LE “ESPERIENZE” A SCUOLA 22 Gennaio 2021 – Posted in: Momenti

Finlandia, scuola toglie le “materie” così come le conosciamo e introduce le “esperienze”

Immaginate una scuola dove non ci sono materie? Prima di abbagliarvi con un’immaginario fatto di banchi vuoti e cazzeggio itinerante tra le aule scolastiche, sappiate che una scuola in Finlandia (una per ora, ma sembra che l’esempio convinca molte altre a convertirsi) ha letteralmente abolito il metodo di studio così come tutti lo conosciamo.

Quel metodo fatto di una serie di argomenti da trattare e le classiche materie scolastiche che spesso e volentieri non insegnano il lato pratico di ciò che rappresentano nella vita che verrà nel post aule.

Se ci pensate bene, il sistema scolastico italiano sembra qualcosa del tipo “si deve fare e basta”, quindi è quasi scontato che manchi la passione, il tempo di riflessione e i metodi che lo rendano competitivo con il resto del mondo.

Gli argomenti da studiare vengono trattati quasi come fossero poesie a memoria e ciò che conta davvero è il voto a fine anno, comprensivo di tutte le verifiche fatte per capire a che livello del programma lo studente è arrivato.

Vedete quindi quanto in Italia sia più importante il programma da studiare, che lo studente stesso?

Ciò che accade alla Comprehensive School di Hauho, che sostanzialmente è una scuola media, è assai affascinante e innovativo. In pratica quello che si dà da studiare ai ragazzi non è il classico capitolo sul libro, ma una vera e propria situazione.

Mi spiego meglio. Se l’argomento è Pompei ad esempio, non si studiano le sole parole contenute sul libro, con la prospettiva di ripeterle quanto più simili possibile all’interrogazione e far si che la maestra dia un buon voto e dichiari di aver fatto un buon lavoro, no, in Finlandia l’argomento si tratterebbe in modo più approfondito e divertente, invitando i ragazzi a costruire modellini 3d, ad aprirsi a ragionamenti e confronti con l’era moderna, associando magari le terme italiane dell’epoca con quelle moderne finlandesi.

In questo modo il cervello dei bambini impara a sviluppare un senso critico davvero notevole. Ci sono lezioni su come riconoscere le bufale online, evitare di essere raggirati ecc.. in Finlandia quindi la scuola ricopre meglio che in qualsiasi altra nazione il ruolo che dovrebbe avere nella società, ovvero, essere un “manuale d’istruzioni per la vita”.

Nella foto in alto ad esempio, state vedendo un momento immortalato durante una lezione di “Economia domestica”, dove si insegna ai bambini a cucinare, risparmiare, rispettare, riciclare, avere un senso reale della nostra posizione su questo mondo, non solo attraverso la storia sui libri, ma sopratutto attraverso la comprensione dei gesti quotidiani e del loro potenziale.

Vedete quindi che le materie come lo conosciamo noi, in un contesto simile, si sgretolano naturalmente, lasciando spazio a un modo di insegnare pratico e un’ambiente in cui apprendere totalmente rivisto in nome della funzionalità: le esperienze.

Basta ragazzi che escono dalle scuole e non conoscono la vita. Basta ragazzi che abbandonano gli studi, come ho fatto io, con la consapevolezza di star perdendo tempo ad inseguire un voto su argomenti che finiscono assieme al suonare della campanella.

In Finlandia non sono ben viste neanche le verifiche, poiché l’importante è il percorso, non il risultato finale, quello può essere variabile. Se un professore deve verificare 10 argomenti con una sola domanda, il rischio di sbagliare e quindi riparare imparando a memoria, non rappresenta un valore, perché si arriva ad imparare 10 argomenti senza appassionarsi di nulla, solo per il voto, solo per il 10.

Vista anche da un’altra prospettiva questa situazione è ugualmente carente, infatti se su 10 argomenti si ha una sola domanda per verificare la conoscenza, potrebbe essere anche una questione di culo azzeccarla o una valutazione errata quella fatta sulla risposta di 1 domanda su 10 argomenti. La verifica è un concetto che appartiene al mondo adulto secondo me, la scuola dovrebbe accompagnare nel percorso, non dirti qual’è il tuo risultato.

Ma poi, volete mettere una scuola che al posto delle sedie ha delle palle gigantesche (quelle usate per far yoga per intenderci) dove sedersi? Una scuola che prevede passeggiate nel bosco e osservazione della natura come materie? Una scuola uguale per tutti, senza scuole private, dove il figlio del presidente studia assieme alla figlia della bidella. La vera uguaglianza, la vera crescita.

Sono convinto che da noi metodi e iniziative così non sbarcheranno facilmente. Una generazione di complottisti, depressi, superficiali e ignoranti non la cresci con la consapevolezza, ma con ben altro.

Anche da parte dei professori l’impegno, a mio parere, a mutare il sistema di insegnamento verso soluzioni simili, è davvero poco in quanto per molti essere un professore è solo un lavoro e arrivati a fine anno, tutti i fallimenti e i risultati si mutano in un numero, quello della media scolastica e delle verifiche compiute, numero sulla quale si posa il motivo dello stipendio e l’obbiettivo dei nuovi ragazzi arrivati nelle aule, che prendono il posto di coloro contenti di aver superato una verifica con domande e risposte, ignari di star per affrontare una vita di sole domande.

(Fonte https://www.novabbe.com/finlandia-scuola-senza-materie/)