MACELLERIA MESSICANA 10 Novembre 2022 – Posted in: Modi di dire – Tags: , , , ,

Un’espressione ardita : “Macelleria Messicana”

Con l’espressione “macelleria messicana” si indica un evento di violenza estrema, privo di reali motivazioni e totalmente ingiustificato.

Da cosa prende origine?

Il modo di dire risale ad un’espressione utilizzata da alcuni giornalisti italiani quando pubblicarono gli articoli che descrivevano la Rivoluzione Messicana (iniziata nel 1910), che definirono come una “bassa macelleria”, un massacro, una violenza gratuita contro gli indifesi.Il modo di dire fu coniato anche dagli Stati Uniti d’America, con il loro equivalente di “Mexican Standoff”, che in italiano si traduce con “stallo alla messicana”.

Ci sono poi degli scritti che potrebbero far pensare che questo modo di dire abbia origini storiche ancor più remote, che risalgono all’epoca dei conquistadores spagnoli in riferimento a quelli che erano i riti sacrificali umani, posti in essere dagli Aztechi che identificavano loro stessi col nome di “Mexica”.

Eventi più emblematici di “Macelleria Messicana” in Italia

Uno degli eventi probabilmente più popolare in Italia definito come “macelleria messicana” fu ciò che accadde nell’aprile del 1945. Ferruccio Parri, allora Presidente del Consiglio del Comitato di Liberazione Nazionale, utilizzò tale definizione per esprimere la sua ripugnanza di fronte ai macabri fatti di Piazzale Loreto, dove il 29 aprile i cadaveri di Benito Mussolini, Claretta Petacci ed altri gerarchi fascisti furono appesi per i piedi alla tettoia di una pompa di benzina.

Proprio qui, otto mesi prima, erano stati barbaramente trucidati ed esposti 15 partigiani.

Secondo varie testimonianze, una folla inferì con sassate e colpi d’arma da fuco. Le azioni furono considerate talmente violente che fecero indignare un po’ tutti, persino uno come Parri, che era uno dei capi più rispettati della Resistenza.

“A Piazzale Loreto l’insurrezione si è disonorata”

Caduta praticamente in disuso nel secondo dopoguerra, l’espressione tornò alla ribalta dei titoli di cronaca nel 2001, in seguito ai fatti del G8 di Genova, in particolare in riferimento all’assalto alla scuola Diaz. La polizia mobile e i carabinieri fecero irruzione nella scuola di Genova, dove erano accampati gli attivisti del Genova Social Forum che protestavano contro il G8.

L’irruzione si risolse in un pestaggio violentissimo e indiscriminato che il vicequestore Michelangelo Fournier descrisse proprio come una scena da “macelleria messicana”.

«Arrivato al primo piano dell'istituto ho trovato in atto delle colluttazioni. Quattro poliziotti, due con cintura bianca e gli altri in borghese stavano infierendo su manifestanti
inermi a terra. Sembrava una macelleria messicana. Sono rimasto terrorizzato e basito quando ho visto a terra una ragazza con la testa rotta in una pozza di sangue. Pensavo addirittura che stesse morendo. Fu a quel punto che gridai: basta, basta; e cacciai via i poliziotti che picchiavano. Intorno alla ragazza per terra c’erano dei grumi che sul momento mi sembrarono materia cerebrale. Ho ordinato per radio ai miei uomini di uscire subito dalla scuola e di chiamare le ambulanze» (Michelangelo Fornier, 12 giugno 2007)

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