Le Iene del Nazismo: Le donne spietate che alimentarono l’orrore! 11 Aprile 2024 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags:

Le donne più spietate del nazismo

“Il nazismo è uno dei più grandi fallimenti morali della storia umana.” (cit. Arnold Schwarzenegger)

Nel contesto del Terzo Reich, una delle epoche più oscure della storia dell’umanità, emerge un sinistro e perturbante capitolo riguardante alcune donne che, in modi diversi e spesso spietati, hanno contribuito all’orrore che caratterizzava il regime.

Sebbene le posizioni di potere fossero predominanti tra gli uomini all’interno del partito nazista, numerose donne lasciarono un’impronta indelebile nella Germania nazista, commettendo atti di crudeltà estrema.

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Una di esse fu Irmgard Huber, caposala in una delle strutture coinvolte nel programma di eutanasia involontaria noto come Azione T4. Si stima che circa 15.000 tedeschi, principalmente affetti da disabilità mentali o fisiche, siano stati vittime di questo programma.

Dopo la guerra, Huber scontò una pena di dodici anni per i suoi crimini, morendo molti anni dopo, superati gli ottanta.

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Magda Goebbels, nota come la “First Lady del Terzo Reich”, fu la moglie del ministro della propaganda Joseph Goebbels.

Membro di spicco del partito nazista, il tragico epilogo della sua vita fu una decisione inimmaginabile: il 1° maggio 1945, per evitare la cattura da parte dei sovietici, somministrò un’iniezione di morfina ai suoi sei figli, seguita da un’assunzione di cianuro insieme al marito.

Vediamo alcuni dei secondini donna più temuti nei campi di concentramento:

  • Jenny-Wanda Barkmann, conosciuta come “Beautiful Spectre”, operò come Aufseherin nel campo di concentramento di Stutthof, guadagnandosi una reputazione di spietatezza che le costò la vita tramite impiccagione a soli 24 anni.
  • Gerda Steinhoff, sorvegliante della Schutzstaffel (SS) nel campo femminile di Stutthof SK-III, incontrò una fine simile a Barkmann: impiccata pubblicamente, vittima della giustizia per i suoi crimini a soli 24 anni.
  • Elisabeth Volkenrath, coinvolta in diversi campi di concentramento tra cui Ravensbrück, Auschwitz-Birkenau e Bergen-Belsen, subì la condanna a morte nel processo Belsen, espiando così i suoi crimini all’età di 26 anni.
  • Irma Grese, nota come la “Iena di Auschwitz”, fu condannata per crimini di guerra e divenne la donna più giovane ad essere giustiziata nel 20° secolo secondo la legge britannica, all’età di appena 22 anni.
  • Herta Ehlert iniziò la sua carriera nel campo di concentramento di Ravensbrück, per poi essere trasferita in altri campi. Scontò una condanna di 12 anni, morendo nel 1997 all’età di 92 anni.
  • Maria Mandl, alta funzionaria nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, fu coinvolta negli omicidi di oltre mezzo milione di prigionieri. Condannata a morte, incontrò il suo tragico destino per impiccagione a soli 36 anni.

Continuiamo l’esplorazione nel mondo femminile oscuro del regime nazista con Lina Heydrich, moglie di Reinhard Heydrich, uno degli architetti dell’Olocausto, difese le azioni del marito fino alla sua morte nel 1985. Una complice indiscussa delle atrocità commesse dal regime nazista.

Il nazismo è una malattia dell’anima umana.” (cit. Albert Einstein)

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Invece, Leni Riefenstahl, famosa fotografa e regista, produsse la propaganda nazista, inclusa l’opera “Il trionfo della volontà affermò di non essere a conoscenza degli orrori commessi, dimostrando quanto l’inganno potesse permeare persino le menti più creative.

Mentre Gertrud Scholtz-Klink, leader della Lega delle donne nazionalsocialiste, mantenne il suo sostegno all’ideologia nazista anche dopo la guerra, fino alla sua morte nel 1999 all’età di 97 anni.

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Ilse Koch, la “Strega di Buchenwald”, fu una criminale di guerra sadica e spietata, che si distinse per la sua collezione macabra di parti del corpo di prigionieri deceduti che spellava, mutilava e aggiungeva alla sua collezione contando sulla complicità del marito un alto funzionario nei campi di concentramento.

Si tolse la vita nel settembre 1967, all’età di 60 anni, nel carcere di Aichach.

Queste donne, ognuna a suo modo, rappresentano tristemente la complessità e l’oscurità di un periodo storico che mai dobbiamo dimenticare, affinché possiamo evitare che tali orrori si ripetano.

“Il nazismo è una lezione amara sul potere delle idee sbagliate e delle loro conseguenze distruttive.” (cit. Martin Luther King Jr.)

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