PERCHÉ PIANGERE? 29 Gennaio 2021 – Posted in: Momenti

PIANGERE

Lat. plangĕre, prima ‘percuotere’ e poi ‘battersi il petto, lamentarsi’ •sec. XIII.

 

“Papà, mi prometti che non ti arrabbi se ti dico una cosa?”.
“Cosa?”.
“No, prima devi promettere”.
“Ok, non mi arrabbio, promesso”.
“Oggi ho pianto davanti a tutta la classe”.
“E perché?”.
“Perché la maestra mi ha detto che non ho fatto bene i compiti e mi ha fatto venire le lacrime agli occhi”.
“E secondo te dovrei arrabbiarmi per questo?”.
“I miei amici dicono che piangere è da stupidi, che solo i bambini deboli piangono”.
“Ma tu sapevi di aver fatto male i compiti?”.
“No, credevo fossero giusti. Li ho fatti con la mamma ieri”.
“Allora ascoltami bene. Ci sono due cose che sto per dirti e che dovrai ricordare per sempre. Promettimi che non le dimenticherai”.
“Ok, papà, prometto”.
“Prima cosa: diamine, sono fiero di te. Sapere che sai piangere è una benedizione. Le lacrime non sono una cosa brutta, sono una cosa meravigliosa. Credimi, piangere non è affatto da stupidi. Se piangi significa che stai provando emozioni, che sei vivo, che non sei un burattino di legno senza alcun sentimento. E scommetto che anche i tuoi amici avranno pianto un’infinità di volte, anche se vogliono farti credere il contrario. Quindi piangi ogni volta che vuoi, piangono tutti, e non vergognarti mai delle tue lacrime, loro fanno parte di te. Sappi che spesso sono proprio le lacrime a farti sentire meglio quando stai male, quando ti fa male qui, proprio dentro al cuore”.
“E la seconda cosa?”.
“Sbagliare è normale. Fare certe cose in modo sbagliato è normale. Sai che anche la mamma e io abbiamo sbagliato un sacco di volte? È dagli errori che si impara, non imparerai mai niente dal fare le cose sempre in modo giusto. Sentiti sempre libero di poter sbagliare. Quindi non mi arrabbierò perché tu e la mamma avete sbagliato a fare i compiti, e non mi arrabbierò perché hai pianto, anzi ne sono felice. Amo i bambini che sanno ancora piangere e che non hanno paura di sbagliare”.

(FonteDottoressa L. Caporusso, psicologa e psicoterapeuta)