James Senese: la strada ha mille volti 29 Ottobre 2025 – Posted in: Biografie, Lo Sapevi che – Tags: #JamesSenese #NapoliJazz #NeapolitanPower #SaxNapoli #JazzItaliano #MusicaContemporanea #CulturaNapoli #BlackMusicNapoli #StorieDiMusica #BlogMusica
James Senese: dal quartiere Miano al sax che rivoltò Napoli e il jazz italiano
Biografia e origine del suono
1. Le origini
James Senese (nome di battesimo Gaetano Senese) nasce a Napoli, quartiere Miano, il 6 gennaio 1945. (Soundsblog).
È figlio di Anna Senese (napoletana) e del soldato americano afro-americano James Smith della 92ª Infantry Division arrivato in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. (Napoli Fans)
Il padre torna negli Stati Uniti quando Gaetano ha poco più di un anno; la figura paterna rimane un’ombra lontana, ma segna profondamente l’identità del musicista. (All About Jazz)
Cresce tra le strade di Miano, in una Napoli che lotta e sogna, e sente presto il richiamo della musica come voce-ribellione. (Rolling Stone Italia)
2. Perché il jazz/funk e la fusione afro-napoletana
La presenza materna napoletana e la radice afro-americana diventano per Senese materia viva: “la musica è democratica, fatta di note e suoni, poco importa il colore della pelle”.
Inizia a suonare il sax da ragazzo, intorno ai 12 anni.
Le influenze sono molte: da un lato il jazz USA (Miles Davis, John Coltrane), dall’altro la tradizione napoletana, il dialetto, il canto popolare.
La miscela dà vita a un linguaggio personale: jazz-rock, funk, blues mediterraneo. Una “negritudine partenopea” che rompe gli schemi.
3. Il contesto: Napoli, crocevia culturale
Napoli è da sempre un melting pot: musica, emigrazione, storia militare, quartieri che respirano popolo e sogno. Senese incarna questa dualità: afro-americana e napoletana insieme.
Con il gruppo Napoli Centrale, fondato nel 1974 insieme a Franco Del Prete, crea un ponte tra jazz-rock e impegno sociale, testi in dialetto, ritmo urbano e tradizione. (Wikipedia)
Una delle prime band italiane a usare il dialetto in chiave moderna, contaminando jazz/prog/funk con la voce di Napoli.
4. Carriera essenziale
- Anni ’60: esordi con gruppi come gli Showmen, formazione rhythm & blues.
- 1974: fonda Napoli Centrale. Il primo album “Napoli Centrale” segna un cambio di paradigma.
- Fine anni ’70/inizio anni ’80: lavora anche con Pino Daniele, contribuendo a plasmare il suo suono.
- 1983: primo album solista.
- 2016: con Napoli Centrale pubblica ‘O Sanghe, vince premio Targa Tenco per miglior album in dialetto.
- 29 ottobre 2025: muore a Napoli all’età di 80 anni per complicazioni legate a polmonite.
Il perché della scelta del genere musicale
Per Senese la musica non è solo suono: è identità, racconto, lotta. Il jazz e il funk gli permettono di esprimere quel “nero a metà” che era dentro di lui: né solo napoletano, né solo afro-americano, ma entrambe le cose.
Il sax diventa la sua voce ribelle, la sua risposta al silenzio della figura paterna, alle difficoltà del quartiere, alla voglia di trasformare la marginalità in forza. (Rolling Stone Italia)
La scelta del dialetto nei testi, la fusione dei generi, mostrano che non era interessato alla “musica di consumo”: era la musica della sua terra, del suo sangue, del suo sentire urbano.
10 Curiosità che pochi conoscono su James Senese
- Il suo soprannome “James” viene dal padre americano, James Smith, che lui non conobbe mai.
- A soli 7 anni sua madre gli mostrò un 78 giri con un musicista afro-americano, dicendogli “guarda questo signore, è come tuo padre…”. E da lì capì che la musica poteva essere rifugio.
- Ha detto: «Sono nato nero e sono nato a Miano, suono il sax tenore e soprano, lo suono a metà strada tra Napoli e il Bronx».
- La band Napoli Centrale prende il nome da una stazione ferroviaria di Napoli, simbolo di flusso, transito, incontro di razze e culture.
- Nel 1968, con gli Showmen, vinse il Cantagiro con “Un’ora sola ti vorrei”.
- Nonostante il suo suono “internazionale”, ha sempre vissuto a Napoli e ha sempre scritto in dialetto – scelta che gli costò spesso difficoltà commerciali.
- Nel suo album “Alhambra” (1988) collaborò anche con l’orchestra di Gil Evans (leggendario arrangiatore jazz americano).
- Una volta un giovane giornalista lo descrisse come “un incontro di boxe”: Senese gli strinse la mano senza sorridere, come se ogni nota fosse uno scontro e una conquista.
- È considerato uno dei protagonisti del “Neapolitan Power”, movimento che nella metà degli anni ’70 rivoluzionò la musica napoletana unendo funk, jazz e dialetto.
- Il suo ultimo album di inediti uscì nel 2025 (“Chest nun è ‘a terra mia”) subito prima della sua morte: un ciclo completo, dal 1945 al 2025, dalla strada al palco.
Il suo passaggio ci ricorda che la bellezza si costruisce spesso nei margini, nei quartieri, nelle identità ibride.
La storia di James Senese è un’eco potente: un uomo che trasformò dolore, marginalità, radici, in musica alta.
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