LA PORCHETTA DELLA DISCORDIA 24 Giugno 2021 – Posted in: Momenti – Tags: , ,

PORCHETTA

La porchetta è un piatto tipico dell’Italia centrale e di poche regioni settentrionali. Consiste in un maiale intero, svuotato, disossato e condito,

ideale per le merende in cantina, tipiche delle zone di produzione vinicola.

Un monumento alla porchetta in una splendida piazza di Trastevere a Roma.

Gli animalisti sono sul piede di guerra per tale orribile installazione di un maiale trasformato in porchetta! “Triste e macabra”, “Opera assurda ed insensata” queste le espressioni di alcuni animalisti sui social che ne richiedono la rimozione. “Per noi non è arte ma un insulto al valore della vita degli animali e ai romani tutti e deve essere sostituita con un monumento dedicato all’olocausto animale” urlano la LAV (Lega Anti Vivisezione) e l’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente).

La statua è stata realizzata da Amedeo Longo per conto dell’istituto ‘Rome University of Fine Arts’. Essa fa parte del progetto ‘Piazze Romane’, promosso dal I Municipio in collaborazione con la Rufa nei 4 antichi rioni di Trastevere, Parione, Campo Marzio e Trevi, per valorizzare il Made in Italy, anche dal punto di vista culinario.

“Proviamo ribrezzo e sconcerto di fronte a una tale schifezza che qualcuno definisce arte – si legge nella nota – e per la mancanza di rispetto verso i maiali, animali tra più uccisi e macellati nel mondo occidentale. Pensiamo che in Italia solo in questi primi mesi del 2021 ne sono stati macellati 3.645.144. Si tratta di animali sensibili e intelligenti che vengono uccisi spesso in maniera atroce, e mentre a Cremona si manda a processo il titolare proprio di un macello suino per i maltrattamenti inflitti ai maialini prima della loro morte, a Roma qualcuno vede bene di realizzare una statua alla porchetta. Chiediamo- concludono gli animalisti di AIDAA – che il comune e la sindaca Raggi rimuovano questo orrore”.

“Nelle intenzioni di Sabrina Alfonsi e Giuseppa Urso, rispettivamente presidente e assessore alla Rigenerazione urbana del Municipio Roma 1, la statua dovrebbe celebrare una tradizione romana andata perduta, l’atto aggregativo e itinerante del consumare il cibo all’aperto – afferma a sua volta David Nicoli (LAV Roma) – ma l’opera offende la sensibilità di circa trecentomila romani vegani e vegetariani, che in essa vedono un insulto al valore della vita degli animali, esseri senzienti, al loro sacrificio forzato in nome di una preferenza alimentare nemmeno necessaria ma solo egoistica”.

Critici nei confronti dell’opera anche molti romani che sui social criticano la bruttezza dell’opera e la decisione di posizionarla in una delle piazze più suggestive di Trastevere.  Altri invece stupiti per tale eccessivo “trambusto”

Anche il giovane scultore – colpito per il tanto clamore – si difende dicendo che non si vuole offendere nessuno e che la statua con “ironia invita romani e turisti a consumare un piatto tipico della cucina romana”.

Voi cosa ne pensate? Speculiamo?

 

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