FRANCO CALIFANO – IL CANTAUTORE PLAYBOY 14 Settembre 2021 – Posted in: Biografie – Tags: ,

Franco Califano

(Tripoli, 14 settembre 1938 – Roma, 30 marzo 2013)

“Io ho sempre scritto tutto da giovane, perché probabilmente ero vent’anni avanti. Sono sempre stato vent’anni avanti e lo sarò sempre”.

Alcuni lo conoscono come il Prévert di Trastevere, altri ancora semplicemente come Maestro, ma Franco Califano era più di tutto questo, e quello che resta è il ricordo di un poeta che ha amato e
vissuto intensamente tutte le emozioni, donando al pubblico tutto se stesso.

Er Califfo, come lo chiamavano in tanti, è stato un modello, di stile di vita, e le sue canzoni hanno fatto emozionare creando attorno a lui leggende e curiosità legate alla vita privata.

Francesco Califano, chiamato e conosciuto da tutti come Franco, nasce a Tripoli a bordo di un aeroplano il 14 settembre del 1938. Franco però è cresciuto in Italia, dove è arrivato con la famiglia
allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Alla fine del conflitto si trasferisce a Roma ed è qui che vive un grande trauma: la scomparsa prematura di suo padre. Si tratta di un periodo difficile e
Francesco deve fare i conti con la vita e la sua durezza.

Inizia così la sua vita particolare: Franco Califano si sposa presto, a 19 anni, con Rita di Tommaso dopo il suo trasferimento a Milano per un breve periodo. Dal matrimonio nasce Silvia, la sua prima figlia che lui abbandona quando lei ha cinque mesi.

La vita di Califano è costellata di leggende e di curiosità, alimentate dalla sua personalità estroversa e dal suo modo di essere così eccessivo a tratti ma dal cuore d’oro. Si dice che abbia avuto la sua
prima esperienza con una donna ad appena tredici anni, e che la donna fosse nientemeno che la mamma di un compagno di scuola. Inoltre, a sedici era già avvezzo di locali notturni. Franco
raccontava della madre vedova di un suo compagno di scuola che, mentre i due ragazzini facevano i compiti, gli si piantava dietro, provocandolo, respirandogli sul collo, facendogli sentire il profumo, facendogli intuire quello che sarebbe potuto succedere se, scaltro, avesse colto la situazione favorevole. Una donna insaziabile, a detta di Califano, che lo induceva a marinare la scuola per istruirlo all’arte dell’amore.

Per un periodo della sua vita, Franco Califano ha lavorato come accompagnatore, ma lui diceva: “Andavo solo con donne bellissime”.

Si iscrive a un corso serale di ragioneria perché, amante della vita notturna, non riesce a svegliarsi presto al mattino. Inizia a scrivere poesie e poi pian piano anche canzoni, ma questa professione
rende economicamente poco.

Decide quindi di diventare paroliere, affinché i suoi scritti diventino testi musicali. Ha scritto per Mia Martini, La nevicata del ‘59 e per Ornella Vanoni, La musica è finita.

Franco Califano ha avuto una vera e propria svolta nel 1977 quanto ha pubblicato la celebre canzone “Tutto il resto è noia”.

Da qui in pochi anni è diventato uno degli artisti più amati del panorama musicale italiano. Ha scritto inoltre eer Mina, per la quale ha confezionato l’intero album Amanti di valore del 1973.

Nello stesso anno scrive anche per Bruno Martino la bellissima E la chiamano estate, vincitrice del Festival di Sanremo. “Io stavo lì ed aspettavo le richieste dei grandi cantanti di allora. Posso fare un esempio in questo senso, di una canzone richiestami dopo che a fare il testo erano stati tutti. Nessuno era riuscito a fare il testo di questa canzone. Alla fine, si sono ricordati che c’era anche Califano a Milano, come ruota di scorta mi hanno chiamato all’ultimo, mi hanno fatto sentire questa musica”.

Dice: “Nessuno e riuscito a fare il testo. Probabilmente è una musica destinata a rimanere tale, solo musica, provaci tu.”. Io amo i concorsi, quando c’è un concorso mi ci infilo dentro perché mi piace arrivare primo di brutto. E presi questa canzone e chiesi i testi di tutti gli altri colleghi o pseudo tali, lessi i testi. Capii dov’era l’errore di tutti e io feci una cosa per conto mio. Ci misi tre ore a scrivere Minuetto”!

Franco Califano è famoso anche per essere finito in carcere ben due volte, la prima nel 1972 per possesso di stupefacenti e poi assolto in formula piena. La seconda nel 1983, sempre con un’accusa
di droga e porto abusivo di armi, insieme al conduttore televisivo Enzo Tortora. Ancora una volta, venne assolto perché il fatto non sussiste, quindi per un caso di malagiustizia.
Negli anni Duemila, Franco Califano si trasforma in un personaggio televisivo ma non dimentica mai la musica e la poesia, partecipando al festival di Sanremo del 2005. Sono famosi anche i suoi flirt con Mita Medici, Eva Grimaldi, con Marina Occhiena e Vanessa Heffer, secondo la sua stima, Franco Califano conta relazioni con 1700 donne.

Un grande amatore di donne, per i quali scriveva poesie e viveva intense passioni: “l’orgasmo dell’uomo deve essere il piacere della donna, diceva”.

Franco Califano è morto il 30 marzo del 2013 a settantaquattro anni. A causare la morte è stato un arresto cardiaco che lo ha sorpreso nella sua villa ad Acilia.

La notizia della scomparsa del Califfo ha sconvolto il mondo della musica e dello spettacolo. Nella città di Ardea è stato anche allestito un museo in memoria del Maestro, mentre in provincia di Rieti si trova una piazza intitolata a lui. Ma più di ogni altra cosa, è famosa la sua lapide che riporta la scritta: Non escludo il ritorno, brano da lui portato a Sanremo nel 2005.

 

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