Allen Ginsberg e il Grido di una Generazione 3 Giugno 2025 – Posted in: Biografie – Tags: , , , , , , , , ,

Allen Ginsberg: il poeta che urlò contro il mondo

Il 3 giugno 1926 nasceva a Newark, nel New Jersey, uno dei più grandi rivoluzionari poetici del XX secolo: Allen Ginsberg. Intellettuale, visionario, attivista e figura centrale della Beat Generation, Ginsberg ha lasciato un segno indelebile nella storia della letteratura con la sua opera più celebre: “Howl” (Urlo), un poema che sfidò la censura e scosse alle fondamenta l’America conservatrice degli anni ’50.

Una vita controcorrente

Allen Ginsberg cresce in una famiglia di ebrei socialisti: il padre era poeta e insegnante, la madre una donna brillante ma segnata dalla schizofrenia. Fin da giovane, Ginsberg entra in contatto con i futuri protagonisti della Beat Generation: Jack Kerouac, William S. Burroughs e Neal Cassady.

Dopo essersi laureato alla Columbia University, inizia un percorso personale e letterario fatto di sperimentazione, nomadismo e rifiuto delle convenzioni borghesi.

Il suo stile nasce da un misto di romanticismo visionario, misticismo orientale, critica sociale e ricerca di autenticità.

Ginsberg era dichiaratamente omosessuale in un’epoca in cui farlo era quasi impensabile, e visse tutta la vita come un attivista per la libertà d’espressione, i diritti civili, la pace e la legalizzazione della marijuana.

13 Lectures from Allen Ginsberg’s “History of Poetry” Course (1975 ...

“Howl”: il poema che scosse l’America

Scritta nel 1955 e pubblicata nel 1956 dalla casa editrice City Lights di Lawrence Ferlinghetti, “Howl” si impone subito come un’opera rivoluzionaria.

La poesia inizia con una frase iconica:

“I saw the best minds of my generation destroyed by madness, starving hysterical naked…”

(Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate, isteriche, nude…)

“Urlo” è una denuncia potente contro la repressione, il materialismo, il militarismo e la deumanizzazione dell’America postbellica. È divisa in tre parti e un “Footnote to Howl”, ognuna con un ritmo ritmico e cadenzato simile al jazz, dove Ginsberg si lascia trasportare dalla forza della visione e dell’emozione.

Struttura del poema

- 🌀 Parte I: descrive gli amici e compagni di Ginsberg, “le migliori menti della sua generazione”, distrutte da un sistema che li ha respinti.
- 🔥 Parte II: si scaglia contro “Moloch”, simbolo di un’America industriale e disumanizzante, rappresentazione della macchina del capitalismo e dell’oppressione.
- 🌊 Parte III: si rivolge all’amico Carl Solomon, internato in un ospedale psichiatrico, in una sorta di preghiera liberatoria.
- 🌈 Footnote to Howl: una litania mistica in cui Ginsberg ripete “Holy!” (“Santo!”) come riconoscimento sacro a tutto ciò che è stato marginalizzato.

Il processo per oscenità e la svolta culturale

Nel 1957, l’editore Lawrence Ferlinghetti fu processato per aver pubblicato materiale osceno. Il giudice Clayton Horn, però, stabilì che l’opera aveva valore letterario, dichiarando:

“Howl ha una qualità sociale redentrice. È letteratura e ha diritto alla protezione del Primo Emendamento.”

Fu una vittoria epocale per la libertà di parola e per la poesia.

Ginsberg oltre “Howl”

Negli anni successivi, Ginsberg pubblicò altre raccolte come “Kaddish” (un lamento per la madre) e “The Fall of America”. Viaggiò in India, abbracciò il buddismo, partecipò a manifestazioni pacifiste, e collaborò persino con i Clash e i Beatles. La sua voce fu sempre scomoda, autentica, in bilico tra spiritualità e militanza.

Morì nel 1997, ma il suo “urlo” continua a echeggiare.

10 curiosità su Allen Ginsberg che forse non conoscevi

1. ✍️ Il titolo iniziale di “Howl” doveva essere “Howl for Carl Solomon”.
2. 👮‍♂️ Durante il processo per oscenità, copie dell’opera furono sequestrate dalla dogana americana.
3. 🎓 Alla Columbia University, Ginsberg fu espulso temporaneamente per un disegno sessuale che lasciò su una finestra.
4. 🎤 Partecipò a un concerto dei Clash, leggendo poesie sul palco.
5. 🕉️ Fu discepolo del guru indiano Neem Karoli Baba, come anche Steve Jobs.
6. 📻 Apparve in una pubblicità radiofonica della Apple nel 1994.
7. ✈️ Viaggiò con Bob Dylan in tour nel 1975, documentato nel film “Renaldo and Clara”.
8. 📚 Ha insegnato poesia alla Naropa University, fondando il Jack Kerouac School of Disembodied Poetics.
9. 👬 Visse una lunga relazione con lo scrittore Peter Orlovsky, riconosciuta come una delle prime coppie omosessuali dichiarate nel panorama culturale USA.
10. 🎥 L’attore James Franco ha interpretato Ginsberg nel film “Howl” (2010), dedicato al celebre poema.

Bonus

Interpretazione Critica

“Howl” è un poema in tre atti (più una nota finale) che ha rivoluzionato la poesia americana del dopoguerra. È un grido viscerale, politico, mistico, sessuale e sociale.

Parte I è una litania in onore di chi è stato sacrificato dal sistema. I “migliori cervelli della mia generazione” sono i marginali, i pazzi, i drogati, gli omosessuali, i poeti, i visionari. Ginsberg ne canta le gesta come un nuovo Omero urbano.
Parte II si concentra su un unico simbolo: Moloch, rappresentazione di tutto ciò che opprime l’anima umana. È l’America industriale, militare, conformista, consumista. Una macchina che divora, giudica, distrugge.
Parte III è la più personale e affettuosa: dedicata a Carl Solomon, conosciuto in ospedale psichiatrico, è una preghiera empatica che dissolve il confine tra “sanità” e “follia”.
Footnote to Howl è il vero colpo di scena: Ginsberg ribalta la dannazione in beatitudine. Tutto è santo: il corpo, il desiderio, la mente. È la rivelazione mistica in chiave beat.
La struttura ritmica (influenzata dal jazz), il verso lungo alla Whitman, la ripetizione martellante e l’uso di immagini visionarie fanno di “Howl” un poema epico moderno, la Bibbia dei Beat.

Howl – Estratto Parte I (1955)
Allen Ginsberg
Traduzione italiana: Fernanda Pivano (© Mondadori)

[Testo originale – Inglese]

I saw the best minds of my generation destroyed by madness, starving hysterical naked,
dragging themselves through the negro streets at dawn looking for an angry fix,
angelheaded hipsters burning for the ancient heavenly connection
to the starry dynamo in the machinery of night,
who poverty and tatters and hollow-eyed and high sat up smoking
in the supernatural darkness of cold-water flats floating across the tops of cities
contemplating jazz,
who bared their brains to Heaven under the El and saw
Mohammedan angels staggering on tenement roofs illuminated,
who passed through universities with radiant cool eyes
hallucinating Arkansas and Blake-light tragedy among the scholars of war…

[Traduzione italiana – Fernanda Pivano]

Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate, isteriche, nude,
trascinarsi per le strade nere all’alba in cerca di una dose rabbiosa,
fricchettoni dalla testa angelica, ardenti per l’antico legame celeste
con la dinamo stellata nel macchinario della notte,
che poveri, stracciati, con occhi vuoti e fatti stavano seduti a fumare
nel buio soprannaturale di alloggi senz’acqua calda
fluttuando sopra le cime delle città contemplando il jazz,
che svelarono i loro cervelli al Cielo sotto la sopraelevata
e videro angeli musulmani vacillare sui tetti dei bassifondi illuminati,
che attraversarono le università con occhi radiosi e distaccati
allucinando tragedie di Arkansas e luce di Blake tra gli studiosi della guerra…

Questi versi sono tra i più citati e potenti dell’intera opera. La visione di una generazione in rovina, sacrificata sull’altare della modernità, della psichiatria, del conformismo, e della guerra

Howl – Estratto Parte II (1955)
Allen Ginsberg
Traduzione italiana: Fernanda Pivano (© Mondadori)

[Testo originale – Inglese]

What sphinx of cement and aluminum bashed open their skulls and ate up their brains and imagination?
Moloch! Solitude! Filth! Ugliness! Ashcans and unobtainable dollars!
Children screaming under the stairways! Boys sobbing in armies!
Old men weeping in the parks!
Moloch! Moloch! Nightmare of Moloch!
Moloch the loveless! Moloch the heavy judger of men!
Moloch the incomprehensible prison!
Moloch the crossbone soulless jailhouse and Congress of sorrows!
Moloch whose buildings are judgment!
Moloch the vast stone of war!
Moloch the stunned governments!
Moloch whose mind is pure machinery!
Moloch whose blood is running money!
Moloch whose fingers are ten armies!
Moloch whose breast is a cannibal dynamo!
Moloch whose ear is a smoking tomb!…

[Traduzione italiana – Fernanda Pivano]

Quale sfinge di cemento e alluminio ha spaccato i loro crani e mangiato il cervello e l’immaginazione?
Moloch! Solitudine! Sudiciume! Bruttezza! Bidoni della spazzatura e dollari irraggiungibili!
Bambini che urlano sotto le scale! Ragazzi che piangono nelle caserme!
Vecchi che piangono nei parchi!
Moloch! Moloch! Incubo di Moloch!
Moloch senza amore! Moloch giudice implacabile degli uomini!
Moloch la prigione incomprensibile!
Moloch l’ossario senz’anima, la galera e il Parlamento del dolore!
Moloch i cui edifici sono giudizio!
Moloch la vasta pietra della guerra!
Moloch i governi paralizzati!
Moloch la cui mente è puro macchinario!
Moloch il cui sangue è denaro in corsa!
Moloch le cui dita sono dieci eserciti!
Moloch il cui petto è una dinamo cannibale!
Moloch il cui orecchio è una tomba fumante!…

Questa parte è il grido di condanna contro il sistema che ha distrutto gli “angeli caduti” della Parte I. Una raffica di immagini martellanti, un’esplosione mistica di rabbia contro il potere e l’alienazione.

Howl – Estratto Parte III (1955)
Allen Ginsberg
Traduzione italiana: Fernanda Pivano

[Testo originale – Inglese]

Carl Solomon!
I’m with you in Rockland
where you’re madder than I am
I’m with you in Rockland
where you must feel very strange
I’m with you in Rockland
where you imitate the shade of my mother
I’m with you in Rockland
where you’ve murdered your twelve secretaries
I’m with you in Rockland
where you laugh at this invisible humor
I’m with you in Rockland
where we are great writers on the same dreadful typewriter
I’m with you in Rockland
where your condition has become serious and is reported on the radio
I’m with you in Rockland
where the faculties of the skull no longer admit the worms of the senses
I’m with you in Rockland
where you drink the tea of the breasts of the spinsters of Utica…

[Traduzione italiana – Fernanda Pivano]

Carl Solomon!
Sono con te a Rockland
dove sei più matto di me
Sono con te a Rockland
dove devi sentirti molto strano
Sono con te a Rockland
dove imiti l’ombra di mia madre
Sono con te a Rockland
dove hai assassinato le tue dodici segretarie
Sono con te a Rockland
dove ridi di questo umorismo invisibile
Sono con te a Rockland
dove siamo grandi scrittori alla stessa terribile macchina da scrivere
Sono con te a Rockland
dove la tua condizione è diventata seria e la radio lo trasmette
Sono con te a Rockland
dove le facoltà del cranio non ammettono più i vermi dei sensi
Sono con te a Rockland
dove bevi il tè dei seni delle zitelle di Utica…

Questa sezione, con il suo costante “I’m with you in Rockland”, è un potente atto di solidarietà verso Carl Solomon, internato in ospedale psichiatrico, ma simbolicamente rappresenta l’alleanza con tutti i “diversi”, i “folli”, i rifiutati dalla società.

Footnote to Howl (1955)
La celebre “Nota a piè pagina”, considerata una poesia a sé, è un inno visionario che ribalta tutto quanto detto prima: dal grido di dolore al grido di santità.

[Testo originale – Inglese]

Holy! Holy! Holy! Holy! Holy! Holy! Holy! Holy! Holy!
Holy! Holy! Holy! Holy! Holy!
The world is holy!
The soul is holy!
The skin is holy!
The nose is holy!
The tongue and cock and hand
and asshole holy!
Everything is holy!
everybody’s holy!
everywhere is holy!
every day is in eternity!
Every man’s an angel!

[Traduzione italiana – Fernanda Pivano]

Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo!
Santo! Santo! Santo! Santo! Santo!
Il mondo è santo!
L’anima è santa!
La pelle è santa!
Il naso è santo!
La lingua, il cazzo, la mano,
il buco del culo, sono santi!
Tutto è santo!
Tutti sono santi!
Ovunque è santo!
Ogni giorno è nell’eternità!
Ogni uomo è un angelo!

Questo finale trascendente capovolge la disperazione della Parte I e la furia della Parte II. In un’estasi mistica e laica, Ginsberg proclama la santità dell’essere umano in tutte le sue forme, anche le più carnali e marginali.

10 Curiosità su Howl (che pochi conoscono)

  • Il primo manoscritto di Howl fu scritto in parte su fogli rubati da un ufficio statale.
  • L’editore Lawrence Ferlinghetti fu arrestato nel 1957 per “oscenità”, ma assolto: un processo che fece scuola.
  • Allen Ginsberg lesse “Howl” per la prima volta al pubblico nel 1955 alla Six Gallery di San Francisco, mentre Kerouac si limitava a urlare: “Yeah!”
  • La poesia fu rifiutata da diverse case editrici prima di essere pubblicata da City Lights.
  • “Howl” fu tra le prime opere letterarie a parlare apertamente di omosessualità maschile.
  • Bob Dylan, Patti Smith e Jim Morrison hanno tutti citato “Howl” tra le loro ispirazioni.
  • Carl Solomon, dedicatario della Parte III, era internato nel manicomio di Rockland, New York.
  • Esiste un film del 2010 intitolato “Howl” con James Franco nei panni di Ginsberg.
  • Fernanda Pivano, la traduttrice italiana, fu a lungo censurata in Italia per aver portato “Howl” nel nostro Paese.

Ginsberg considerava “Howl” una forma di esorcismo personale: non per scioccare, ma per guarire.

Conclusione

“Urlo” è più di una poesia: è un atto d’amore verso l’umanità ferita, un’invocazione politica e spirituale, una celebrazione del corpo e dello spirito in un mondo alienato. A distanza di 70 anni, risuona ancora come una voce che rompe il silenzio, che sfida l’ordine, che abbraccia l’altro.

Leggerla oggi non è solo un omaggio a Ginsberg. È un modo per ricordare che ogni generazione ha il suo “urlo”. Sta a noi ascoltarlo.

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