POLVERE…DI STELLE 23 Maggio 2021 – Posted in: Lo Sapevi che, Parole – Tags: , ,

“Sideros” e “sidera”: due parole quasi uguali. La prima è greca e significa “ferro” (da cui “siderurgia”), la seconda è latina e significa “stelle” (da cui “siderale”).

Non so di preciso perché le due parole siano così simili, ma effettivamente il ferro ha MOLTO a che fare con le stelle. Il ferro, anzi, è l’elemento più legato all’evoluzione delle stelle. È il risultato finale della nucleosintesi stellare: se Cristo si è fermato a Eboli, la sintesi dei nuclei atomici nei ventri stellari si deve fermare al ferro. È per questo che le supernovae rilasciano grandi quantità di questo elemento, anche 0,6 masse solari a botta. Ferro che poi va a formare un terzo della massa terrestre, ci dà un campo magnetico e permette a Popeye di conquistare Olivia.

C’è un isotopo del ferro in particolare, il ferro-60, che è instabile e ha un tempo di dimezzamento di 2,6 milioni di anni. Tutto il ferro-60 donatoci dalla supernova che 4,6 miliardi di anni fa arricchì la nube da cui si formò il Sole sicuramente ormai è bello che andato. Non dovremmo trovarne neanche un atomo qui sulla Terra. Eppure c’è, lo abbiamo trovato.

Il più grande cercatore di ferro-60 è Anton Wallner, della Australian National University. Ne ha trovato depositi nella crosta dei fondali oceanici, che risalgono a 2,6 e 6 milioni di anni fa, a indicare possibili esplosioni di supernovae non troppo distanti dal sistema solare. Ora Wallner ha trovato anche un flusso debole ma costante di ferro-60 in ingresso nel nostro pianeta negli ultimi 33.000 anni. Da dove viene questa pioggerellina ferrosa?

Il sistema solare sta attualmente attraversando la cosiddetta Nube Interstellare Locale. La densità della nube è molto bassa (0,25 atomi/cm³) ma comunque più alta della zona circostante, chiamata Bolla Locale (0,05 atomi/cm³). Ecco come può essere andata: la nube è il resto di un’esplosione relativamente recente di supernova, quindi contiene ferro-60. Noi siamo entrati nella nube 33.000 anni fa e questo spiega il flusso costante dell’isotopo.

Sideros e sidera, ferro e stelle. Chi l’avrebbe mai detto che grazie al ferro avremmo trovato in fondo al mare le prove di un’esplosione stellare. Del resto le stelle del cielo e quelle del mare hanno qualcosa in comune: generano la vita nello stesso modo. Il maschio della stella marina rilascia il seme nell’acqua, la femmina le uova, il seme incontra per caso l’uovo e lo feconda. Le supernovae sono come i maschi e le nubi molecolari come le femmine: le prime sparpagliano gli elementi pesanti, questi incontrano per caso una nube molecolare, la fecondano e da questa nascono stelle e pianeti. E in almeno un caso la vita.

(Fonte FB Chi ha paura del buio)