IL TORMENTO DEI SIBILI O DEGLI ZUFOLI 18 Luglio 2021 – Posted in: Lo Sapevi che, Parole – Tags:

Il tormento dei sibili o degli zufoli era una tortura che

si applicava nei reati più lievi e, in special modo alle donne.

Lo zùfolo (ant. o region. ciùfolo, ant. sùfolo; raro zùffolo) era uno strumento a fiato di contadini o pastori, costituito di un cilindro cavo di bosso (o di canna), con alcuni fori per tasteggiare e un taglio trasversale nell’imboccatura.

Tormento degli zufoli dei sibili, dal sec. 15° al 18°, era uno dei modi d’applicazione della tortura giudiziaria: consisteva nel mettere tanti piccoli zufoli, o cannucce, tra le dita delle due mani congiunte insieme come nell’atto di chi prega, stringendo poi con una cordicella.

In sintesi, una volta legati i polsi, come in atteggiamento di preghiera, appunto, per evitare che la vittima si muovesse, venivano poste delle cordicelle come già detto tra le dita delle mani congiunte e successivamente si azionava un randello che, girando, stringeva fino a stritolarle.

A ogni nuovo giro di vite, il sangue faceva più fatica a circolare, le dita si gonfiavano e ciò poteva portare all’ invalidità permanente.

Il supplizio era finalizzato a espiare la propria colpa attraverso il dolore. Si sa in quel tempo il dolore era espiazione di colpe o di presunte tali.

Artemisia Gentileschi fu condannata a questo atroce supplizio per calunnie che la ritenevano donna di facili costumi.

 

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