Parole dimenticate: Viaggio tra le parole perdute! 23 Maggio 2024 – Posted in: Articolo del mese, Parole – Tags: ,

Le Parole dimenticate

Hai mai avuto la sensazione di non capire le persone che ti circondano, come se parlassero una lingua straniera?

Ti è capitato di non cogliere il senso di un discorso perché pieno di parole dimenticate, desuete o usate in modo improprio? Se la risposta è sì, non sei solo.

Viviamo in un’epoca di impoverimento del linguaggio, dove parole un tempo comuni cadono in disuso e la comunicazione diventa sempre più difficile.

In questo articolo, intraprenderemo un viaggio affascinante alla scoperta delle “parole dimenticate”, quelle gemme del nostro vocabolario che rischiano di scomparire per sempre.

Attraverso citazioni letterarie, aneddoti curiosi e riflessioni profonde, esploreremo le cause di questo fenomeno e cercheremo di capire perché è importante preservare la ricchezza della nostra lingua.

Quante persone conoscono esattamente il significato del termine e parlando fra loro si capiscono?

Luigi Pirandello che, che  si laureò in Germania dove fece analisi approfondite sull’uso di termini nelle diverse lingue. nel dramma Sei personaggi in cerca d’autore   evidenzia il tema dell’incomprensione, e mette in risalto l’impossibilità degli uomini di esprimersi e comunicare intendendosi in modo concreto.

È doverosa una citazione del testo:

 “Ma se è tutto qui il male! Nelle parole! Abbiamo tutti dentro un mondo di cose; ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro? Crediamo d’intenderci; non c’intendiamo mai!”.

Gira un testo che descrive un corteggiamento.

Un giorno, un galante sagittabondo decise di tentare un esperimento: si vestì come il peggiore degli sciamannati e uscì di casa, ben deciso a conquistare una bella sgarzigliona.

Non appena intravide la predestinata, tuttavia, la mente del gaglioffo si obnubilò e lui commise un errore lapalissiano: le si avvicinò meditabondo, le girandolò intorno e la stordì con un discorso talmente pleonastico da sembrare artefatto.

La fanciulla, trasecolata dall’aspetto bislacco dello smargiasso, dapprima si spaventò, poi lo apostrofò con una bella ramanzina.

“Signorina, qui ci troviamo di fronte a un grosso granciporro! Non si lasci ingannare dai miei abiti frusti e venga a cena con me.”

La donzella, ammaliata da quel lessico forbito, accettò un pasto luculliano, al termine del quale il nostro amico –solipsista solo in apparenza- lasciò addirittura una generosa buonamano.

Sottoposto a verifica in una ampia platea di lettori una percentuale inimmaginabile non solo non conosceva il significato di tantissime parole (dalle più inusuali come “frusto” o “solipsista” alle più intuitive come “meditabondo” o “obnubilato”) ma non riuscì ad afferrare il senso della frase che altro non descrive che un comunissimo corteggiamento.

E qui noi ne approfittiamo per poterle spiegare e raccontare….

Etimologia e significato

SAGITTABONDO: Dal latino “sagittarius” (arciere) e “bundus” (profondo). Significa “assorto in profondi pensieri”, “pensoso oltremodo”.

SCIAMANNATO: Dal latino “scammare” (scampare) e “manus” (mano). Significa “sbadato”, “goffo”, “che agisce senza attenzione”.

SGARZIGLIONA: Probabilmente deriva dal tedesco “scharlach” (scarlatto) e “glanz” (lucentezza). Significa “donna vestita con abiti sgargianti e appariscenti”.

GAGLIOFFO: Dal francese “gaillard” (vigoroso) e “foutre” (fottere). Significa “furbo”, “birbone”, “disonesto”.

OBNUBILARE: Dal latino “obnubilare” (offuscare). Significa “offuscare la mente”, “stordire”, “confondere”.

LAPALISSIANO: Dal nome del connestabile francese Jacques de La Palice, noto per le sue ovvietà. Significa “evidente al punto da risultare banale”.

MEDITABONDO: Dal latino “meditari” (meditare) e “bundus” (profondo). Significa “assorto in meditazione”, “pensieroso”, “riflessivo”.

GIRANDOLARE: Dal latino “gyrare” (girare) e “dolare” (vagare). Significa “muoversi qua e là senza meta”, “vagabondare”.

PLEONASTICO: Dal greco “pleonasmos” (eccesso). Significa “ridondante”, “che contiene parole inutili”.

TRASECOLATA: Dal latino “trans” (oltre) e “sequare” (seguire). Significa “stupita”, “sbalordita”, “confusa”.

BISLACCO: Dal latino “bis” (due) e “laqueus” (laccio). Significa “strano”, “bizzarro”, “eccentrico”.

SMARGIASSO: Probabilmente deriva dal tedesco “schmarren” (vagare) e “gasse” (vicolo). Significa “persona che vaga senza meta”, “vagabondo”, “perduto”.

RAMANZINA: Dal latino “remanere” (restare) e “mensa” (tavola). Significa “rimprovero severo”, “sgridata”, “regazzata”.

GRANCIPORRO: Dal latino “cancer” (granchio) e “porrus” (porro). Significa “persona goffa e ridicola”, “maldestro”, “stolto”.

FRUSTI: Dal latino “frustum” (pezzo rotto). Significa “logori”, “usurati”, “consunti”.

FORBITO: Dal latino “forbire” (pulire). Significa “elegante”, “raffinato”, “curato”.

LUCULLIANO: Dal nome del romano Lucio Licinio Lucullo, noto per i suoi banchetti sontuosi. Significa “ricco”, “abbondante”, “lussuoso”.

SOLIPSISTA: Dal latino “solus” (solo) e “ipse” (stesso). Significa “chi sostiene che solo la propria mente e i propri stati mentali sono reali”.

BUONAMANO: Dal latino “bonus” (buono) e “manus” (mano). Significa “somma di denaro data come mancia o ricompensa”.

Conclusione

E tu, quante parole dimenticate conosci? Sei pronto ad arricchire il tuo vocabolario e riscoprire il potere delle parole?

Condividi questo articolo con i tuoi amici e sfida la loro conoscenza linguistica! Insieme, possiamo dare nuova vita alle parole dimenticate e difendere la bellezza della nostra lingua.

Ricorda: ogni parola che impariamo è un ponte verso nuove culture, nuove idee e nuovi modi di esprimerci. Non lasciamo che il nostro vocabolario si impoverisca: nutriamolo con cura e trasmettiamolo alle generazioni future.

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Insieme, possiamo creare un dizionario delle parole dimenticate. Aiutaci ad arricchirlo!

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