Yasuke: Il Samurai Africano 18 Gennaio 2024 – Posted in: Biografie – Tags: , , , , , ,

Yasuke – Il Samurai Gigante Nero

Un samurai deve essere retto, onesto e giusto, esercitando il coraggio senza essere temerario.” (cit. Nitobe Inazō)

La storia di Yasuke è avvincente e racconta la straordinaria vita di uno schiavo africano divenuto samurai in Giappone nel XVI secolo.

Scopriamone le curiose vicende per capire come la realtà sia spesso davvero più entusiasmante e incredibile della fantasia: la storia di Yasuke è un affascinante capitolo di interazione culturale e storica.

La sua presenza come samurai africano in un Giappone feudale offre uno sguardo unico sulla diversità e l’apertura mentale in un periodo storico in cui le differenze etniche erano spesso motivo di discriminazione.

“Il vero coraggio è quello di vivere quando è giusto farlo, morire quando è giusto farlo.”(cit. Kenji Miyazawa)

Lo schiavo Yasuke era noto per la sua stazza imponente e la sua pelle scura, caratteristiche che destarono grande curiosità tra la popolazione giapponese dell’epoca, che non aveva mai visto un individuo di razza nera.

Matsudara Ietadasamurai al servizio di Tokugawa Ieyasu, lo descrisse nero come il carbone ed alto circa un metro e novanta.

Oda Nobunaga, che all’epoca dominava buona parte del Giappone sconvolto dalla guerra civile del periodo Sengoku, ne rimase affascinato. Nobunaga lo volle per sé ed addirittura lo fece spogliare e lavare per essere certo che la sua pelle fosse effettivamente nera e non solo ricoperta di inchiostro.

Lo liberò e, positivamente impressionato dalle sue qualità di guerriero, lo elevò al rango di samurai con il diritto ad indossare il daishō, donandogli una katana, una casa e facendone una delle proprie guardie del corpo; con ogni probabilità Yasuke fu il primo uomo di origine non asiatica

a divenire samurai, precedendo gli europei William Adams ed Eugène Collache.

Yasuke, era probabilmente un Macua e veniva dalla parte dell’Africa dominata dai portoghesi, fu portato in Giappone nel 1579 dal missionario italiano Alessandro Valignano, che lavorava per la Compagnia di Gesù.

Il ruolo di Yasuke non si limitò solo a quello di un samurai qualsiasi: partecipò attivamente a diverse campagne militari al servizio di Oda Nobunaga, dimostrando coraggio e abilità sul campo di battaglia.

La sua abilità nel combattimento e il suo coraggio gli valsero la stima di Nobunaga e degli altri samurai.

Tuttavia, la storia di Yasuke non ebbe un lieto fine. Dopo l’assassinio di Oda Nobunaga nel 1582, Yasuke servì brevemente il figlio di Nobunaga, Oda Nobutada. La situazione politica si complicò, e Yasuke fu catturato dai nemici del clan Oda.

Il 21 giugno 1582, Yasuke si trovava al fianco del suo signore, Oda Nobunaga, quando quest’ultimo fu tradito dal suo generale, Akechi Mitsuhide, durante l’incidente di Honnō-ji.

Questo evento segnò una svolta drammatica, costringendo il che era all’epoca considerato l’uomo più potente del Giappone a commettere il suicidio.

In seguito al tradimento, Yasuke cercò la fuga insieme al figlio del suo signore, Oda Nobutada. Tuttavia, la loro fuga fu interrotta dalle truppe di Mitsuhide, che li catturarono senza pietà.

Mentre Nobutada venne costretto a praticare il seppuku, Yasuke, disprezzato dal generale traditore che lo considerava poco più di una “bestia”, fu consegnato ai gesuiti, e da quel momento le sue tracce si persero.

Non si sa molto di cosa sia successo a Yasuke dopo la caduta del clan Oda; alcune fonti suggeriscono che sia tornato in servitù come schiavo, mentre altre indicano che abbia continuato a vivere in Giappone.

La sua leggenda è cresciuta nei secoli tanto che ad oggi gli è stata dedicata anche una statua.

“Il modo del samurai è nella morte. Quando è arrivato il momento di affrontare la morte, affronta la morte con spirito indomito.” (cit. Tsunetomo Yamamoto)

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