L’acqua “Zuffregna” di Santa Lucia: il tesoro di Napoli 30 Luglio 2025 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , ,

L’acqua zuffregna (o suffregna) di Santa Lucia

Fresca, frizzante, curativa. Non stiamo parlando di una bibita di tendenza, ma dell’antica e amata acqua sulfurea di Santa Lucia, detta anche “zuffregna”, sorgente leggendaria del cuore di Napoli. Per secoli ha dissetato i napoletani e attirato visitatori da ogni angolo della Campania.

Erano chiamate anche “acqua ferrata” o “acqua delle mummare”. 

Sgorgava dalle viscere del Monte Echia, nel quartiere Chiatamone. Una scalinata conduceva a una grotta scura, misteriosa e popolare, dove il popolo si accalcava per riempire bottiglie e anfore, attratto dalle virtù terapeutiche di quell’acqua sulfurea naturale: pura, ricca di ferro, perfetta per curare l’anemia e restituire vigore ai corpi e agli spiriti affaticati.

File:Napoli, Chiatamone, sorgente acqua suffregna.jpg

Arrivavano da Caserta, Capua, Torre del Greco, e da ogni dove, per assaporarla o portarla a casa. A Napoli era diventata quasi una religione. Il commercio dell’acqua zuffregna dava lavoro a decine di persone, e soprattutto alle giovani venditrici ambulanti, famose per la loro bellezza e la vivacità con cui attraversavano la città, anfore in spalla e sorrisi pronti.

All’ombra di un chioschetto, l’acquaiuolo esponeva limoni, arance, ghiaccio e – naturalmente – le sue mummarelle: le tradizionali anfore in terracotta che conservavano l’acqua sempre fresca e frizzante. A volte servita con un pizzico di bicarbonato, a volte da sola, bastava una sorsata per sentirsi meglio.

Scopri Le Mummarelle nel centro di Napoli

Per le strade si levavano le voci dei venditori: “Fresca e suffregna! L’acqua ’e Santa Lucia! Cura ’o stommaco e ’o core!”

Come canta la poesia “‘E mummarelle”, il suono della tradizione scorreva con quell’acqua: un’eco liquida di un tempo in cui anche bere era un rito e un’emozione.

Curiosità da ricordare:

  • La sorgente è ancora presente, ma chiusa al pubblico dal Novecento.
  • L’odore sulfureo dell’acqua era caratteristico ma non sempre apprezzato… eppure si beveva con piacere!
  • Le mummarelle si usano ancora oggi, simbolo della freschezza napoletana.
  • In passato si diceva che l’acqua zuffregna rendesse “forti e belli”.
  • L’acquaiuolo è una figura storica della tradizione napoletana, celebrata anche da Totò.

E tu, l’hai mai assaggiata? O hai un ricordo legato a un’acqua “miracolosa”?

Scrivilo nei commenti… perché la memoria, come l’acqua, è un bene da condividere.

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