LINO BANFI IMBAVAGLIATO-PORCA PUTTENA 11 Luglio 2023 – Posted in: Biografie, Momenti – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Lino Banfi censurato da Facebook: “Violento e a luci rosse”, il web si scatena per la commedia all’italiana!

Esplosione di risate!
Lino Banfi, con la sua irresistibile ironia, reagisce alla decisione di Facebook di chiudere un gruppo dedicato ai suoi film e sketch.
La comunità, chiamata “Noi che amiamo Lino Banfi official” creata il 4 ottobre 2018,  contava ben 117mila fan, ma è stata chiusa più di due anni fa, oscurata a causa di presunte violazioni degli standard di Facebook riguardanti la violenza e il sesso.

Ma cosa di così scabroso veniva pubblicato in questo gruppo gestito dal talentuoso imitatore siciliano Calogero Vignera?

Un video di Lino che recita la celebre frase «Ti spezzo la noce del capocollo e ti metto l’intestino a tracollo», considerata da Facebook un «incitamento alla violenza»; la famosa canzone «E benvenuti a ‘sti frocioni, belli grossi e capoccioni», colonna sonora del film “Fracchia la belva umana”, ora bandita dal social network per essere ritenuta «incitamento all’odio» verso i gay; senza dimenticare la scena «Il sesso mi fa male», giocata sull’equivoco tra sasso e sesso, segnalata come «incitamento sessuale»; e le immagini di Gloria Guida nuda in doccia nel film “La liceale seduce i professori” o di Edwige Fenech stesa sul divano in topless nella commedia “Zucchero, Miele e Peperoncino”, giudicate come «atti di pornografia».

Ma questi sono solo alcuni esempi dei contenuti segnalati.

“Oltre 400 post sono stati rimossi”, afferma con sconforto Vignera. “Eppure nel gruppo era consentito condividere solo immagini e citazioni dei film di Lino e materiale relativo alla sua carriera. Qualsiasi altra foto legata ad altri personaggi o contesti, soprattutto se violenta o esplicita, veniva accuratamente filtrata e non pubblicata”.

Questo gruppo era molto apprezzato: oltre ai fan di Lino, vi aderivano anche personaggi noti come Andrea Roncato, Gloria Guida, Sergio Martino e Sandro Ghiani.

Qual era lo scopo di questa comunità?

“Il nostro obiettivo principale era far ridere e sollevare il morale delle persone”, spiega Vignera. “Molti iscritti erano italiani emigrati all’estero che ci ringraziavano dicendo: ‘Grazie a questi video, mi sento più vicino a casa’. E non dimentichiamo le nostre attività benefiche: mettevamo all’asta autografi di Lino e devolviamo i proventi a Croce Rossa, Airc o Komen Italia”.

Ma chi poteva avere interesse a segnalare il gruppo?

“Forse qualche utente invidioso del nostro successo”, ipotizza Vignera, “o forse è stata un’offensiva mediatica contro Banfi da parte di coloro che trovano ‘scorretta’ la commedia sexy. Oppure potrebbe essere stata una scelta degli stessi moderatori di Facebook, basata sulle segnalazioni degli algoritmi”.

Una censura paradossale – In ogni caso, questo scenario è inquietante: una censura che colpisce scene comiche e, ancora più sorprendente, una retroattiva che coinvolge immagini risalenti a 40 anni fa.

“Ho chiesto a Facebook di ripristinare immediatamente il gruppo”, avverte Vignera. “Se ciò non accadrà, ne creerò un altro e condividerò gli stessi video. E non escludo la possibilità di intraprendere azioni legali”.

La sua rabbia è condivisa da Banfi:

“Ci stanno privando della possibilità di ridere e far ridere, di cui abbiamo tanto bisogno oggi”, confessa l’attore. “Basta con gli eccessi del politicamente corretto: con queste azioni, sono i censori stessi a risultare ridicoli e stupidi. Davvero credono che dire ‘Ti prendo le ginocchia e te le metto nelle dita dei piedi’ sia un incitamento alla violenza?”.

Banfi affronta anche una delle scene incriminate, quella sui ‘frocioni’:

“Nessun gay”, avverte, “si è mai sentito offeso da quella canzone. D’altronde, ho interpretato più volte il ruolo dell’omosessuale, in modo divertente, a volte esasperato, ma sempre con garbo e mantenendo una distanza di milioni di chilometri dall’omofobia. Sai, perfino un capo della polizia mi disse che, prima di congedare i nuovi commissari, li faceva cantare quei versi: ‘Non sono frocione, non mi chiamo Frì Frì, sono commisserio e ti faccio un culo così!'”.

Parola di Banfi, alias commissario Lo Gatto: Mark Zuckerberg è avvisato!”

Oggi, trascorsi due giorni dal suo 87 compleanno, possiamo affermare finalmente che la pagina è stata riaperta! Certo si sono persi tantissimi follower ma siamo confidenti che presto la “nuova” pagina li doppierà senza problemi!

Auguri grande Lino!

Lino Banfi: 10 curiosità sull’attore più amato dagli italiani

  1. Al seminario fino a 18 anni: Lino Banfi ha trascorso parte della sua giovinezza in seminario, seguendo la vocazione cattolica della sua famiglia, prima di intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo.
  2. Primi anni in povertà: Nati in una famiglia povera, i primi anni di Banfi furono difficili. Ha persino accettato un’operazione alle tonsille per poter dormire in ospedale su un letto reale.
  3. Il periodo più buio: A causa delle difficoltà finanziarie della famiglia e di un inizio di carriera difficile, Banfi ha dovuto chiedere aiuto a un usurario per sbarcare il lunario.
  4. Totò dietro al fortunato pseudonimo: All’inizio della sua carriera, Banfi ha scelto di farsi chiamare Lino Zaga. Fu il grande Totò a suggerirgli di cambiare nome, poiché era noto che accorciare il proprio cognome portasse sfortuna nel mondo dello spettacolo.
  5. Il più classico dei colpi di fulmine: È stato un caro amico a presentare a Banfi la donna che sarebbe diventata la sua compagna e moglie per tutta la vita, Lucia Lagrasta. Nonostante un iniziale “cacciamento” da parte di Banfi, si innamorò follemente di lei e i due si sposarono dopo dieci anni di fidanzamento.
  6. Il matrimonio alle 6 del mattino: Nel 1962, Pasquale Zagaria (Lino Banfi) e Lucia Lagrasta si sposarono in gran segreto alle 6 del mattino, in quanto la famiglia di lei era contraria al matrimonio.
  7. Fellini, uno dei rimpianti più grandi: Verso la fine degli anni Ottanta, Lino Banfi ebbe la possibilità di collaborare con il leggendario regista Federico Fellini, che avrebbe dovuto disegnare la copertina del suo primo libro. Purtroppo, Fellini morì pochi mesi dopo, rendendo impossibile la collaborazione.
  8. Il set dove si è divertito di più: In un’intervista, Banfi ha rivelato che il set più divertente della sua carriera è stato quello del film “Commissario Lo Gatto”, girato a Favignana.
  9. Anche sulla Piccola Treccani: Negli anni Duemila, Lino Banfi è stato inserito nella Piccola Treccani per il suo ruolo di nonno Libero, protagonista assoluto della serie televisiva “Un medico in famiglia”.
  10. L’ammirazione di Quentin Tarantino: In quanto icona della commedia sexy all’italiana, Pasquale Zagaria (Lino Banfi) ha ricevuto i complimenti e l’ammirazione del celebre regista statunitense Quentin Tarantino.

Queste curiosità offrono uno sguardo approfondito sulla vita e la carriera di Lino Banfi, uno degli attori più amati e iconici d’Italia.

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