L’Enigma dei 17 cammelli 4 Gennaio 2023 – Posted in: Momenti – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Conosci l’enigma dei 17 cammelli?

Lo storytelling può essere uno strumento molto efficace per rendere i corsi di formazione più coinvolgenti e memorabili.

Raccontare storie, aneddoti, storielle e paradossi può aiutare a catturare l’attenzione dei partecipanti e a rendere i concetti più facili da comprendere e ricordare. Inoltre, può essere un modo divertente e creativo per trasmettere messaggi importanti e incoraggiare la riflessione.

Uno dei miei racconti di punta, ovviamente contestualizzato in modo appropriato, è un enigma liberamente tratto da un romanzo del 1938, “L’uomo che sapeva contare” dello scrittore e matematico brasiliano Julio Cesar de Melo e Sousa, noto con lo pseudonimo di Malba Tahan. Può anche tranquillamente definirsi come il paradosso dell’eredità.

Qui segue la storia, ambientata a Baghdad nel XIII secolo, riesci a risolvere l’enigma prima di leggere la soluzione?

Un ricco sceicco, ormai in fin di vita, chiama al capezzale i suoi tre figli per l’ultimo saluto e per dare disposizioni sulla ricca eredità.

“Figli miei, come avrete capito sto per lasciare questo mondo. Prima di andarmene ho deciso di spartire tra di voi le mie ricchezze in parti uguali, tranne che per i miei amati e pregiati cammelli”:

“A te Hassan, che sei il mio primogenito, spetterà la metà dei cammelli. Invece a te, Karim, mio secondogenito, andrà un terzo della mandria. Ed a te, Nadir, che sei il più giovane, andrà un nono dei cammelli”.

Così dicendo spirò, con un enigmatico sorriso sulle labbra che nemmeno La Gioconda…

I tre figli compresero presto il motivo di quel sorriso. Quando erano ragazzi, il padre li metteva spesso alla prova con indovinelli o scherzi che lo divertivano molto. Evidentemente il padre aveva tirato loro un ultimo tiro, poiché scoprirono che i cammelli da dividersi erano…17!

Essendo un numero primo, il 17 è impossibile da dividere per 2, per 3 o per 9. E secondo le regole lasciate nel testamento, non poteva essere ucciso alcun cammello o si poteva modificare le quote assegnate, pena la perdita del resto della cospicua eredità.

Tu che cosa avresti fatto?

I tre figli non riuscivano a decidere come suddividere equamente il territorio tra di loro.

Cercarono la soluzione per qualche giorno senza cavare un ragno dal buco, litigando ed insultandosi, finché la loro vecchia tata, che aveva vissuto con loro fin da quando erano piccoli, suggerì di chiamare suo cugino, il saggio del villaggio.

Era famoso per la sua saggezza e capacità di risolvere i problemi più complessi. Così i tre fratelli decisero di invitarlo al palazzo per l’indomani al tramonto.

Il giorno dopo, al calar del sole, i tre fratelli si recarono al recinto dei cammelli per attendere il vecchio saggio.

Poco dopo, dalla polverosa ed infuocata strada proveniente dal villaggio, giunse lentamente il saggio a cavallo del suo cammello.

Senza dire una parola e senza nemmeno guardarli, aprì il recinto e fece entrare il suo cammello. Poi, con calma, legò il cammello a un palo e si sedette a terra accanto a lui.

I tre fratelli, confusi e leggermente irritati dal comportamento del saggio, si avvicinarono a lui e gli spiegarono il loro problema. Il saggio ascoltò attentamente, poi, senza dire una parola, prese un ramoscello e disegnò un cerchio nella sabbia.

“Questo è il vostro regno”, disse. “Ora dividetelo equamente”. I tre fratelli si guardarono l’un l’altro, poi guardarono il saggio. “Ma come facciamo a dividere il regno in tre parti uguali?”, chiese il più grande dei fratelli. Il saggio rispose: “Avete già diviso il regno. Ora dovete solo imparare a governare insieme”.

I tre figli inizialmente rimasero interdetti dal suo strano comportamento e non capirono finché Nadir, il più giovane ebbe un’illuminazione ed esclamò:

”Fratelli guardate, ora i cammelli sono 18! Tu Hassan puoi prendertene 9, cioè la metà che ti spetta. E tu Karim puoi prenderti 6 bestie, il tuo terzo. Ed io mi porto a casa la mia nona parte, cioè 2 cammelli!”.

I fratelli compresero subito che la somma dei cammelli così ripartiti, 9 + 6 + 2, restituiva il numero originario, 17.

Ne restava uno, quello del vecchio saggio, che sempre senza dire una parola, riprese il suo cammello e si allontanò lentamente, verso la strada di casa. Problema risolto!

Morale

La storia del saggio che aiuta i tre figli a risolvere il loro problema di come dividere il regno può essere interpretata in molti modi diversi.

Fu una bella trovata, infatti, l’idea del saggio fu davvero apprezzabile anche se si può far notare che la somma delle tre frazioni (1/2 + 1/3 + 1/9) non corrisponde all’unità, ma ad una ulteriore frazione di 17/18. Questo racconto, però, serve, a far capire come ci si può trovare d’accordo anche quando in un testamento siano compresi degli errori: in fondo i tre fratelli andarono molto vicino, con le spettanti quote, a ciò che era il desiderio del padre!

Come negoziatore, può aiutare a capire come “allargare la torta” da condividere con la controparte, trovando soluzioni “laterali” anziché concentrarsi su come dividere la torta originale.

Per chi è chiamato a trovare soluzioni a problemi apparentemente molto complessi, può essere utile imparare a pensare al di fuori degli schemi e a guardare le cose da una prospettiva diversa.

Per i manager, i formatori e i coach, la storia può essere un promemoria per entrare in situazioni con discrezione, contribuire a risolvere i problemi e uscirne senza dare troppo nell’occhio. Potrebbe anche essere interpretata come un invito a essere flessibili e a pensare in modo creativo per trovare soluzioni ai problemi.

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