INSHALLAH – LA PAROLA ARABA PIU’ CONOSCIUTA 10 Ottobre 2022 – Posted in: Parole – Tags: , , , , , , , ,

Una Parola Islamica : Inshallah

“La sete è scomparsa, le vene sono inumidite e la ricompensa è sicura, se Allah vuole” (Cit. Maometto)

Inshallah è una parola islamica che proviene direttamente dal Corano ed è davvero molto usata non solo dagli islamici ma anche dai cristiani di lingua araba ma cosa vuol dire?

Etimologia

Nell’Islam, l’espressione in šāʾ Allāh [in arabo إِنْ شَاءَ ٱللَّٰهُ], ovvero ‘Se Dio vuole’, manifesta la speranza di un credente affinché un evento possa accadere in avvenire.

Una traduzione quanto più fedele possibile, quindi, può essere ricondotta alle nostre formule “A Dio piacendo” o “se Dio vorrà”.

Inshallah diventa famosa in Italia nel 1990 quando Oriana Fallaci pubblica il libro omonimo ambientato ai tempi della guerra civile libanese. Questa è forse la più conosciuta delle parole arabe nel mondo ed è davvero interessante scoprire le sue connotazioni molto vicine al nostro sentire, quando viene detta infatti indica una speranza nel domani, un affidarsi alla volontà di Dio.

Usata nelle conversazioni di tutti i giorni ovunque nel mondo di lingua araba Inshallah, oggi la parola è balzata agli onori della cronaca perché Papa Francesco l’ha utilizzata rivolgendosi in risposta al Patriarca caldeo Sako ed è la prima volta documentata che un pontefice utilizza questa parola.

Nonostante questo, non è la prima volta che Inshallah viene utilizzata da alti prelati esistono infatti i precedenti del cardinale Carlo Maria Martini, del Monsignore Fernando Filoni, di Giovanni Martinelli vescovo di Tripoli e del Vescovo di Tunisi Maroun Lahham.

La parola ha anche ispirato diversi artisti nelle loro opere, per esempio Sting, nel 2016 all’interno del suo album 57th e 9th pubblicò proprio una canzone con questo nome per riportare alla luce la crisi dei rifugiati.

Una curiosità unica della parola Inshallah è che da essa deriva l’espressione gergale giovanile “Scialla.

“E non dire di nessuna cosa: “La farò domani”, senza aggiungere: “se Dio vuole”. E se lo dimentichi, invoca il nome del Signore e di': “Può darsi che il Signore mio mi guidi a far cose di questa più rette”. (Corano, XVIII, 23-24)

© copyright 2022 – tutti i diritti sono riservati.