Vocabolario del Dating Gen Z: Neologismi e Slang 18 Giugno 2025 – Posted in: Parole – Tags: , , , , , , , , ,

Il nuovo dizionario amoroso della Gen Z (e oltre)

Spoiler: il ghosting è preistoria. Benvenuti nell’era del delirio relazionale.

Chi è nato prima del 2004 probabilmente pensa ancora che “uscire con qualcuno” significhi fare due chiacchiere al bar, prendersi una cotta, magari vedersi due volte e poi scambiarsi il cappotto sotto la pioggia. Romantici, sì. Ma completamente disarmati davanti alla giungla sentimentale che oggi si chiama dating.

Perché nel 2025 amare non è un sentimento. È un algoritmo.

E se pensate che conoscere il ghosting vi renda esperti, sappiate che siete rimasti alle elementari del trauma emotivo.

La Generazione Z – e anche qualche millennial in crisi d’identità – ha costruito un vocabolario romantico nuovo, tossico, raffinato e surreale. Una specie di IKEA delle relazioni: tante opzioni, tutto difficile da montare.

Benvenuti nel Manuale semi-serio di sopravvivenza amorosa. Ecco cosa vi aspetta.

Il glossario delle relazioni post-umane

Ghosting
Sparizione totale. Zero spiegazioni. L’equivalente romantico dell’andare a comprare le sigarette e non tornare più. Classico, infame, intramontabile.

Caspering
Il ghosting con i guanti bianchi. Prima ti saluta carinamente, poi scompare nel nulla. Educato come un necrologio scritto a mano.

Breadcrumbing
Ti lancia briciole di interesse, giusto per tenerti in vita emotiva. Like, emoji, “come stai?” ogni due mesi. Niente pane, solo molliche.

Orbiting
Non ti parla, ma guarda tutto. Stories, reel, tweet del 2012. Ti gira intorno come un satellite con problemi d’identità.

Benching
Ti tiene in panchina. Sei il piano B, C o D. Una relazione potenziale lasciata a decantare come una bottiglia di Tavernello.

Zombieing
Era morto e sepolto, eppure rieccolo. Dopo mesi. Con un “ehi, pensavo a te”. Certo. Come no.

Haunting
Simile allo zombieing, ma più creepy. Non parla, non scrive, ma ti lascia like come segnali Morse dell’Aldilà.

Submarining
Affonda. Scompare. Poi riemerge con un “ehi scusa, periodaccio”. Sta benissimo, tranquilli. Semplicemente… pigro e confuso.

Stashing / Pocketing
Ti frequenta ma ti tiene nascosto. Niente tag, niente presentazioni. Sei il segreto meglio custodito dopo la formula della Coca-Cola.

Kittenfishing
Versione edulcorata del catfishing. Foto di dieci anni fa, filtro “bambola assassina”, altezza gonfiata, curriculum sentimentale da Oscar. Ci caschi comunque.

Catfishing
Identità falsa. Falso tutto. A volte dietro c’è una truffa. Altre volte solo una noia esistenziale senza fondo.

Love-bombing
All’inizio: messaggi, regali, frasi da film. Dopo: deserto affettivo. Il romanticismo come arma chimica.

Fizzling
La relazione si spegne. Senza litigi, senza drammi. Solo silenzio e indifferenza. Come il frigo rotto che nessuno vuole aggiustare.

Revenanting
Il fantasma torna. Ma solo perché ora sei felice. Una specie di vampiro dei tuoi progressi emotivi.

Cuffing Season
D’inverno scatta il bisogno di relazione da copertina e Netflix. Poi a marzo ti lasciano per la stagione dei festival. Un classico.

Wokefishing
Finge di essere progressista, femminista, ambientalista. Poi lo becchi a commentare sotto le foto di Putin. Almeno Orwell aveva stile.

Throning
Ti frequenta per migliorare il suo status. Tu pensi sia amore. Invece sei una Louis Vuitton da sfoggiare al brunch.

Simping
Ti umili per una briciola d’affetto. Variante digitale dello zerbino con Wi-Fi.

Thirsty
Assetati di attenzioni. Like, messaggi, reel drammatici con colonna sonora di Billie Eilish. Troppa sete, poco sale.

Outsourcing
Lasci agli amici la gestione del tuo profilo su Tinder. Si presentano per te. Triste, ma pratico.

Shadow phasing
Non ti cancella, ma non ti ufficializza. Mezza presenza. Mezzo sentimento. Mezzo disastro.

Untyping
Dici addio al tuo “tipo ideale”. Ti apri al mondo. Salvo poi uscire solo con cloni di Thor. Lodevole, ma falso.

Situationship
Non è una storia. Non è un’avventura. È una zona grigia. Una trappola sentimentale con vista panoramica sull’ambiguità.

Termini Bonus (per chi è sopravvissuto fin qui)

Soft-launching
Pubblicare la mano del partner, la schiena, un’ombra. Relazione in beta test. Nessuno deve sapere. Per ora.

Hardballing
Essere chiari da subito su cosa si vuole: “voglio figli, casa, cane e mutuo entro giugno”. Raro. Coraggioso. A volte spaventoso.

Vulturing
Restano nei paraggi solo quando la tua relazione sta finendo. Avvoltoi emotivi in attesa del disastro.

Icing
Mettere una persona in pausa. Tipo congelatore emotivo. “Non ora, ma magari più avanti”. Tipo… mai.

Slow-fading
Svanire gradualmente. Risposte sempre più rade. Poi silenzio. Come lo zucchero nel caffè.

Conclusione

L’amore oggi è una lingua straniera. E per capirci qualcosa, serve più di Google Translate.
Non è più questione di cuore, ma di dizionario.
E mentre cerchi di tradurre il ghosting o il wokefishing, la verità è che siamo tutti lì: fragili, confusi, e tremendamente umani… anche quando parliamo come se fossimo un aggiornamento software.

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