PAGARE IL COPERTO 2 Settembre 2022 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , ,

Una tradizione antica

“La vita è come un ristorante; puoi avere tutto quello che vuoi purché tu sia disposto a pagare il prezzo” (cit. Mofat Machingura)

Quando andiamo al ristorante o in un pub per noi è scontato pagare il coperto, ovvero una cifra standard per il servizio che ci viene offerto.

Questa è un’usanza che risale addirittura al Medioevo e che è davvero interessante da scoprire.

All’epoca però pagare il coperto aveva un’accezione completamente diversa da quella intesa oggi: durante i viaggi erano molti i viandanti che usavano riparare nelle locande per dormire o stare al caldo ma che avevano i propri viveri da consumare, come fare allora?

Potevano pagare una piccola tassa per consumare i propri pasti al caldo, sedersi comodi e usare le posate delle locande. Ecco da cosa deriva, almeno in parte, la nostra usanza di pagare il coperto.

Abbiamo detto in parte perché l’esplorazione di questa usanza non finisce qui: il nome ci arriva direttamente dalle corti rinascimentali dove si viene a creare la moda di coprire le posate con tovaglioli piegati in forme strane e ornamentali, da qui si espande al popolo e alle botteghe e nasce il modo di dire pagare il coperto per qualcosa che, in realtà, era già in uso da tantissimo tempo.

Infine, con l’avanzare delle epoche e degli anni questa usanza è rimasta ed è per questo che noi paghiamo una piccola cifra al ristorante per usufruire dei suoi servizi e per pagare tutto il lavoro e la manodopera che vi è dietro, anche se non possiamo più consumarvi i pasti portati da casa.

Ecco che dietro un’usanza di cui facciamo parte, senza nemmeno accorgercene, abbiamo a che fare con centinaia di anni di storia ed è davvero interessante scoprirlo.

Molto spesso, infatti, un’espressione che viene da lontano assume caratteristiche uniche e conoscerne l’origine dà veramente una grande soddisfazione, non trovate?

Conoscevate l’origine di questa espressione?

“Tutto è relativo! Anche nei ristoranti all’aperto si paga il coperto” (cit. Mirco Stefanon)

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