AMELIA – LA STREGA CHE AMMALIA 27 Giugno 2021 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , ,

AMELIA

Tutti conoscono Amelia, la strega che ammalia, il famoso personaggio Disney disegnato da Carl Barks nel 1961. Non tutti sanno però, che la sua figura è stata ispirata da una leggenda napoletana che nasce da un fatto storico realmente accaduto: l’eruzione del Vesuvio del 1858. Si narra, infatti, che dopo tale evento, gli abitanti dei paesi vesuviani iniziarono ad udire ogni notte urla strazianti di donna. Furono organizzate delle vere e proprie spedizioni per capire cosa provocasse quel suono agghiacciante ma nulla fu mai scoperto, e i vesuviani, spaventati, non chiudevano più occhio. Così, scossi da questo fenomeno inquietante, si rivolsero ad una fattucchiera che viveva non molto lontano dai loro casolari: a Vecchia ‘e Mattavona. La donna, condotta dai compaesani fino alla bocca del Vesuvio, lanciò diversi incantesimi in lingue astruse, eliminando finalmente il problema per sempre.

Mentre la figura della megera aleggia ancora nel mistero, di Amelia, invece, si sanno molte cose. Vive in una casa sulla cima del Vesuvio con il suo corvo Gennarino, ha un’ossessione per la Numero Uno di Zio Paperone, che ha folti capelli neri, lunghe ciglia ammiccanti e abiti scuri. Eppure è tutt’altro che spaventosa, poiché modellata sulle fattezze dell’attrice Sofia Loren e sul fascino un po’ dark di Morticia Addams; il suo unico punto debole è l’aglio, che la indebolisce tanto da costringerla alla fuga.

Cosa interessante: per i curiosi e gli avventurieri è possibile visitare la casa di Amelia sul Vesuvio percorrendo il suggestivo sentiero della Riserva Tirone, che collega la Strada Provinciale Vesuvio con la Strada Matrone di Trecase. Nella casa, ricavata all’interno di una delle casematte poste a 500 metri d’altezza (e che venivano utilizzate nella seconda guerra mondiale come postazione antiaerea), si trovano alcune sagome tridimensionali tra cui la scopa, il corvo Gennarino e il pentolone degli incantesimi con tanto di filtri magici. E questa è solo una delle tantissime leggende partenopee che intreccia realtà e fantasia rendendo Napoli una continua fonte di aneddoti e miti imperituri.

(Fonte FB Napoli e la sua storia)