Maria Ressa – La giornalista filippina 1 Marzo 2023 – Posted in: Biografie – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Maria Ressa

(Manila, 2 ottobre 1963)

“Cosa sacrificherai per la verità? Chi ci legge non capisce che noi giornalisti sacrifichiamo molto della nostra vita, dell’incolumità e della sicurezza psicologica per raggiungere la verità dietro le cose”

Maria Ressa è una donna e una personalità davvero interessante, questa giornalista filippina con passaporto statunitense ha vinto nel 2021 il Nobel per la pace.

Fin da giovanissima e per 20 anni è stata un reporter investigativo per la CNN occupandosi, in loco e con continui viaggi del Sudest Asiatico e oggi è una delle 25 figure giornalistiche e investigative che servono come ancora per la Commissione per la Democrazia e l’Informazione di Reporter senza frontiere.

Una associazione che si occupa di portare verità e luce lì dove essa viene negata, in ogni angolo del mondo.

Nata a Manila la giovane Maria Ressa è stata cresciuta da una ragazza madre sola dato che suo padre biologico è morto quando lei aveva un anno, quando la madre va via negli Stati Uniti per lavorare e dare ai figli un futuro lei si sente abbandonata ma la famiglia del padre le da tutto l’amore e il sostegno possibile e la madre torna spesso a trovarle.

Quando la madre si risposa con un italo-americano torna a prendere le figlie e Maria Ressa ha già 10 anni.

Si laurea in biologia molecolare ma affronta anche studi di teatro e lettere e ottiene di poter studiare anche alle filippine con una partnership americana.

Tra i numerosi premi che ha vinto ci sono:

  • l’Overseas Press Club Award per il miglior documentario.
  • Il National Headliner Award per Investigative Journalism.
  • Una nomination agli Emmy per i suoi documentari.

Dirige il sito di informazione online Rappler e ha ottenuto diversi premi anche con esso per il giornalismo di inchiesta tanto da divenire persona dell’anno nel 2018 per il Times.

“Non abbiamo fatto altro che il nostro dovere di giornalisti, eppure io ho subìto undici processi nell’ultimo anno e mezzo. Ho dovuto pagare una cauzione otto volte in tre mesi. Sono stata arrestata due volte e detenuta una volta

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