Camurria: curiosità sulla parola siciliana più fastidiosa 3 Giugno 2024 – Posted in: Modi di dire – Tags:

“Camurria”: un termine siciliano tra storia, cultura e significato

Gli accrescitivi di camurria sono: “gran camurria” e “grannissima camurria”, frequente è anche “granni e grannissima camurria”. Il massimo è costituito dalla composizione “grannissima camurria buttana”. Qui si ricorda la variante introdotta dal barone Logreco in punto di morte: “Il munno è ‘na grannissima camurria buttana e ‘mpistata. (cit. Andrea Camilleri)

La Sicilia è una terra dove è facile trovare espressioni dialettali piene di storia e di curiosità. Uno dei principali pregi di questa terra è proprio la sua antichissima cultura che si perde nelle commistioni con molte altre culture che qui hanno dominato creando qualcosa di unico e introvabile altrove.

“A sto munno c’è tanta camurria!” (Verga)

Prendiamo, per esempio, la parola camurria e chiediamoci cosa voglia dire e da dove si origini; nel dialetto siciliano la parola camurria viene usata per indicare qualcosa di davvero fastidioso e fatto, magari anche senza troppo ritegno per la libertà altrui o il buon senso comune.

Ecco perché quando qualcuno effettua un atto sconsiderato e fastidioso che va a proprio vantaggio è possibile sentir esclamare “che cos’è questa camurria”.

La vita è ‘na camurria.” (Pirandello)

Etimologia

L’etimologia di questa parola non è del tutto chiara ed esistono diverse versioni, tra le quali gli storici della lingua italiana si scontrano ancora oggi.

La prima versione di questo termine introdotta in un dizionario siciliano-italiano risale al 1876 ed è stata fatta risalire dal termine gonorrea ovvero una malattia sessualmente trasmissibile, e per questo molto fastidiosa, oppure dal toscano “camorro” ovverosia malanno.

Entrambe le eccezioni indicano qualcosa di fastidioso e si ricollegano quindi in modo perfetto al significato di “cosa fastidiosa” che è possibile dare alla parola siciliana.

Può sembrare facile chiudere la questione; eppure, nel dizionario Devoto-Oli del 1968 alcuni studiosi fanno risalire la parola da “morra” ovvero gregge con un rafforzativo “ca” oppure da “camurro” che in Portogallo significa “stupido”.

Infine, un ultima versione non sempre accettata prevede che la parola derivi dalla Camorra napoletana, quella criminalità organizzata così fastidiosa al Sud e capace di entrare anche in Sicilia con metodi poco ortodossi e parecchio fastidiosi; secondo questa ultima versione si spiegherebbero così anche i termini camurrista/camurristi derivati da camurria.

Quale che sia la vera etimologia della parola non è dato saperlo poiché si perde nel tempo; eppure, è davvero interessante scoprire quanto una parola capace di indicare qualcosa o qualcuno di fastidioso dia adito a molteplici interpretazioni.

“Forse è la parola più spesso usata e anche pensata ma non detta per ragioni di ci vile comportamento da chi sta scrivendo questo lemma, tanto che una sua nipotina, appena cominciò a parlare, oltre a mamma, disse distintamente “camurria” pur non essendo siciliana.” (cit. Andrea Camilleri)

Esempi d’uso

“Camurria” è spesso usata in frasi come:

“Mi fai una camurria!” (Mi stai dando fastidio!), “Non fare camurria!” (Non essere insistente!), “Che camurria!” (Che seccatura!).

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