ESSERE COME L’ORCIO DEI POVERI 21 Novembre 2022 – Posted in: Modi di dire – Tags: , , , , ,

Un Modo di Dire interessante: “Essere come l’Orcio dei Poveri

L’órcio s. m. [lat. ŭrceus] (pl. gli órci, ant. le órcia) è un vaso di terracotta di forma panciuta, completamente lavorato a mano. Gli orci antichi sono tra gli oggetti più rappresentativi nella storia della terracotta. Iniziarono con l’utilizzare gli Etruschi e in seguito anche gli antichi Romani che lo infossavano nel terreno.
L’orcio è una sorta di variazione dell’anfora, ma molto più grande e decorato. Vi erano anche orci di dimensioni minori ma usati perlopiù come brocche.

Anticamente era usato soprattutto per conservare i liquidi, in particolare l’olio.
Parliamo di “ziro” , quando si presenta di forma più sottile e smaltato all’interno in modo da contenere lolio.
Con lo stesso termine si indicava anche un altro tipo di vaso dalla forma allungata dotato di una o due anse, con collo cilindrico e buco sul fondo, che serviva per spillare il liquido contenuto, solitamente vino. Per la produzione dell’orcio si utilizza un particolare tipo d’argilla, il galestro o anche la marna, che lo rende inalterabile al freddo, oggi l’orcio si utilizza anche come arredamento e mobile da giardino.
Il termine “orcio” è anche usato come unità di misura per il volume, che si tratta di un dodicesimo del cogno o 37,98 litri.
Nel 1612, nella prima edizione del vocabolario dell’Accademia della Crusca, si definisce l'”orcio” come un vaso di terracotta, per lo più dove tenere l’olio.
Ma l’orcio è protagonista anche di un modo di dire della lingua italiana, e cioè quando diciamo “essere come l’orcio dei poveri”, che significa essere una persona scurrile, oscena.

Origine

L’origine della locuzione risale al fatto che, un tempo, i liquidi alimentari, specialmente l’olio, venivano conservati in grandi recipienti di terracotta di varie forme e con la bocca ristretta, chiamati appunto “orci”. I poveri, a causa delle loro condizioni disagiate, dovevano accontentarsi di contenitori malridotti, spesso sudici. Da qui deriva l’uso figurato odierno.
Ma cosa rende una persona scurrile ed oscena?
Questa persona cade spesso in battute di comicità sguaiata e volgare. È oscena perché scandalosa, offensiva e che non osserva in alcun modo il buon gusto e pudore sociale.
Speriamo bene che non vi siate mai sentiti come l’orcio dei poveri o che qualcuno vi abbia a definito come tale.
“I poracci non so quelli che non c’hanno niente dentro il portafoglio. I poracci so quelli che non c’hanno niente dentro l’anima.” – Anna Magnani
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