

È importante capire che molte volte non è rilevante quello che ci dicono, ma come ce lo dicono. Le parole hanno il potere di cambiare quello che pensiamo, conservano la volontà di dare una nuova visione a ciò che abbiamo davanti e, soprattutto, hanno la meravigliosa capacità di dare sollievo e serenità.

Non si tratta di fare un uso irreale del linguaggio per cambiare quello che pensiamo e passare da un “non posso riuscirci” a un “ci riuscirò”, tuttavia, siamo in grado di mettere di usare parole che traggono solo difficoltà come il “sempre”, il “mai”, il “devo”… e iniziare a usare parole che ci aiutino, come “magari non mi è mai riuscito bene, ma oggi è un altro giorno, ci riprovo”.

La scienza moderna non ha ancora prodotto una medicina rassicurante così efficace come lo sono alcune parole affettuose”.

-Sigmund Freud-

Siamo sceneggiatori della nostra storia

Il linguaggio è al nostro servizio per aiutare e dare forma alla nostra mente e alle nostre idee, scegliamo di essere scrittori delle nostre vite e di scrivere una sceneggiatura piena di forza e messaggi che ci stimolino e non ci limitino.Farlo può essere molto semplice e la differenza tra metterlo in pratica e non farlo è molto grande.

Se non sei felice nella tua vita potrebbe essere una buona idea fare un inventario delle parole che dici”.

Proviamo a cambiare le parole che rivolgiamo agli altri e a noi stessi e cerchiamo di trovare quelle adeguate, sia positive sia funzionali; forse solo cambiando il modo in cui le diciamo, cambierà anche il contenuto.
Se ci aiutano, ci stimolano e fanno bene, sono quelle adeguate. Invece, se vediamo che le parole che pronunciamo prosciugano la nostra forza, ci limitano soltanto, non ci aiutano o se addirittura danneggiano gli altri, forse dobbiamo considerare la possibilità di cambiare il linguaggio che rivolgiamo a noi stessi.
(Fonte http://bit.ly/3hjvyC9)