Tanatoprassi – La bellezza della morte! 25 Luglio 2023 – Posted in: Lo Sapevi che, Parole – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Tanatoprassi

“Abbiamo paura della morte ed è per questo che scopriamo sempre nuovi modi di renderla accettabile” (cit. Anonimo)

A ben pensarci non si finisce mai di imparare e ogni singolo istante ci apre scorci di curiosità che possiamo utilizzare per addentrarci un po’ di più all’interno della conoscenza.

Per esempio, la famiglia Addams e il clamore della serie televisiva incentrata su Mercoledì ha riacceso la fiamma del macabro, scopriamo allora cos’è la tanatoprassi.

Tanatoprassi è una parola che deriva direttamente dal greco dove “thanatos” vuol dire “morte” e “praxis” può essere tradotto come “pratica”.

Ecco, quindi, che la tanatoprassi è tutto quell’insieme di pratiche e cure rivolte alla salma di una persona scomparsa per preservarne l’estetica prima delle esequie finali. Questa serie di interventi è molteplice e permette di conservare la salma del defunto integra e rallenta il processo di decomposizione.

In questo modo è possibile per tutti dare il saluto estremo ai propri affetti conservando un’immagine esteticamente perfetta dei defunti.

Infine, la tanatoprassi è utile in tantissimi altri modi: nel mondo della medicina legale permette di studiare un corpo in modo più approfondito poiché ne rallenta la decomposizione e poi permette al corpo di un defunto di divenire polvere in molto meno tempo ovvero in 10 anni contro i canonici 40.

Sebbene praticata, in Italia questa disciplina è ben poco disciplinata e viene eseguita all’interno di vere e proprie case funerarie che si occupano di gestire la salma del defunto e di esserne dimora così che non debba sostare per un tempo troppo elevato all’obitorio; nel nostro Paese se ne occupano:

  • La AIT ovvero l’Associazione Italiana di Tanatoprasassi;
  • L’INIT ovvero l’Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi.

La tanatoprassi non è una pratica di imbalsamazione e non può essere ricondotta ad essa se non alla lontana poiché il suo scopo non è la conservazione perpetua. Lo scopo di questa pratica è quello di garantire una conservazione igienica per circa 10-15 giorni prima della sepoltura.

“La tanatoprassi e la tanatoestetica fanno parte dei riti funerari Giapponesi” (cit. Anonimo)

 

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