LE MASCHERE DI CARNEVALE : ARLECCHINO 1 Febbraio 2023 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

ARLECCHINO

La maschera di Arlecchino è di tradizione italiana e proviene dalla Lombardia. E’ tra le maschere di carnevale più famose.

Arlecchino (in bergamasco Arlechì) è una famosa maschera bergamasca della commedia dell’arte.

Nato a Bergamo, è molto conosciuto per il suo vestito multicolore.

Una leggenda narra che il suo abito risulta così colorato perché, essendo povero e non potendo la madre acquistare la stoffa per fare il suo vestito di Carnevale in occasione di una festa a scuola, i suoi amici gli regalarono dei pezzi di stoffa avanzati dai loro costumi, in modo che potesse averne uno anche lui.

Pare così che la madre gli avesse cucito il vivace costume con le stoffe riciclate.

Secondo un’altra versione, sembra che Arlecchino sia stato al servizio di un avarissimo speziale che lo vestiva con le toppe dei propri abiti sdruciti.

Durante il periodo della Commedia dell’Arte, nella quale le Maschere Italiane raggiunsero un grande successo ed ebbero anche un pubblico europeo, gli attori che impersonavano Arlecchino, la trasformarono, conservando la maschera nera e il berretto bianco, sostituendo l’antico abito

rappezzato con un elegante costume, nel quale le toppe dei tempi poveri sono vagamente ricordate da losanghe a colori alterni, ma ben disposte.

Ha una maschera nera e una spatola di legno. E’ ingenuo e credulone e per non mettersi nei guai non esita a ingannare, tradire, raccontare bugie e fare dispetti. Poi si dispera e si consola con grande rapidità.

Si trova sempre in mezzo ai guai mentre è alla ricerca disperata di cibo. I suoi movimenti rapidi, il modo di parlare cantando e il tono stridulo della voce divertono chi lo segue.

Porta, attaccati alla cintura, il “batocio” e la “scarsella”. Il “batocio” è un bastone a forma di spatola che veniva utilizzato dai bergamaschi per girare la polenta nel paiolo e per condurre le vacche al pascolo e che usa nelle zuffe.

La “scarsella” è una piccola borsa dentro la quale tiene il pane, i soldi e la lettera del padrone da recapitare.

In testa porta un cappello di feltro con un codino di coniglio in ricordo di un passato di cacciatore. In viso calza una maschera nera che non toglie mai. E’ stravagante e scapestrato, ma pieno di astuzia e di coraggio.

Soffre di una brutta malattia: la pigrizia. Le sue doti caratteristiche sono l’agilità, la vivacità e la battuta pronta. Il suo principale antagonista è Brighella, che come dice il nome, è attaccabrighe e imbroglione, ossequioso con i potenti e insolente con i deboli.

(Fonte Una maschera al giorno a cura di Mia Galgo)