Le Sette Ultime Parole di Cristo: un viaggio nel cuore della Croce 14 Aprile 2025 – Posted in: Parole – Tags: #blogteologico, #cristianesimo, #cristologia, #croce, #Fede, #Gesù, #misericordia, #paroledicristo, #Redenzione, #riflessioni, #SettimanaSanta, #teologia, #vangelo, 7 parole, passione, spiritualità
Le Sette Ultime Parole di Cristo
Ci sono parole che pesano come pietre.
Altre, come quelle pronunciate da Cristo sulla Croce, che salvano.
Le sette frasi che Gesù ha affidato al mondo nei suoi ultimi istanti non sono solo testi evangelici: sono vertigini teologiche, abissi di misericordia, sintesi perfette del Vangelo.
In queste parole, il Figlio svela il cuore del Padre.
In queste parole, Dio tace e parla allo stesso tempo.
In queste parole, l’uomo, anche il più lontano, trova casa.
1. “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno.” (Luca 23,34)
Cristo non chiede giustizia. Chiede perdono.
Il suo primo gesto è intercessione.
Nel momento in cui viene inchiodato, Egli scioglie i nodi dell’odio con la misericordia.
Il Figlio si fa avvocato dei suoi carnefici.
Una lezione che sfida ogni logica umana.
2. “In verità ti dico: oggi sarai con me in Paradiso.” (Luca 23,43)
Il primo santo canonizzato nella storia non è un profeta, né un discepolo.
È un ladro.
Un uomo senza opere, ma con un cuore aperto all’ultimo respiro.
Il Paradiso non è una conquista. È una promessa. E si riceve nella fiducia.
3. “Donna, ecco tuo figlio. Ecco tua madre.” (Giovanni 19,26-27)
Gesù non pensa a sé.
Affida sua Madre al discepolo amato, e viceversa.
Nel dolore supremo, nasce la Chiesa: una comunità fondata sulla cura reciproca.
Non siamo mai soli, se impariamo a consegnarci l’un l’altro.
4. “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Matteo 27,46)
Il grido che ci inquieta.
Cristo tocca il fondo dell’umano, lo squarcio del silenzio divino.
Ma questa parola è anche il primo versetto del Salmo 22, che si conclude nella fiducia.
È un abbandono reale, ma non disperato.
Dio tace… ma non se ne va.
5. “Ho sete.” (Giovanni 19,28)
Sete fisica, certo.
Ma anche sete di anime, sete di amore, sete di risposta.
Il Crocifisso chiede all’umanità di colmare la sua sete con la nostra adesione.
Sulla Croce non muore un Dio lontano.
Muore un Dio che ha fame e sete di noi.
6. “È compiuto.” (Giovanni 19,30)
Non è un grido di sconfitta. È un atto di sovranità.
Cristo ha portato a termine l’opera del Padre.
Ha amato fino alla fine.
La storia della salvezza ha il suo punto culminante in questo compimento, dove il sacrificio diventa vittoria.
7. “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.” (Luca 23,46)
L’ultima parola è un atto di fiducia.
Il Figlio ritorna al Padre, come un bambino che si lascia prendere in braccio.
Non urla, non resiste. Si affida.
La morte non è la fine. È un passaggio.
E se il Figlio si fida, anche noi possiamo farlo.
Conclusione
Le sette parole di Cristo non sono solo le sue ultime.
Sono anche le prime per chi inizia a credere.
Sono una scuola di perdono, speranza, relazione, fiducia.
Sono un’eredità lasciata non a pochi eletti, ma a ogni uomo disposto ad ascoltare.
E quando tutto sembra crollare, bastano sette parole per ricominciare.
© copyright 2025 – tutti i diritti sono riservati.
Consiglio di acquisto